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Quarta Repubblica, il talk show politico più misurato in casa Mediaset

La prima puntata di Quarta Repubblica e la recensione.

pubblicato 2 Settembre 2019 aggiornato 9 Novembre 2020 14:49

Quarta Repubblica è l’ormai classico talk show di approfondimento politico in stile-Porro. La cifra stilistica del giornalista e conduttore romano è nota e anche Quarta Repubblica, giunto alla seconda edizione, si conferma non così dissimile, ad esempio, da Virus – Il contagio delle idee, giusto per fare un parallelo con un programma condotto da Nicola Porro in passato.

Il programma vira verso un’ideologia ben precisa, non è una novità e, ovviamente, non si tratta né di un’accusa, né di una colpa: qualunque giornalista è libero di impostare il proprio talk show secondo il proprio pensiero, rispettando i requisiti minimi di spazio al pluralismo.

Anzi, Quarta Repubblica, oltre al piccolo plauso che merita per aver anticipato di una settimana il ritorno in onda per cavalcare al meglio gli ultimi eventi politici tutt’altro che di scarsa rilevanza, si è dimostrato il talk show politico più misurato, in un certo senso, in casa Mediaset.

Il dibattito politico, anche televisivo, si è volgarizzato negli ultimi tempi e un po’ di rigore, un po’ di senso della misura, non fa mai male.

Oltre alla trivialità proveniente specialmente, se non unicamente, dai social e alimentata da alcuni esponenti politici a fini propagandistici (se lo fanno i politici, figurarsi certi programmi televisivi…), la politica viene vissuta come un abnorme reality show e, anche televisivamente parlando, l’impressione è che si interpreti il tutto come un immenso gioco: i talk show introdotti da “auimmaue” che promettono inutilmente toni moderati, trovate da performance art che destano parecchia perplessità, cartelloni da esibire come se si fosse all’aeroporto in attesa di parenti lontani, conduttori che maltrattano pubblico, ospiti e comici…

Non è colpa unicamente di tutto ciò se il confronto politico si è imbarbarito, di certo, un contributo evidente c’è stato.

E nonostante anche stasera, a Quarta Repubblica, vi è stata un’improvvisa gara a chi “più urla, più crede di aver ragione” e nonostante la presenza della sempreverde bomba innescata pronta ad esplodere che risponde al nome di Sgarbi, il programma condotto da Nicola Porro, come anticipato poc’anzi, mantiene toni misurati che permettono una visione serena anche a coloro che nutrono un complesso di idee diametralmente opposte.

E pazienza, se Matteo Salvini ha inanellato l’ennesima presenza su Rete 4, il palcoscenico televisivo dove il leader della Lega si trova maggiormente a proprio agio (e non si fatica nemmeno a intuire i perché): il Ministro dell’Interno è un protagonista oggettivo degli eventi delle ultime settimane e, quindi, più che interrogarsi sulla sua presenza legittima di questa sera, sarà opportuno porsi delle domande nel caso l’eccessiva ripetitività delle sue apparizioni in video (che spesso o quasi sempre non aggiungono nulla di nuovo a quanto già è noto) dovesse verificarsi anche con questo nuovo corso di puntate di Quarta Repubblica e non solo.

Il discorso non riguarda apparentemente solo Salvini, quindi: le dichiarazioni reiterate all’infinito di un esponente politico non gioverebbero a nessun programma televisivo.

A volte, basterebbe soltanto provare a mettere “a proprio disagio” un ospite: i tentativi di Quarta Repubblica, in tal senso, sono anche registrabili ma sono timidissimi.

Riguardo la narrazione, infine, nulla da eccepire: ogni blocco è stato collegato all’altro, acutamente.

L’importante era non eccedere con i toni, anche a discapito del ritmo, e, in questo, Quarta Repubblica è promosso.

  • 21:35

    Inizio trasmissione. Nicola Porro apre la prima puntata della seconda edizione di Quarta Repubblica, lanciando due filmati riguardanti Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio che escludevano ogni accordo tra di loro.

  • 21:40

    Prima di intervistare Matteo Salvini, Porro lancia anche un filmato contenente vecchie dichiarazioni del leader della Lega riguardanti la solidità del governo Conte. Porro: “Ne abbiamo avute per tutti e anche per lei!”. Salvini: “Volevo solo dare parola agli italiani”.

