“Quelli che…” c’è di nuovo il calcio. Ma non basta
Simona Ventura torna in ottima fisica nella nuova edizione (la sua ottava) di “Quelli che il calcio e…” cominciata ieri 14 settembre. Un ritorno piacevole, dai toni rinfrescati dai riottenuti diritti calcistici (quindi i relativi collegamenti dagli stadi) ma con gli stessi ingredienti di sempre: ospiti, veri artisti on stage (bravissima a inaugurare il ciclo
Simona Ventura torna in ottima fisica nella nuova edizione (la sua ottava) di “Quelli che il calcio e…” cominciata ieri 14 settembre. Un ritorno piacevole, dai toni rinfrescati dai riottenuti diritti calcistici (quindi i relativi collegamenti dagli stadi) ma con gli stessi ingredienti di sempre: ospiti, veri artisti on stage (bravissima a inaugurare il ciclo con un bel live, Estelle), interviste, comici, intrattenimento e un pizzico di buon giornalismo sportivo capeggiato quest’anno dai brillanti Massimo Caputi e Marco Mazzocchi.
Max Giusti propone, prima nota dolente, due imitazioni discutibili: Antonio “Banfi” Matarrese, Presidente Lega Calcio, e Piergianni Prosperini, colorito assessore regionale lombardo. Lucia Ocone, che è venuta a dare un saluto prima del suo ritorno a gennaio 2009 riproponendo l’infermiera Mimma, ha messo Giusti KO (in senso professionale) in meno di due minuti. Scansando gli ospiti abbondanti in cerca di riscatto e di recupero professionale, come in una sorta di protesi della missione centrale dell’Isola dei Famosi, ci si diverte (ma attenzione a non esagerare) con la ripresa del comitato di “Piazza Grande“, imitazione di Michele Guardì proposta da Nicola Savino.
Altra novità priva di conseguenze tangibili la valletta Jihanl Louhkiar, che si è distinta per la sua particolarissima bellezza ma che ancora non ha dato prova del motivo di cotanta assunzione. Ritornando generici sul programma, per usare una metafora banale: il boiler funziona bene e la doccia te la fai lo stesso, ma l’acqua è tiepida.
Il bello di “Quelli che il calcio…” è sempre stato l’esclusiva forma di comunicazione con il pubblico. Piccante, politicamente scorretta, tagliente e divertente con e senza i comici in onda. Questa versione 2008/2009 ha solo le pareti umane ridipinte, eccelle emozionalmente negli ottimi balletti della bravissima Michela Levi, ma depotenzia in modo speriamo controvertibile quel suo moderno linguaggio che lo ha (lo aveva?) reso un programma finemente spiritoso e satiricamente adorabile. Più pepe, ragazzi. Più pepe, Ventura.