Propaganda Live è la piccola oasi felice della satira (e menomale)
Propaganda Live torna in prima serata su La7 per la sesta edizione: gli eventi politici bastano e avanzano per una narrazione tutta da ridere
Propaganda Live è tornata su La7 e con sé il racconto ironico, sarcastico, tagliente e riflessivo del presente. “Son successe un po’ di cose da quando ci siamo salutati” dice un Diego Bianchi in grande forma. In effetti la crisi siccità, il caro bollette, un governo saltato e – ultimo in ordine di tempo – la morte della Regina Elisabetta poco più di 24 ore fa …son cose (e che cose!).
Ritroviamo un’atmosfera accesa, scalpitante di un racconto come se tutta la squadra di Propaganda Live non vedesse l’ora di proporci il suo occhio, la sua lettura degli eventi più rocamboleschi di una calda estate ormai in archivio.
Dice già tanto la sigla che i Neri per caso hanno sintetizzato per dare un senso ai tre mesi passate sulle “montagne russe”, ovvero interpretando Vaffanzum, citazione cult del film Amici miei atto secondo.
Il programma è ben conservato, ha gli assi nella manica da sfoderare al momento giusto e la sua struttura di fatto non è cambiata di una virgola. Ma in fondo, un cambio di guardia per uno degli appuntamenti fissi di Propaganda c’è e ci riferiamo allo spiegone. Marco Damilano con l’approdo in Rai ha dovuto lasciare il suo angolo a chi nel cast è già presente da tempo, infatti Francesca Schianchi ha ereditato lo spazio che da ora è chiamato #spiegoneschianchi. Mantiene la sua formula del commento dei fatti della settimana, la Schianchi non sfigura, conosce il senso dello spiegone e lo fa suo con facilità.
Di assist non ne mancano, il principale è sicuramente la crisi del governo Draghi caduto in pieno luglio che diventa prevedibilmente l’argomento principe del primo racconto per immagine della stagione. Qui Diego Bianchi mette in mostra di che pasta è fatto, la sua telecamera sempre presente è una delle chiavi di lettura che bastano e avanzano alla narrazione made in Propaganda. C’è un lavoro di costruzione della storia, cronologico e preciso dell’evento. Mai banale, bensì unico.
Abbiamo citato Marco Damilano ed è proprio lungo il racconto per immagini che il giornalista e conduttore de Il cavallo e la torre ricompare: “Che c’hai la maglietta di Propaganda sotto la camicia” scherza Diego Bianchi incrociandolo tra i palazzi della politica. Più volte Damilano ciccia fuori, quasi come se il cordone ombelicale con il programma non sia stato mai tagliato.
Ad aiutare Bianchi c’è anche la penna di Makkox, una penna di spunti, di riflessioni e di satira (perché sì, molti forse hanno chiuso gli occhi ma la satira è ancora viva e lotta insieme a noi, fortunatamente). Il contributo del giornalista e scrittore Filippo Ceccarelli, schietto nel suo punto di vista sulle vicende politiche attraversate questa estate. L’attore Andrea Pennacchi nel ruolo del Pojana, il celebre personaggio inventato che interpreta un veneto razzista che non usa mezzi termini. Il regista Alessio Marzili in un esilarante sketch in cui diventa suggeritore di Matteo Salvini per i suoi comizi. Il piatto forte resta saldamente la Propaganda Top, il meglio del peggio dal web che offre ancora (e nonostante tutto) le risate migliori della serata. Non a caso l’appuntamento è il più atteso e non a caso è messo in fondo alla puntata. Se vogliamo è l’unica nota stonata data la lunghezza, si fa tardi! Meriterebbe una collocazione più giusta in scaletta.
Per Propaganda Live – come abbiamo detto – tutto resta com’è. Corre su una corsia preferenziale rendendo persino piacevole il racconto della situazione politica pur passando tra le strette vie della parcondicio (a due settimane dal voto), non scalfigge la sua anima scanzonata.