Quelli che… vanno in onda senza pretesto. Un programma che è tutto e niente allo stesso tempo
Quelli che… trova la sua definizione migliore in quei tre puntini di sospensione. Ci puoi inserire tutto, puoi dargli qualsiasi connotazione
Quelli che… ha un problema. No, gli ascolti disastrosi non c’entrano, sono semmai la conseguenza di un progetto nato male e proseguito peggio. Alla base c’è tutta una questione di pretesto. Il pretesto attorno al quale ruota un programma, che lo spinge ad andare in onda.
Quelli che… trova la sua definizione migliore in quei tre puntini di sospensione. Ci puoi inserire tutto, puoi dargli qualsiasi connotazione. E’ tutto e niente allo stesso tempo.
Alla domenica pomeriggio la trasmissione girava attorno al calcio, almeno teoricamente. Nella pratica il pallone rimaneva sullo sfondo, anche per via di un campionato ‘spezzatino’ che assicurava appena tre partite alle 15. Ad ogni modo, c’erano i collegamenti dagli stadi, c’erano gli aggiornamenti in tempo reale, c’erano i commenti live della Serie A. C’era un motivo di fondo che ti spingeva ad aderire alla proposta.
Quelli che… oggi è un contenitore senza contenuto. A tal punto che sul fronte della programmazione una serata vale l’altra. Dal lunedì è passato al giovedì e, volendo, potrebbe ancora spostarsi. Nessuno coglierebbe le differenze.
Lo show non sfrutta la concomitanza delle gare di Europa League e Conference League, non fa varietà puro, non fa satira tagliente e, nonostante il surreale innesto del talk, non si lega alla strettissima attualità. Anche perché non va in diretta, privandosi così degli imprevisti e dei colpi di scena che può donare un live.
Nell’ultima puntata, ad esempio, Clemente Mastella è arrivato a dare il suo numero di cellulare durante un duetto con Enrico Lucci: “Chiamatemi pure, vi rispondo”. Una gag potenzialmente dirompente, che avrebbe potuto generare una sorta di effetto call-center dagli esiti esilaranti ed imprevedibili. Insomma, il terreno più adatto a Luca e Paolo e allo stesso Lucci che, al contrario, non hanno goduto di alcun feedback.
Ci sono poi i comici, poco o male sfruttati. Se Barbara Foria ha deciso di intraprendere la strada dell’imitazione di Selvaggia Lucarelli, totalmente fuori fuoco, il talento di Ubaldo Pantani appare invece incomprensibilmente ridimensionato. Per non parlare di Adriano Panatta, che di ironia ne avrebbe da vendere, purtroppo ammanettato nel perenne ruolo dell’anziano da sfottere, pratica che ormai risulta stra-scaduta.
Già la passata stagione Quelli che il calcio aveva mostrato segni di cedimento, con momenti morti e privi di verve. Un segno di quanto fosse necessario un restyling che si sarebbe potuto attuare proprio nell’annata in cui Sky Sport alzava bandiera bianca perdendo tutti i match pomeridiani della Serie A. Un corposo bacino d’utenza, migrato solo in minima parte su Dazn, era tornato in libertà e Quelli che… avrebbe potuto approfittarne.
Un declino evidente. Che si sarebbe potuto evitare, o perlomeno schivare.