  • 21:45

    Salvini: “5 Stelle e PD sono chiusi nel palazzo per spartirsi le poltrone. 5 Stelle e PD hanno in comune solo l’odio per me”. Salvini elenca i motivi che hanno portato alla crisi di governo. Salvini: “Alla fine, gli italiani daranno il loro giudizio. Sta vincendo il partito del palazzo”.

  • 21:50

    Salvini: “Pensavo che in democrazia, decidesse il popolo. Chi combatteva la casta è diventato casta”. Salvini su Conte: “Lo invidio. Ha un fegato che io non avrei. Non sapevo di stargli terribilmente antipatico”. Salvini difende la Quota 100.

  • 21:55

    Salvini: “Preferisco passare per ingenuo che per ‘poltronaro’. Non si scappa dal voto all’infinito”. Porro chiede a Salvini se conosce i social. Domanda retorica… Salvini boccia il reddito di cittadinanza. Salvini: “Con i 5 Stelle, non abbiamo preteso mezzo ministro in più. Loro hanno preferito la Boschi…”.

  • 22:00

    Si parla delle elezioni imminenti nella “regione rossa” Umbria, definite un test nazionale. Salvini: “Sono contento che almeno lì possano votare. Se si vota, è perché ci sono stati arresti su arresti in casa PD”.

  • 22:05

    Salvini: “Perché non vanno a votare? Hanno paura di perdere la metà delle poltrone?”. Salvini: “Savoini? Non c’è nulla di chiarire”.

  • 22:10

    Salvini: “Anche un giudice se sbaglia, deve pagare”. Salvini aggiunge: “Per me, la difesa dei confini è sacra”.

  • 22:15

    Si parla anche del sondaggio sulla piattaforma Rousseau riguardo il nuovo governo e dei sondaggi se si andasse al voto oggi. La Lega è al 31%.

  • 22:20

    Salvini: “Essere un uomo libero e camminare a testa alta non ha eguali. Neanche Mastercard!”. Salvini aggiunge prima della pubblicità: “Si vede un rosario, spero di non turbare nessuno!”.

  • 22:30

    Dopo la pausa pubblicitaria, troviamo in studio Carlo Calenda: “Non sarei rimasto nel PD, in caso di accordo con i 5 Stelle. I 5 Stelle hanno valori opposti non idee diverse”.

  • 22:35

    Calenda: “Una forza politica non deve aver paura delle elezioni”.

  • 22:40

    Calenda: “Non si poteva governare un paese complesso come l’Italia con i 5 Stelle. Il PD e i 5 Stelle si sono detti la qualunque e dopo due minuti, fingono di andare d’accordo”. Calenda non risparmia critiche a Salvini ma difende il diritto di una parte degli italiani a votarlo.

  • 22:45

    Calenda spiega i motivi per i quali non è rimasto nel PD a fare da “minoranza”: “Non voglio fare il controcanto al PD dentro il PD”.

  • 22:50

    Calenda: “Sul piano della qualità, il nuovo governo sarà un disastro”. Va in onda un’intervista a Carlo Verdone, “il governo giallorosso visto da un giallorosso”.

  • 23:00

    Paola De Micheli entra in studio. Va in onda un filmato dedicato alle famose dichiarazioni di Di Maio sul “partito di Bibbiano”.

  • 23:05

    De Micheli: “Sì, gli elettorati e i grandi dirigenti di PD e 5 Stelle hanno avuto grandi fratture. Stiamo facendo un percorso faticoso che continuerà”.

  • 23:10

    De Micheli: “Un abile uomo politico non prende decisioni a prescindere ma le prende in base alle condizioni che si sono create”.

  • 23:15

    Va in onda un filmato realizzato alla Mostra del Cinema di Venezia.

  • 23:25

    De Micheli: “Le cose evolveranno tra martedì e mercoledì. Domani, Rousseau andrà bene”. Dopo la pubblicità, si parla di decreto sicurezza, ONG e immigrazione. In collegamento da Lampedusa, c’è Lodovica Bulian.

