Home Notizie Quante Storie, polemiche per l’intervista ad Achille Serra: “Pinelli si suicidò”. Il programma si scusa e si dissocia

Quante Storie, polemiche per l’intervista ad Achille Serra: “Pinelli si suicidò”. Il programma si scusa e si dissocia

Quante Storie nella bufera per le parole dell’ex Prefetto Serra: “Pinelli si suicidò”. Scuse del programma a sei giorni di distanza

21 Febbraio 2022 17:43

E’ diventata un caso l’ospitata di Achille Serra a Quante Storie di martedì scorso. Un’intervista, realizzata da Giorgio Zanchini, che aveva alla base la promozione del libro dell’ex Prefetto “Poliziotto senza pistola”.

Tutto è filato liscio, fino a quando la discussione non si è spostata sul ricordo del commissario Luigi Calabresi, assassinato nel 1972.

È stato ucciso ogni giorno, per due anni”, ha ammonito Serra su Rai3, prima di citare l’episodio relativo a Giuseppe Pinelli. “Calabresi non sbagliò assolutamente nulla. Quando Pinelli si buttò dalla finestra, Calabresi era in un’altra stanza. Non lo dico io, ma lo ha detto un grande magistrato che era Gerardo D’Ambrosio e archiviò perché si era suicidato”.

Un’uscita ripresa in tempo reale dal conduttore (“questo è stato contestato”), con Serra che tuttavia ha rincarato la dose: “No, non è contestato. L’inchiesta è stata contestata, ma in quel periodo tutto ciò che era lo Stato era contestato. Ma le assicuro che Calabresi era in un’altra stanza”.

Come detto, l’episodio risale al 15 febbraio. Eppure solo sei giorni dopo sono giunte le scuse pubbliche di Zanchini, sempre a Quante Storie.

Dobbiamo alla famiglia di Giuseppe Pinelli e ai nostri telespettatori una precisazione e delle scuse. Nella puntata di Quante Storie del 15 febbraio l’ospite, il dottor Achille Serra, ha dichiarato che Pinelli si buttò dalla finestra e, in un secondo passaggio, che si era suicidato. Sottolineo che questa dichiarazione non risponde alla verità processuale e non rispecchia il mio pensiero, né quello di questa redazione. Ci scusiamo con i familiari di Pinelli che giustamente tutelano i diritti e il ricordo del proprio marito e padre”.

Il giornalista ha inoltre precisato che la figura di Pinelli non è mai stata accostata a Piazza Fontana, “essendo lo stesso assolutamente estraneo a quella strage”.