Propaganda Live rende omaggio a Sangiuliano, ma guarda avanti (coltivando la memoria)
La prima puntata non graffia sul recente passato, puntando piuttosto al prossimo futuro, col reportage sugli USA. Ma il grande dono del programma è la memoria
Il ritorno di Propaganda Live era particolarmente atteso dagli aficionados: la soap di fine agosto, con le lacrime di Sangiuliano e i misteri della Boccia, hanno alimentato attese altissime per il ritorno di Makkox e di Diego Bianchi, dei quali si aspettavano i commenti. E i due ne erano ben consapevoli. Diciamo, però, che le attese non sono state particolarmente soddisfatte: il meglio sul caso Sangiuliano è arrivato prima del debutto, con l’intervista impossibile di Marzilli all’ex ministro e con l’ospitata di Bianchi a Otto e mezzo, in cui si ‘lamentava’ l’uscita di scena di uno dei migliori autori nella storia del programma.
L’onore delle armi, senza infierire
Insomma, quel graffio atteso sul caso Sangiuliano non è arrivato. Ma in fondo è nello stile del programma: sempre vicino ai più deboli, non infierisce sulll’ex ministro. Anzi, la sensazione è che gli si conceda l’onore delle armi, con tanto di posto d’onore nella Hall of Fame dei ‘ministri che hanno reso loro tutto facile’, tra l’indimenticato Angelino Alfano (ormai ricordato come uno dei maggiori statisti degli ultimi anni…) e Danilo Toninelli, che si immaginava insuperabile. E invece…
Propaganda, dunque, non scava nella soap dell’estate, non la viviseziona come accaduta altrove – a favore o contro -, ma ricorda la ‘grandezza’ dell’unico vero protagonista politico della vicenda, il ‘Ministro delle Cerimonie’ (come lo ribattezzò tempo fa il Governatore della Campania Vincenzo De Luca) recuperando chicche inedite come la proposta di un passaggio a Leonardo Parata sull’auto blu in occasione di una visita al Santuario di Oropa. All’epoca della registrazione, quel pezzo fu tagliato, ma ora torna di grande attualità. E l’unica storia d’amore cui si fa cenno è quella ormai interrotta tra l’ex ministro e il programma stesso. L’ironia colpisce più degli approfondimenti morbosi.
La cultura della memoria
Più che guardare al recente passato, Propaganda preferisce guardare al presente, seguendo l’attualità più che rivangandola, e al futuro, come nel lungo reportage realizzato ‘a margine’ della Convention Democratica di Chicago svoltasi lo scorso agosto. Il racconto ‘marginale’ dei grandi eventi, lo sguardo trasversale alla realtà restano la grande ricchezza – e il grande dono – del racconto di Diego Bianchi. La sua sincera e genuina curiosità, alimentata da conoscenza e consapevolezza, si unisce a a quel tocco di ‘matura adolescenza’ che lo porta a cercare la chiesa de I Blues Brothers o a partecipare al (supposto e cringissimo) punto stampa di un repubblicano di origini italo-americane: il tutto diventa l’occasione migliore per restituire la realtà di un luogo, di un contesto, di un modo di vivere e di guardare agli eventi che altrimenti sarebbe difficile recuperare. Un dono proprio dei giornalisti che hanno fatto grande il genere sulla carta stampata.
Il tutto si fonda sempre, però, su un altro dono, quello della memoria. Memoria che difetta agli italiani, apparentemente incapaci di tenere a mente scandali, orrori, misfatti della classe politica. Propaganda, invece, è lì a ricordarceli. Lo dimostra, per fare giusto un esempio, l’aver recuperato da un utente X il paragone tra la ‘presunta Ultima Cena’ alla Cerimonia di Apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024 – che tanto scandalo ha creato tra le fila del Centro-Destra – e la conferenza stampa di Cutro. Cutro, località costiera calabrese che ha raccolto sulle proprie spiagge decine di cadaveri dopo un naufragio avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023, che ha causato la morte di circa 100 persone. Un evento dimenticato dai più, per molti archiviato senza colpo ferire, ma che Propaganda non dimentica. E ricorda.
Il ricordo passa anche per la stigmatizzazione delle follie estive, come quelle scatenatesi sui social a commento delle Olimpiadi. Lo dimostra la maglietta scelta da Bianchi per questo debutto: il volto sorridente di Imane Khelif con i suoi guantoni in primo piano.
Il racconto dell’attualità resta il punto forte
L’attualità resta il punto forte del programma. Un’attualità letta sempre alla luce della memoria, individuale e collettiva, delle esperienze vissute da tutti e almeno qui non abrase dall’opportunità politica. Propaganda resta un’oasi tv di attività cerebrale. E non è poco. Bisogna recuperare un po’ di ritmo tv, certo: la prima puntata è sempre quella più ‘farraginosa’ e c’è bisogno di carburare, ma la struttura non cambia, la filosofia resta la stessa, lo spirito non cede. E meno male.