Quelli belli come noi: tra Barbara e Lorella la sigla-tormentone di un varietà al tramonto
UPDATE: I nostri sagaci lettori ricordano che Quelli belli come noi è stata anche la sigla dei varietà Facce da Quiz e Superciro, con tanto di coreografia di Luca e Paolo e le Kessler (di cui includiamo i video dopo il salto). Nella congiuntura televisiva che vede il sabato sera morto (e l’infotainment deturpare la
UPDATE: I nostri sagaci lettori ricordano che Quelli belli come noi è stata anche la sigla dei varietà Facce da Quiz e Superciro, con tanto di coreografia di Luca e Paolo e le Kessler (di cui includiamo i video dopo il salto).
Nella congiuntura televisiva che vede il sabato sera morto (e l’infotainment deturpare la magia dell’intrattenimento), c’è una sigla retrò che resiste alle intemperie catodiche e si avvia a diventare un vero tormentone di ritorno. Ci si riferisce a Quelli belli come noi, che è stata negli ultimi giorni oggetto di un bizzarro “corto circuito”.
La canzone in questione, sigla di Canzonissima 1969 cantata dalle mitiche gemelle Kessler, è diventata innanzitutto la nuova sigla di Domenica Cinque. Già dall’anno scorso Barbara d’Urso si è mostrata aperta alla riscoperta della sigla un po’ retrò, vista la precedente scelta di Voglio vivere così di Ferruccio Tagliavini, ma in quest’edizione ha voluto fare di più. L’abbiamo vista, infatti, calare i panni dell’annunciatrice in bianco e nero, a cui segue appunto la nuova versione di Quelli belli come noi. Si assiste così a una partenza sprint del programma che ricorda la sua identità di intrattenimento domenicale (poi purtroppo rovinata dalle troppe discussioni).
Ebbene, il paradosso vuole che a cantare e ballare la stessa sigla della “rivale” d’Urso sia stata Lorella Cuccarini, nella scorsa puntata ‘eccezionale di X Factor. Della serie che, ormai, la sfida tra le regine della domenica si consuma anche (inconsapevolmente) a colpi di amarcord.
Resta una perplessità di fondo: questi medley che tanto conquistano chi li porta in scena – e ha vissuto i fasti dello spettacolo che fu – provocano un po’ di tristezza nel telespettatore medio, costretto a una nostalgia che rende pessimisti sul futuro. Non a caso, piegare X Factor alla ritualità del sabato sera è stato un vero suicidio.
Di fronte alla penuria del nuovo, nelle ultime stagioni si sprecano gli interpreti dello stesso motivetto. La stessa Antonellina Clerici ha inciso una sua versione del brano, nella compilation di sigle tv edita durante Tutti pazzi per la tele. E Fiorello, in Viva Radio2 minuti, si era a sua volta messo in gioco con il fido Baldini, reinterpretando in chiave fru fru il brano con tanto di piume di struzzo.
Quelli belli come noi ha anche conquistato i bambini dei teen show, da Ernestino Schinella in Volami nel cuore con Pupo agli stessi baby-protagonisti di Io Canto (senza dimenticare le Belle Bimbe di Ti lascio una canzone).
Chiusa questa carrellata, non sarebbe il caso di inventarsi un’altra bella sigla tv, visto che ancora oggi ‘a cantarla tutto il giorno vanno avanti’? Solo da qui si potrebbe ripartire, per tornare a divertirsi in tv senza l’obbligo di un viaggio nel passato. L’ultima che il sottoscritto ricorda, purtroppo penalizzata dall’infelice collocazione di nicchia, è Voglia questa voglia di Ambra Angiolini, in apertura di Stasera Niente Mtv.