Con Quarta Repubblica su Rete 4 si è aperta ufficialmente la stagione dei talk show politici di prima serata. Eccezion fatta per la sigla, nessuna novità nel programma di Nicola Porro, che sceglie i temi dell’obbligo vaccinale e del green pass per inaugurare la discussione (dopo un servizio che, in piena campagna elettorale, racconta ‘Lo sfascio di Roma’).
Il conduttore mostra grande padronanza dello studio, dove si muove continuamente, tra il centro del palco e il tavolo touch. Lascia parlare, cita dati, semplifica le risposte, chiosa con brillantezza e non si dimentica mai che l’obiettivo è farsi capire dal pubblico a casa. L’atmosfera è serena, i tempi sono quasi sempre larghi, manca un po’ di tensione narrativa.
Il parterre è composto dai soliti noti, da Maurizio Belpietro (“il green pass è una scemenza“) ad Alessandro Sallusti, passando per Daniele Capezzone, Vittorio Sgarbi (“Anche io sono garantista, ma mi è antipatica la Cirinnà. Sono caxxi miei“) e Piero Sansonetti. Il talk si apre, però, con il Massimo Cacciari show, che in collegamento da Milano bisticcia con i tecnici per un fastidioso ritorno nell’auricolare e minaccia di andarsene.
E i politici? Poca roba. In studio Alessio D’Amato, assessore sanità regione Lazio, Laura Boldrini (per la prima volta a Quarta Repubblica) e Alessandro Cattaneo.
Confermato Gene Gnocchi per l’alleggerimento comico (“Io non sono né No vax, né no Green Pass, io sono No Cap, non voglio che mi si inoculi il pensiero di Capezzone“) da remoto.
Quarta Repubblica si conferma un programma sostanzialmente da studio, con pochi servizi chiusi e tre brevissimi collegamenti in esterna, quello con Milano per il Fuorisalone, quello da Lampedusa per gli sbarchi dei migranti tunisini e quello da Kabul. Resta fastidiosamente eccessiva la durata della puntata (sempre per il solito motivo, ossia la necessità aziendale, in primis economica, di coprire con una sola produzione prima, seconda e terza serata), durante la quale capita anche che alcuni servizi vengano replicati.
Incredibile, ma vero. Quarta Repubblica, programma con un impianto spostato a ‘destra’, si candida ad essere anche questa stagione il talk più ragionato di Rete 4.
P.S. Chi l’avrebbe mai detto che un giorno – nel pieno del tramonto del berlusconismo, s’intende – in tv avremmo assistito a confronti accesi prima tra Belpietro e Sallusti e poi tra Sallusti (“fai parlare gli altri, so che non è tua consuetudine“) e Capezzone?