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Quarta Repubblica, duello Raggi-Calenda. Con lite sul finale

Quarta Repubblica organizza il confronto tra candidati sindaco a Roma. Si presentano solo Raggi e Calenda. Il risultato è più che positivo

pubblicato 28 Settembre 2021 aggiornato 23 Novembre 2023 12:06

Questioni romane. Ma per Quarta Repubblica il match tra Virginia Raggi e Carlo Calenda rappresenta ad ogni modo un colpaccio. Mancavano gli altri due contendenti alle elezioni capitoline, Enrico Michetti e Roberto Gualtieri, eppure a livello televisivo la loro assenza si è rivelata un vantaggio.

Abbiamo invitato anche gli altri due candidati – spiega Nicola Porro – abbiamo intervistato Gualtieri che non ha partecipato, così come Michetti”.

La sfida a due dona ritmo e soprattutto un efficace effetto ping-pong. Alle spalle di Raggi e Calenda c’è il timer (due minuti a testa per risposta), Porro tuttavia si mostra elastico, regalando ‘tempi di recupero’ e possibilità di replica.

Ci sono regole, anche se siamo la televisione che fa casino – scherza il padrone di casa – in realtà quando si parla di elezioni siamo i più seri di tutti quanti”.

Il blocco non prevede servizi e lo studio vuoto – causa restrizioni covid – non consente distrazioni.

Rifiuti, traffico, piste ciclabili. Raggi e Calenda si punzecchiano senza affondare troppo il colpo. Il primo fuori programma, pertanto, lo offre Gianni Alemanno che scrive in diretta a Porro per contestare alcune dichiarazioni del sindaco in carica su una presunta “parentopoli”: “Non ho avuto neppure un avviso di garanzia su parentopoli – tuona l’ex primo cittadino – è una sciocchezza diffamatoria”.

La sorpresa arriva quando ormai nessuno se l’aspetta più. La Raggi, infatti, approfitta della chiusura a suo vantaggio per lanciare la stoccata al rivale: “Ricordo che Calenda è europarlamentare a 19 mila euro al mese e non lo vedono all’Europarlamento da tanti giorni”.

Calenda a quel punto perde le staffe: “Questo non lo dovevi fare, è poco corretto. Ho il 95 per cento di presenze. Ho avuto fair play, tu sei nei palazzi del potere e non hai fatto un cavolo”.

Se su Rete 4 lo scontro si conclude qui, diverso è il discorso sui social dove il leader di Azione documenta la sua performance da europarlamentare: “Virginia Raggi in chiusura di confronto ha mentito su stipendio di parlamentare europeo, pari a circa 7 mila euro e non 19 mila, sia sulla presenza ai voti. E’ una bugia minore rispetto a quelle che quotidianamente racconta su Roma. Ma tocca il mio onore, rispondere era doveroso”.