Quanto durerà The Big Bang Theory? Cast e produttori concordano: “Abbiamo ancora molto da dire”
Ad un panel degli Emmy Awards dedicato alla serie tv, il cast ed i produttori di The Big Bang Theory hanno parlato del futuro dello show, spiegando che potrebbe durare ancora molto
Non si può dire che una sit-com come “The Big Bang Theory” abbia le ore contate. Anzi: giunta alla settima stagione, la sensazione è che vedremo i sei protagonisti bazzicare nei propri appartamenti ancora per molto tempo. Ne sono convinti anche il cast, gli autori ed i produttori dello show, che ne hanno parlato giovedì ad un panel sugli Emmy Awards dedicato alla serie tv.
Uno dei fattori che indica che lo show durerà ancora per molto sono gli ascolti: la prima stagione di “The Big Bang Theory” debuttò con una media di oltre otto milioni di telespettatori, diventanti oltre 18 milioni nella sesta stagione (l’episodio più visto, “La spedizione di Bakersfield”, ha ottenuto venti milioni di persone). Non si può dire, insomma, che il pubblico si sia stufato delle vicende di Leonard (Johnny Galecki), Sheldon (Jim Parsons) e Penny (Kaley Cuoco).
Anche il cast stesso non sembra lamentarsi, come invece accade per molti altri attori che, ad un certo punto, decidono di intraprendere altre strade e di lasciare la serie che li ha resi popolari. “Non per fare nessuna previsione, ma nella misura della durata di molti show -e noi siamo alla settima stagione, un punto intermedio- personalmente non sento di essere arrivato neanche alla metà delle storie che abbiamo da raccontare”, ha spiegato Galecki, indicando di non sentire l’oppressione di un personaggio così popolare come Leonard nè di dover lavorare ancora con gli stessi attori. “Personalmente, non sento di essere neanche a metà del mio percorso professionale con queste persone, quindi spero di poter continuare a farlo”, ha aggiunto.
Anche il produttore esecutivo e co-creatore dello show Bill Prady crede che la serie abbia ancora molto da dire, sebbene non possa affermare con certezza quante stagioni ci saranno ancora:
“La risposta cambia ogni stagione. Se me lo aveste chiesto alla quarta stagione, vi avrei detto ‘Sarebbe fantastico se arrivassimo all’ottava stagione’. Ma quando hai una stagione come quella andata in onda lo scorso anno dici ‘Beh, forse si può fare di più’. E’ possibile che si vada avanti per molto perchè ci vogliamo bene, nessuno è pazzo o cattivo con gli altri”.
“The Big Bang Theory” sembra aver trovato la giusta direzione per diventare (se non lo è già) una serie tv che entrerà nella storia del piccolo schermo. Il segreto del suo successo, secondo Prady, è la serie di cambiamenti che nel corso delle stagioni hanno portato Steve Molaro ad essere il nuovo showrunner, oltre che all’ingresso di personaggi azzeccati come Amy Farrah Fowler (Mayim Bialik) e Bernadette (Melissa Rauch). Ma secondo Prady parte della popolarità dello show sta anche nel fatto di avere una trama che permette anche a chi non ne è appassionato di poterlo vedere senza sapere cosa sia successo prima:
“Una delle cose più grandi di uno show di Chuck Lorre (co-creatore della serie, ndr) è che ogni episodio è accogliente. Ogni episodio racconta delle storie che hanno un percorso lungo la stagione, ma quando segui una puntata riesci ad avere tutte le informazioni che servono”.
Nonostante abbia in mano un successo come pochi, Lorre (che in realtà è abituato a sfornare sit-com di questo genere, essendo al lavoro anche su “Due uomini e mezzo” e “Mike & Molly”) è consapevole che il pubblico vada sempre catturato:
“Il rapporto con il pubblico oggi in tv è fragile. Ci sono molte cose da vedere -e presumibilmente si può anche leggere- quindi per avere un rapporto con il pubblico che sia solido bisogna fare un grande show ogni settimana. Se vai al ristorante e mangi male, non torni in quel ristorante. Noi ci sentiamo così con The Big Bang Theory. Ogni settimana deve essere un grande show di cui andare fieri ed abbiamo fatto di tutto per avere un grande show”.
Nonostante la consapevolezza che il pubblico possa cambiare canale, gli autori si prendono qualche comodità, come quella di sviluppare lentamente i personaggi. Per Molaro il lavoro sulla sceneggiatura consiste nel seguire le vicende settimana dopo settimana. Il risultato è che c’è ancora molto da raccontare, soprattutto per quanto riguarda le combinazioni tra i diversi personaggi:
“In questa stagione ci siamo rsi conto che ci sono alcuni personaggi le cui relazioni sono state solo grattate in superficie. Wolowitz (Simon Helberg) ed Amy staranno da soli per la prima volta. Mi sembra che sia ancora molto da fare. Per quanto riguarda il numero di stagione, non posso dirlo, ma con cautela ed ottimisticamente spero per molto tempo”.
Concorda Lorre:
“Fin quando tutti si divertiranno ed al pubblico piacerà la serie… Non vogliamo esagerare, ma non vogliamo neanche perdere un’opportunità di questo tipo. So solo che ora stiamo andano bene e ci divertiamo. Non sembra la settima stagione”.
A proposito della settima stagione, rivedremo Bob Newhart nei panni di Arthur Jeffries, idolo della tv di Sheldon quando era bambino (e che per questo ruolo ha ricevuto una nomination agli Emmy Awards come Miglior guest star di una comedy). L’attore sarà presente per almeno due episodi, e non vuole esagerare con la sua presenza nello show. “Essere regular è una cosa da giovani”, ha detto. “Io ho fatto due grandi serie (“The Bob Newhart Show” e “Bravo Dick”, ndr), non sto cercando lavoro”.
Ma, ormai, fa parte del mondo di “The Big Bang Theory”, che abbiamo capito ci farà ridere ancora per molto, anche con i suoi misteri, come ad esempio il cognome di Penny che, forse, sarà svelato solo nell’ultima puntata. Ma la Cuoco ci scherza su, rivelando che la ragazza potrebbe sposare Leonard: “Magari il suo cognome sarà Hofstadter”.
[Via TvGuide]