Battere il ferro finché è caldo. Spremerli come un limone. A voi la scelta del modo di dire più adeguato per definire una delle pratiche più in voga nella televisione italiana: prendere un format (quasi sempre importato dall’estero) in buona salute e piazzarlo in altre fasce del palinsesto, inventando più o meno forzate versioni alternative, tra spinoff, speciali e derivati vari. L’obiettivo è sempre il solito: fare ascolti, affidandosi all’usato sicuro, ma rischiando di usurare il format: “È la via più facile. Sai che al pubblico piace quella minestra e allora” – osserva Claudio Cecchetto, uno che di intrattenimento in radio e in tv se ne intende – “parli della ricetta, del condimento, di chi la mangia e così via. Suona un po’ come: o ti mangi questa minestra o ti butti dalla finestra“.
La tendenza, nata qualche anno fa e presente in tutto il mondo, è ormai uno schema che si ripete in maniera puntuale, in grossa misura nella programmazione della tv lineare, ma fa capolino anche nelle piattaforme. Il contesto è il risultato della combinazione della ristrettezza delle risorse economiche a disposizione dell’industria televisiva e della crisi creativa. “Una buona idea” – spiega Cecchetto – “ha bisogno degli investimenti. Fino a una decina di anni fa gli sponsor non badavano a spese, adesso la parola d’ordine è: ‘Non voglio spendere molto‘”.
Le scelte della tv pubblica
Il servizio pubblico non fa eccezione: Tale e quale show, una delle poche certezze dell’intrattenimento targato Rai, da ormai oltre un anno è spalmato per gran parte della stagione. Oltre alla versione classica in onda in autunno, ecco spuntare la versione Nip, quella natalizia e poi, tanto per cavalcare l’onda del Festival, quella sanremese. Per intenderci, dal 22 settembre 2023 ad oggi sono state proposte 7+1+1+4+2 puntate per un totale di 15 appuntamenti settimanali. Il doppio rispetto alle prime edizioni. Gli altri due titoli di Rai1 oggetto della spremitura sono L’Eredità – che in questo periodo è in onda non soltanto tutti i giorni prima del Tg1 della sera, ma anche in prima serata con due speciali al sabato – e The Voice, che oltre alla versione Senior ha da poco partorito quella Kids.
Sul talent condotto da Antonella Clerici Cecchetto ricorda che il format originale, The Voice, “in Italia all’inizio non funzionava benissimo. La storia è cambiata quando è stato proposto nella versione prima Senior e poi Kids. Questo ha aumentato l’interesse nei confronti del format, che è stato valorizzato e non buttato via. È una novità vestita con il cappello della trasmissione consolidata e di successo“.
Il fondatore di Radio Deejay e conduttore di tre edizioni del Festival di Sanremo si dice convinto che ci sia “della buona fede: le cose funzionano e quindi c’è la voglia di dare alla gente le cose che gradiscono“. Ma da professionista che ha “sempre cercato l’innovazione“, ammette: “Ci vuole più coraggio. Bisognerebbe dare qualche alternativa in più al telespettatore“.
Privati e piattaforme, la musica non cambia
La musica non cambia dalle parti delle tv private, come Mediaset: su Canale 5, dove Grande Fratello (lunedì scorso è andata in onda la puntata numero 45 della stagione) e Verissimo da alcune stagioni si sdoppiano, sono tornati i bambini di Io canto Generation e sono già partiti i provini per Io Canto Family in cui i giovani si esibiscono insieme ad un parente maggiorenne. Intanto, su Italia 1, praticamente tutto il palinsesto è sulle spalle de Le Iene e dei suoi speciali di prima serata Inside (domani sera il penultimo stagionale dedicato alla strage di Erba).
Il Biscione ha deciso che a partire da lunedì 11 marzo Mattino Cinque dalle 10.55 prosegua su Rete 4 (e quindi – sembra una battuta, ma non lo è – cambia il nome in Mattino 4) e che la soap turca Terra Amara non soltanto continui a presidiare il pomeriggio e la prima serata di Canale 5, ma venga proposta in replica (dalla prima puntata) su Rete 4 nel preserale per fare da traino a Prima di domani che arranca negli ascolti.
Fronte piattaforme, arrivano segnali che spingono verso la stessa direzione. Lol – Chi ride è fuori, disponibile dal 2021 su Prime Video, ha già dato alla luce uno speciale natalizio, uno social (su Tik Tok) e, di recente, Talent Show. Anche Netflix è interessata dalla pratica. A livello mondiale, dalla serie di successo Squid Game a novembre scorso è nato l’omonimo reality/game show, da La casa di carta è derivata Berlino, a livello nazionale Suburræterna è nato dalle ceneri di Suburra. Chi trova un tesoro, trova un amico, chi trova un titolo tv che funziona lo spreme come un limone.