Madre Rosa, dalla clausura a Quelli che il calcio: è nata una stella!
Dopo la FB-fight con Luciana Littizzetto, Madre Rosa è diventata ‘l’oggetto del desiderio’ della tv: sorriso aperto, idee chiare, parole cristalline è il volto femminile della chiesa ‘pop’.
Madre Rosa Lupoli del Monastero delle Cappuccine di Santa Maria di Gerusalemme a Napoli è ormai un personaggio tv: è lei che ha risposto via Facebook a Luciana Littizzetto dopo il commento sull”assalto al Papa’ al Duomo partenopeo e ha conquistato così la ribalta mediatica. Se ne stupisce anche lei raccontando ad Angela Rafanelli di Quelli che il Calcio (qui il video) che la raggiunge nel parlatorio dei familiari, come è andata a finire:
“Con la Littizzetto è finita ed è finita bene. Tra donne ci siamo intese. Non mi aspettavo tanto clamore. Ho solo risposto con un post sulla nostra pagina Facebook, che ha 2000 amici”,
dice Madre Rosa, col suo sorriso aperto. Racconta che lei e le sue consorelle – 14 in tutto le suore nel Monastero del centro di Napoli, dai 28 ai 91 anni – non erano tra quelle che hanno circondato il Papa, ma erano sedute alle spalle del Cardinale Sepe. Non potevano muoversi di là, insomma.
“Ma alla fine dell’incontro abbiamo avuto la possibilità di incontrarlo anche meglio delle sorelle che gli si sono avvicinate prima”
confessa Madre Rosa che non nasconde un certo pizzico di ‘soddisfazione’ verso le ‘altre’. Così come è stata la sua ‘natura da leader’, coltivata anche in 10 anni di pallavolo agonistica in Serie B con la sua squadra a Ischia, ad averla spinta a ‘difendere’ le sorelle dalle ‘critiche’. A proposito di sport, non esita a chiedere chi abbia segnato del Napoli. Hanno la radio in Monastero? No, semplicemente sentono i botti e le urla che arrivano dai vicoli accanto a ogni gol degli Azzurri: sono assolutamente aggiornate sui risultati della squadra.
Radio no, ma web sì. Stupiti che le suore abbiano un profilo FB?
“Non c’è nessuna norma che lo vieti”
dice candidamente Madre Rosa. Evidentemente il codice ecclesiastico non è aggiornato ai social network. Scherzi a parte, Madre Rosa spiega con estrema chiarezza e con quella pacatezza che solo le vere religiose illuminate dalla grazia di Dio sanno avere:
“Noi siamo monache di vita contemplativa innanzitutto, quindi donne che scelgono una vita di preghiera garantita dal silenzio, dal ritiro. E come mezzo per garantire questo silenzio c’è anche la clausura. Ma io non mi sento di identificarmi con una monaca di clausura, ma come monaca di vita contemplativa che ha scelto il Signore e che sceglie di lodarlo ogni giorno”.
La meraviglia della semplicità la si ritrova anche nella descrizione della loro giornata:
“Noi andiamo sette volte al giorno al coro al suono della campana, poi facciamo ore di meditazione, abbiamo tempo di lavoro, di studio, di formazione. La nostra è una giornata molto ritmata. Agli occhi degli altri è noiosa e ripetitiva, per noi è sempre nuova ogni giorno perché il Signore ci regala ogni giorno cose nuove”.
Io suggerisco immediatamente un docureality sulla vita contemplativa, sul genere Ginnaste – Vite Parallele. Potrebbe essere un ‘Sorelle – Dietro la grata‘: non so perché, ma con Madre Rosa protagonista potrebbe essere un ‘grimaldello’ per le vocazioni. Basta non lo mandi in onda Tv2000: farebbe troppo ‘pubblicità progresso’.
Madre Rosa mi ha conquistata, anche per quel suo continuo far riferimento al suo essere donna. Il volto femminile della chiesa Pop in tempi di Papa Francesco. MTV, Discovery, pensateci.