  • 23:30

    Al dibattito sulle ONG, c’è Mario Giordano in collegamento: “Gli immigrati vengono strumentalizzati per un’azione puramente politica”.

  • 23:35

    Mario Giordano discute animatamente con la giornalista Angela Azzaro. Porro fa abbassare l’audio di Giordano.

  • 23:45

    Al dibattito, partecipano in collegamento anche Emanuele Fiano e Massimiliano Salini.

  • 23:50

    La Azzaro discute anche con Salini mentre Fiano si confronta soprattutto con Giordano. In studio, c’è Alessandro Sallusti. La domanda di Porro è la seguente: “Su questa partita, il nuovo governo come agirà?”.

  • 23:55

    Angela Azzaro ha un breve confronto acceso anche con Sallusti.

  • 00:00

    Dopo la pausa pubblicitaria, ha inizio Il processo del lunedì. La domanda è la seguente: “Giuseppe Conte è un bluff?”.

  • 00:05

    Va in onda la “moviola” su Giuseppe Conte: un riassunto della sua esperienza di premier. Vittorio Sgarbi e Jacopo Fo si confrontano sulla domanda iniziale: Sgarbi è per il Sì, Fo è per il No.

  • 00:10

    Fo: “Ringrazio Salvini per aver realizzato il più grande autogol della storia”. In studio, c’è Daniele Capezzone: “Non mi preoccupa Conte, mi preoccupano gli elogiatori di Conte…”.

  • 00:15

    In studio, c’è anche Benedetta Piscitelli: “Abbiamo sempre voluto dare un’etichetta a Conte. E’ difficilissimo dirlo…”. Vittorio Feltri ha ricostruito per Quarta Repubblica, la carriera di Conte.

  • 00:20

    Il risultato del sondaggio di Renato Mannheimer sulla domanda “Giuseppe Conte è un bluff?” è il seguente: per il 46% è un no, per il 20% è un “non so”. Nonostante i pareri opposti, Fo si complimenta con Sgarbi.

  • 00:25

    Domenico De Masi si unisce al dibattito su Conte. Capezzone: “Una persona dovrebbe anche essere votata, in democrazia…”.

  • 00:35

    Sgarbi: “Conte è un finto vivo, è un fantasma…”. Capezzone: “Ci dimenticheremo di Conte, siete troppo facili agli innamoramenti..”. Nel frattempo, Jacopo Fo balla, ironizzando sempre su Salvini. Dopo l’ultima pausa pubblicitaria, Porro saluta il pubblico a casa. Fine trasmissione.

Quarta Repubblica è un programma di approfondimento politico condotto da Nicola Porro, in onda su Rete 4, ogni lunedì, in prima serata.

Quarta Repubblica: le anticipazioni della prima puntata

La prima puntata della seconda edizione di Quarta Repubblica andrà in onda questa sera, lunedì 2 settembre 2019, con una settimana di anticipo, rispetto alla data inizialmente prevista, per occuparsi della crisi di governo attualmente in corso.

Nicola Porro, nella puntata in onda questa sera, intervisterà il leader della Lega Matteo Salvini, la vicesegretaria del Partito Democratico Paola De Micheli e l’europarlamentare ed ex ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda.

Quarta Repubblica: dove vederlo

La prima puntata di Quarta Repubblica andrà in onda su Rete 4, a partire dalle ore 21:25.

Il programma sarà visibile anche in streaming sul sito ufficiale di Mediaset Play dove sarà possibile rivederlo anche dopo la messa in onda.

Quarta Repubblica: Second Screen

Il programma condotto da Nicola Porro è presente sul web con una sezione a parte sul sito di Mediaset Play.

Su Facebook, invece, è presente la pagina ufficiale di Quarta Repubblica.

Per quanto riguarda Twitter, l’account ufficiale di Quarta Repubblica è il seguente: @QRepubblica. La puntata si può commentare in diretta con l’hashtag #quartarepubblica.

Quarta Repubblica è presente anche su Instagram con un profilo ufficiale.

Per quanto riguarda il liveblogging, infine, Quarta Repubblica sarà disponibile su TvBlog, magazine di Blogo, a partire dalle ore 21:25.