Quanto manca, che brutta fine! Katia Follesa contro il forfait di Savino: “Ti auguro pioggia per due settimane”
Katia Follesa ha augurato a Nicola Savino di passare delle brutte vacanze di Natale. Solo una gag, o si è offesa perché ha bucato l’ultima puntata di Quanto manca?
Da giudice di punta a nemico giurato il passo è breve. Ma, si sa, a Quanto manca il confine tra la comicità e l’astio personale è sempre stato molto labile. Il regista occulto della seconda serata del lunedì di Rai2, nato come spin off di Quelli che il calcio, ha deciso di mollare la barca prima che affondasse. O, semplicemente, di andarsene in vacanza subito dopo l’ultima fatica domenicale del 2014, dando buca proprio all’appuntamento con l’ultima puntata di Quanto manca.
Nicola ha pensato di mandare un videomessaggio con il logo della trasmissione a tutto schermo (evidentemente registrato al termine di Quelli che il calcio di ieri, con ospite la stessa Follesa):
“Vi mando un grande bacio, vi faccio tanti auguri di Buon Natale”.
Peccato che a paraGURarlo in studio ci sia stato l’intervento di un traduttore, che ha messo in risalto il vero motivo del suo forfait:
“Ciao poveracci che state lavorando anche stasera, io avevo preso il biglietto per andare in vacanza già a settembre. Manco morto ci rinuncio. Io sono già qui al caldo a godermi il meritato riposo. E voi state lì a mangiare il panettone scaduto, sfigati”.
Per un attimo ho pensato fosse una gag geniale con la complicità di Savino, se non fosse che la Follesa ha dato una risposta poco consona per una compagna d’agenzia (il sodalizio tv tra lei e Nicola Savino è coronato dal comune agente Franchino Tuzio):
“Non so dove andrai in vacanza, ma sicuramente pioverà per due settimane”.
Che si sia davvero offesa e vendicata, mettendo Savino con le spalle al muro per il suo forfait? Fatto sta che Quanto manca si è chiuso senza il suo CapoHaters, sostituito prontamente dal marito “vessato” (per gag?) dalla Follesa, Angelo Pisani. Va detto che la loro complicità era, manco a dirlo, più godibile di quella tra Katia e Nicola, mentre per il resto l’ultima puntata è stata all’insegna di grandi imbarazzi (dal santo Prepuzio di Rocco Tanica nella Cappella Sistina allo sfottò dei comici antileghisti, ‘Salvini non ha mai fatto un cazzo’ ).
Insomma, l’ultimo ricordo che ci lascerà Quanto manca è quello di essere sfigato per autodefinizione. Un programma a cui hanno dato forfait i volti Rai e gli ospiti in promozione neanche fosse il Pomeriggio5 di Rai2. Un programma che, dopo il traino (di ascolti e contenuti) di Pechino Express, è crollato su entrambi i fronti, rinunciando alla velleità di partire alle 23.00 e finendo relegato dopo la mezzanotte.
Un programma pieno di audacissimi spunti e dagli rvm a volte davvero esilaranti (vedi quello fulminante della carriera lampo di Lorenzo Fragola), che ci ha regalato il più Grande trash di Rai2 degli ultimi tempi (ma senza la licenza d’autore).
Un programma in cui è nata una nuova stella come Katia Follesa, in grado di disegnare intorno alla propria isteria post-maternità un nuovo modo di intendere la donna burrosa in tv. Una primadonna mignon che si fa sballottare dal corpo di ballo, che ride di se stessa con un’autoironia irresistibile e che sa fare del continuo imprevisto virtù, con una conduzione continuamente imprevedibile in grado di brillare da sola (vista la pochezza del cast).
Se di Quanto manca ricorderemo soprattutto le sue coreografie sopra le righe e la sua eterna parodia dei chili di troppo, di certo bisogna sperare che la sua personalità tranchant e dirompente trovi nuovi sbocchi. Magari un filino meno urlati e meglio scritti.
Quanto manca, l’ultima puntata