Quarto Grado, Gianluigi Nuzzi a Tvblog: “Torniamo al venerdì sera con tante novità. Segreti e delitti? Speriamo di replicare la prossima estate”
Il giornalista svela a Tvblog tutte le novità che dobbiamo aspettarci dalla nuova stagione di Quarto Grado, che torna da domani sera su Rete4.
Domani, in prima serata su Rete 4, torna l’atteso appuntamento con Quarto Grado, il programma di informazione curato da Siria Magri e condotto per il secondo anno consecutivo da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero. I due giornalisti tornano in campo dopo la fortunata esperienza di questa estate su Canale 5 con Segreti e delitti, conclusasi poco più di un mese fa. E, proprio dal riuscito esperimento sulla rete ammiraglia Mediaset, la squadra di Quarto Grado riparte con gli elementi ormai noti al pubblico, ai quali vanno ad aggiungersi degli elementi di novità. Di questo e di tanto altro abbiamo avuto il piacere di conversare oggi con Gianluigi Nuzzi, che ha presentato a Tvblog la nuova stagione del programma, iniziando con l’illustrarci le novità che ci attendono.
Torni a Quarto Grado dopo il fortunato esperimento di questa estate, Segreti e delitti su Canale 5. Immagino che, forti di quell’esperienza, ci saranno ora delle innovazioni in trasmissione. È così?
Sì, e sono fondamentalmente tre. Innanzitutto, lo studio raddoppia: avremo il nostro studio, il 14 di Cologno Monzese, e prendiamo ora anche lo studio 15, che già usavamo per le ricostruzioni lo scorso anno, ma dove quest’anno ci sarà la redazione di Quarto Grado. Noi avremo quindi una parte di redazione in studio, la postazione del generale Garofano, la postazione dei social con Cristina Stanescu, che si occuperà anche delle iniziative di sensibilizzazione sulla violenza contro le famiglie, grande tema che affrontiamo quest’anno. Mutuiamo l’esperienza vincente di Segreti e delitti, con i due studi, uno dedicato alla scienza e l’altro all’informazione, la riportiamo e la adattiamo al format di Quarto Grado. La seconda innovazione riguarda l’aspetto della narrazione: l’elemento della ricostruzione tramite la docufiction, tanto caro a Michele Santoro, e che noi abbiamo mutuato per la cronaca con Segreti e delitti, la riportiamo anche nei servizi di Quarto Grado. Il terzo elemento riguarda l’aspetto delle scenografie: abbiamo deciso di fare un passo avanti nel nostro cammino e andiamo a creare una parte di studio dove ci sarà un dialogo tra gli ospiti. Ci saranno quindi la Palombelli, Meluzzi e Abbate seduti a semicerchio e avranno là un’altra poltrona su cui siederà un ospite diverso ogni puntata, che andrà a confrontare con elementi fattuali le diverse ipotesi che proponiamo nei servizi e in studio.
Accennavi poco fa a una nuova campagna di sensibilizzazione, che prenderà il posto di quella delle scarpe rosse dello scorso anno e che era dedicata ai femminicidi…
“IO DICO NO” è la nostra nuova campagna che ha come tema quello dei palloncini bianchi, che sono poi il simbolo di trasparenza e d’amore. Chiederemo ai nostri telespettatori di mandarci foto e filmati, lasciandosi andare alla fantasia, con dei palloncini bianchi nelle loro mani, in quelle della loro famiglia, come simbolo della lotta alla violenza in famiglia e contro la famiglia, e che non è solo femminicidio, ma anche violenza sui minori o sugli anziani. La famiglia è il focolare, il salotto, in cui noi ogni venerdì sera ci affacciamo. Ci sono diverse corde su questo argomento. Noi tutte le settimane andremo quindi a toccare un tema diverso e faremo una campagna di sensibilizzazione.
Mi sembrano tutte novità interessanti e che rimandano molto a Segreti e delitti. Pensate poi di replicarlo?
Sarà l’azienda, poi, a valutare quando rimandare in onda Segreti e delitti, anche se noi speriamo di ritornare la prossima estate, visto che è stata un’esperienza davvero positiva per tutti.
Non avete mai pensato di continuare ad andare in onda su Canale 5 anche con Quarto Grado?
No. Continuare a portare in autunno la cronaca in prima serata sulla rete ammiraglia, contro il nostro competitor che sarebbe stato Raiuno, sarebbe stata una scelta che sinceramente non avrei condiviso. Ha molto più senso continuare a portare avanti Quarto Grado dove siamo, dove ha una sua storia e dove dà i suoi risultati. Andiamo ancora contro Tale e quale show, che è il cavallo di battaglia di Raiuno, andiamo avanti con le nostre competenze dando informazioni. Siamo talmente convinti della nostra diversità, che è giusto così.
Prendo quindi la palla al balzo per chiederti che rapporto hai tu con gli ascolti. Come vivi questa cosa?
