Quelli che il calcio, la prima puntata di domenica 18 settembre 2011. La Cabello: “Sono Victoria. Per chi si fosse perso qualche passaggio Simona è da un’altra parte”
La cronaca della prima puntata di Victoria Cabello
Siamo pronti a seguire il debutto alla conduzione di Quelli che il calcio di Victoria Cabello. Con lei, nel cast fisso, i confermati Massimo Caputi, Virginia Raffaele e Ubaldo Pantani, il Trio Medusa, Marisa Passera.
Ospiti della puntata Federica Pellegrini, Beppe Fiorello e Donatella Finocchiaro, Cesare Cremonini e Stefano Bollani, Jason Derulo.
13.50. Si comincia. La Cabello, sobrissima in jeans, inizia Quelli che il calcio simulando un attacco di panico e fuggendo dallo studio dall’uscita di sicurezza. In esterna incontra Seedorf, ma lei lo scambia per Eto’o. Dopo un attacco preregistrato, come la conduttrice aveva promesso, parte la sigla con gli scatti dei più grandi campioni sportivi. Già quest’introduzione promette un’impronta spiccatamente più elegante.
Dopo rientra in studio, questa volta davvero in diretta:
“E’ bello venire dopo Fabio Fazio e Simona Ventura. Quale onore. Peraltro senza aver pagato la penale, se ho ben capito”.
La Cabello mostra un bigliettino carino di in bocca al lupo, firmato Simona Ventura. E poi finalmente si fa apprezzare per onestà intellettuale: avendo il Trio Medusa nel cast li sfrutta per riproporre il video del momento, quello della loro intervista all’Arcuri alle Iene. Non poteva esserci presentazione migliore. W la sincerità di Vicky:
Quelli che il calcio, prima puntata con Victoria Cabello del 18 settembre 2011
“Quella dell’Arcuri è una carriera quasi stroncata”.
Per par condicio Victoria saluta anche Fazio (a cui il suo Quelli che il calcio sembra avvicinarsi di più), per poi farsi prendere in giro dal Trio Medusa per la sua scarsa conoscenza calcistica. La Cabello vuole da subito farsi nemici, lasciando il Trio Medusa a campo libero su Ruby: finalmente torna la satira politica su RaiDue. Loro inaugurano la rubrica della ruota, con personaggi nell’occhio del ciclone (tra cui Santoro).
Tra gli inviati dagli stadi, Pif. Altra ex Iena, nonché accomunato alla Cabello nel percorso su Mtv. Infatti la conduttrice cita il programma Il testimone. Che bel cast di gente talentuosa e positiva!
Accolgo, però, due critiche dei nostri lettori: lo studio troppo cupo, complici una scenografia cupa e delle luci un po’ funeree, e il ritmo che lascia a desiderare, forse perché la Cabello viene dalla seconda serata e non è abituata a una diretta sulla generalista. Il sottoscritto, comunque, riapprezza questo ritorno allo stile e alla compostezza, dopo anni di una conduzione troppo urlata.
Altro neo, la conferma che in materia calcistica la conduttrice è totalmente sprovveduta. Si affida nelle mani di Caputi e risponde con “Wow” o “Sì, sì”. Già cult l’opinionista giapponese Shung, ma anche lui molto radical chic.
La Cabello illustra la novità della gente comune per commentare le partite. Peccato che si impappini e mostri qualche esitazione di troppo.
Quant’è naif, poi, la scena in cui va a prendersi la torta benaugurante per questa prima puntata e lecca la panna? E’ alquanto goffa nella gestione degli spazi, oltre a fare di tutto, muovendosi ovunque, per non avere delle luci belle puntate addosso.
Arriva Ubaldo Pantani in studio nei panni del giornalista Oscar Giannino, personaggio non accessibile ai più. Ma dedicare alla comicità tanto spazio in chiave di intervista-parodia non è una scelta troppo datata e respingente per il disimpegnato pubblico del pomeriggio?
Il paradosso è che la Cabello sfrutta Quelli che aspettano, non ancora interrotto dai gol, per fare molti siparietti scritti da scaletta. Questo, però, distoglie dal tema calcistico e dal senso dinamico di una diretta. E, soprattutto, troppo spazio a Pantani in studio con il suo Giannino: Vicky è poco spontanea come spalla comica e non riesce a far decollare il momento.
Temo che sia stato divertente, sinora, solo l’attacco (preregistrato): Victoria sembra in difficoltà in diretta.
Dopo tre ore, una Cabello tra l’autoironico e il già insofferente:
“Io avrei già finito, invece mi hanno detto che mancano tre ore”
Poi rimprovera Pif per non aver salutato i suoi colleghi Iene.
