I consigli di TvBlog
Home Quarta Repubblica ricostruisce in studio la tavolata del Russiagate. Ma gli attori sono muti

Quarta Repubblica ricostruisce in studio la tavolata del Russiagate. Ma gli attori sono muti

A Quarta Repubblica Nicola Porro ripropone la tavola del Russiagate con figuranti muti. Una forma inedita di narrazione, che però resta sullo sfondo senza offrire dinamismo al racconto

pubblicato 16 Luglio 2019 aggiornato 20 Novembre 2020 15:26

Ultima puntata stagionale con sorpresa per Quarta Repubblica che, proprio in coda, mette in scena la ricostruzione “in carne ed ossa” del Russiagate.

Nessuna prova recitativa, a differenza dei precedenti di santoriana memoria, bensì una presenza muta di fronte ad una tavola apparecchiata.

Se non ci fosse un’inchiesta della Procura di Milano, se non ci fosse addirittura la richiesta del Pd di una commissione d’indagine, sembrerebbe un feuilleton estivo”, commenta Nicola Porro.

C’è Gianluca Savoini, c’è l’avvocato Meranda, ci sono altre comparse non identificate. Figuranti impassibili, imperturbabili, pronti a farsi trovare sull’attenti ogni volta che il conduttore si avvicina, magari poggiando la mano sulle spalle di qualcuno di loro.

La loro presenza non è funzionale al racconto. La tavolata dell’hotel Metropol viene infatti immortalata in maniera sporadica, con il dibattito che si svolge altrove.

Una forma inedita di narrazione, che però resta sullo sfondo senza offrire dinamismo e originalità alla storia.