Come lo vivo? Ogni sabato mattina intorno alle dieci meno dieci mi chiudo in camera da letto, cercando di non subire le truppe di sfondamento che sono i miei due figli maschi (ride, ndr) e attendo questo dato per poi commentarlo al telefono con Siria Magri. Lo attendiamo con molta ansia. Non si può nascondere che il dato non sia importante: non dico sia fondamentale, ma è sicuramente il perno di una trasmissione.
A cosa miri quest’anno? A mantenerti sul dato dell’anno scorso, dove eravate già migliorati tantissimo, o a superarlo?
Credo che sarà difficile ripetere i dati della primavera scorsa, anche perché questo autunno avremo una concorrenza molto agguerrita su Raiuno. È chiaro che loro hanno ascolti e costi diversi da noi. Speriamo di mantenere i dati degli ascolti dello scorso autunno, ma siamo comunque molto sereni, preferiamo concentrarci sul nostro manufatto. L’azienda ha deciso che noi dobbiamo andare in onda il venerdì e noi ne siamo felici, anche perché è la serata più importante della settimana. Nella stessa serata su Canale 5 abbiamo la fiction…
Appunto, è anche una serata difficile quella del venerdì sera…
Ho capito, ma è la vita. Altrimenti andavo a giocare a soldatini al parco (ride, ndr). Poi, ribadisco, noi andiamo in onda il venerdì e siamo contenti di rimanere al venerdì. Volendo fare un po’ di polemica, so che qualcuno (la Sciarelli?, ndr) aveva mal gradito che noi facessimo una puntata di Segreti e delitti al mercoledì, ma il nostro problema era che in quel periodo il venerdì noi avevamo contro i Mondiali, che non sono certo una passeggiata. Del resto nessuno è “proprietario” di una serata televisiva, non è che Floris è il proprietario del martedì sera televisivo degli italiani, così come Santoro non lo è del giovedì sera.
Chiusa la parentesi ascolti, passiamo invece a parlare delle storie che voi raccontate. Ci sono quelle che hanno grande rilevanza mediatica e che quindi vanno trattate. Le altre, invece, come le scegliete?
Abbiamo tanti metri: il primo metro è quello della notizia, ossia se c’è una storia non risolta, in cui ci sono questioni aperte o controverse. Il secondo è che se ne abbiamo già parlato, e ci sono delle novità oppure non ci sono novità perché le indagini o le ricerche vengono interrotte, noi interveniamo su richiesta dei familiari per smuovere le acque o per aggiornare i telespettatori. E poi c’è l’accessibilità della storia: perché è chiaro che se c’è una famiglia che non vuole che si parli del caso del familiare, noi ci tiriamo indietro.
Prima di salutarci, a inizio intervista dicevi che ogni settimana ci sarà in studio un ospite diverso con cui confrontarsi sui casi trattati. Ti posso chiedere chi saranno? Esperti del settore?
Si tratta di avvocati, giornalisti esperti delle vicende trattate, magistrati, tecnici della scienza (e che hanno quindi le competenze per affrontare determinati argomenti), ci sono persone che hanno un ruolo nelle storie, e quindi parenti dei responsabili, familiari delle vittime, le vittime stesse, comunque persone che se non hanno avuto un ruolo nella storia ne conoscono le dinamiche.
Domani partirete col caso di Yara Gambirasio. Tu sei uno dei pochi giornalisti che si è esposto fin da subito sulla vicenda, esprimendo chiaramente la tua opinione sul caso. Mi viene in mente una tua partecipazione a Matrix, in cui hai preso posizione. Questo può influire poi nel modo in cui conduci la tua trasmissione?
Io non so se Bossetti è colpevole e non sono, per fortuna, il magistrato che dovrà esprimere un giudizio sulla vicenda. Quello che però ho detto è che gli elementi che abbiamo fino a questo momento sono convergenti verso una sua colpevolezza, che deve comunque essere stabilità da un processo. Il DNA a volte è una prova periferica, altre volte assume una prova importante, e in questo caso mi pare che lo sia, ha un suo valore. È vero, io mi sono esposto, la mia è una valutazione su quanto ho letto nell’ordinanza di custodia cautelare. Poi io sono dell’idea che quando una persona si forma un’opinione la deve anche rappresentare, soprattutto se si trova in un altro programma. Quello però che ci tengo a sottolineare è che, anche se ho la mia idea sul caso, nella mia trasmissione non voglio e non posso trascurare né il diritto di difesa del presunto colpevole Nè posso ignorare la posizione della magistratura. Sono pagato dall’azienda per informare, ed è quello che tento di fare, perché più che la mia opinione ciò che conta sono i fatti, devo dare i fatti, più che le opinioni.
Ringraziamo Nuzzi per il tempo che ci ha dedicato. L’appuntamento è per domani sera, intorno alle 21.10 su Rete 4.