Finalmente arriva, per la conduttrice che si dichiara emozionata dal momento, la presentazione del suo primo ospite musicale: Jason Derulo. Qui bisogna sottolineare, rispetto a chi l’ha preceduta, un’ottima padronanza dell’inglese, forte di anni di scuola a Mtv. Lei sa intervistare l’ospite in lingua inglese, per poi tradurre tutto da sola: questo è un punto in più a favore della sua professionalità. Perché, allora, dotare l’ospite di traduttore come con la Canalis a Sanremo? Almeno c’è una ripresa di ritmo del programma.
Il Trio Medusa riprende il giochino della ruota, pretesto per varie rubriche satiriche. Anche loro sono un po’ deboli se non hanno le battute scritte e, quando il cursore della ruota si ferma su 90° secondo, fanno la parodia dei titoli dei telegiornali in 90 secondi, il che sa di già visto (oltre a ricordare le loro Notizie plausibili su Radio Deejay). Però almeno si parla di Berlusconi e Tarantini su RaiDue. Segue ingresso in studio di Virginia Raffaele, nei panni dell’originale poetessa ninfomane transessuale (mi scuso, ma ho perso il segnale tv in questo momento).
Primo intervistato, nell’angolo dello studio a forma di pallone, l’ex calciatore Roberto Tavola. Dopo averlo presentato, la Cabello chiede agli autori perché le abbiano scritto un testo degno della D’Eusanio.
Sono fantasticamente autentiche le riprese della Cabello dopo la pubblicità:
“Sono Victoria Cabello. Per chi si fosse perso qualche passaggio Simona è da un’altra parte”.
Tavola risponde a una domanda interessante: quanto prendeva negli anni d’oro? Ben 27milioni di lire lordi all’anno. Sul vidiwall alle spalle momenti di calcio d’annata. D’altronde siamo a Quelli che il calcio, non a Quelli che leccano la Ventura sperando di essere invitati all’Isola dei Famosi.
In studio l’incontro-carrambata col ct della Nazionale, ex compagno di squadra nella Juve di Tavola, Cesare Prandelli: si vede che è una prima puntata. Acquista un senso la postazione centrale a forma di pallone, che i nostri lettori definiscono una fossa. L’intervista è elegantemente appropriata, nonostante la Cabello parte da zero conoscenza calcistica centra l’obiettivo. Intanto, non che gliene freghi molto, l’avvisano che è finita Atalanta – Palermo.
Altro inviato “chic” Battiston, attore bravissimo del cinema italiano. E’ finita l’era di ex-tronisti, mufloni e tartarugoni, finalmente.
Al telefono Trapattoni, per regalarci un grande momento di calcio in tv tra allenatori. A spiazzare me e i lettori la mancanza della barra fissa con i risultati delle partite: poteva distrarre, ma dava l’idea di una presa diretta sul campionato. E’ come se le partite non fossero mai iniziate e il programma non è d’aiuto, per chi si volesse documentarsi.
Questo è un grande momento di tv: la Cabello a lezione di piegamenti con i due coach per perdere la cellulite. L’intervista finisce e per la prima volta lo spettatore ha il senso di averci capito qualcosa e di essersi pure divertito, senza quei ritmi nevrastenici di passaggio da un blocco all’altro. Alla fine ci sono tre ore di diretta, perché andare di corsa?
Anche Gianluigi Paragone inviato: il giornalista ha sempre più voglia di essere riconoscibile agli occhi del grande pubblico. Perciò scende nell’arena della domenica pomeriggio, da neo-volto della politica di RaiDue. In accoppiata con lui, secondo la novità vip+nip in collegamento, uno storico medievale che insegna in inglese, ma con un versante goliardico nel cassetto: fa imitazioni nei programmi locali. Grande la Cabello, quando smorza le sue velleità di fama e si dice più interessata alla prima parte.
Marisa Passera festeggia in un centro sportivo vicino Milano “l’indipendenza del Salvador di 200 anni fa”. La Cabello le rinfaccia di non sentirla perché urla come un’ossessa. Le due, pur essendo vecchie amiche televisive, non si intendono per problemi tecnici.
Arrivano più stabilmente barre e rulli in sovrimpressione. La grafica è un po’ smunta, ma la Victoria la difende dicendo che è “vintage”, come piace a Beldì. Ci starà leggendo?
In studio Cremonini, a quanto pare molto amico della Cabello. I due accennano, senza dirlo, un ballo di Paride. E ricordano i tempi in cui, in seconda serata su La7, potevano permettersi ben altro. Poco dopo parte il tappeto musicale del pianoforte a caso, Beldì si scusa perché c’è qualche disturbo e Victoria annuncia stizzita la pubblicità (non è escluso che sia la solita trovata destabilizzante dei suoi autori, per attirare l’interesse).
Altro scoop, grazie alle belle domande extra-markette della Cabello: scopriamo che inizialmente Mondo era destinata a Morandi, ma Ballo ha fermato Cesare dicendogli di tenersela per lui. In più Pupi Avanti ha scoperto Cremonini ospite della Cabello a Victor Victoria. Fantastico, questo mix di alto e basso.
Intanto cambia colore e tono la grafica dei risultati: accorgimenti in tempo reale alla luce dei suggerimenti del web? Ovviamente rivediamo il momento (autocitazionismo doveroso), Mitica Vicky:
“Hai visto come è aperto la puntata fingendo di piangere? Hai chiamato tuttiiii. Sono la figlia della schifosa, che non chiami solo me?”
La conduttrice si è sciolta, la diretta sembra non spaventarla più. E Cremonini ci delizia con la versione strumentale di Mondo, inizialmente pensata per Morandi “a cui ha dato qualcos’altro” nel suo film. Ritorna il pianoforte di Bollani in sottofondo: è evidentemente una trovata di disturbo. Beldì si presta a dire che non possono eliminare il problema. Bollani in realtà sta per arrivar in studio: mitica trovata. Cabello:
“Capisco che questo deve provare per stasera, che va su RaiTre, ma porca vacca. Cesare, sto arrivando”.
La Cabello va dietro le quinte per dirgliene quattro a Bollani, vicino di studio, e si imbatte nella Pellegrini. Bellissimo momento metatv. Bollani:
“Devo provare Bach”.
Ma ci si prova, a unire Cremonini e Bach. Così nasce questo sodalizio di due “mondi” diversi. Grande momento di televisione, sul serio. Ognuno suona per conto suo, classico e moderno. La conduttrice chiosa:
“Ci sono anche delle cose buone, in Rai. Ma voglio dire a Bollani che ha una controprogrammazione forte”.
Qui parte la clip sui cloni: la Cabello sfotte i programmi dei bambini e il caso Baila-Ballando. Dice che, se stasera su RaiTre parte Sostiene Bollani, Mediaset ha pronta la risposta-clone: Sostiene Smaila.
Victoria continua a fare le domande giuste: apprendiamo che Bollani si è chiarito con Jovanotti, che aveva demonizzato come icona pop.
Il Trio Medusa si fa le foto coi vip uscenti, manco fossero dei bimbiminkia: simpatica gag.
Altrettanto irresistibile la parodia di SkyTg24, RaiTg24, condotto da Barbara e Ken. Si sfotte il fatto che i conduttori sembrino tutti bambolotti boccoluti. In più si prende il giro che debbano sempre inventarsi dei nuovi aggiornamenti, anche se non ci sono.
La Cabello si ricorda di Massimo, ma i gol sono sempre meno presenti. E non si rimpiangono: chi vuole il vero calcio va sulla paytv.
In collegamento il simpatico Francesco Pannofino. Ma la Cabello è misogina? Dove sono le donne, tranne la Raffaele?
Ritorna RaiTg24. Barbara annuncia che ha fatto discutere la partecipazione di Fiorello e Finocchiaro dalla Cabello. Ken la smentisce: non è ancora avvenuta. Barbara si parla addosso: mitica satira del giornalismo finto italiano. Quindi entrano gli ospiti. La conduttrice ironizza sul fatto che abbiano interpretato insieme sia fratello e sorella, sia marito e moglie, che due ex.
Marisa Passera con l’Antonella Clerici del Salvador.
Federica Pellegrini entra alle 16.45, forse un po’ tardi. E la Cabello non le fa la domanda banale sul triangolo dell’estate fine a se stesso. Le dice:
“Dove sei stata ultimamente? Ti abbiamo vista poco… In realtà ti trovavo ovunque, anche su Caccia e pesca.”
Il calcolo delle ore passate dalla Pellegrini in acqua. Ma quanto sono fatte bene queste interviste? Fantastica Vicky, che aggira la domanda su Magnini giocandoci tutto il tempo e si limita a chiederle dei tatuaggi, volendo essere “indiscreta” in materia di vita privata.
Il lato più straniante è che la fine delle partite non viene più trattata con enfasi, non c’è countdown, come se si stessero annunciando le previsioni del tempo. Trattare la materia calcistica con così poco calore può essere un fattore di rischio.
La puntata si conclude con inelegante cazziatone di Varriale, che sa di pessimo benvenuto:
“Dobbiamo essere più rapidi, Victoria, se no iniziamo tardi noi”.