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Programmi d’informazione di Rete 4: Paolo Del Debbio, Toni Capuozzo e Gianluigi Nuzzi intervistati da Tvblog

Abbiamo fatto qualche domanda ai protagonisti della conferenza stampa dei programmi di informazione di Rete 4. Ecco le loro risposte

pubblicato 4 Settembre 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 14:56

Oggi si è tenuta, a Milano, la conferenza stampa di presentazione dei programmi di informazione per l’autunno 2013 di Rete 4.

A margine dell’incontro, abbiamo incontrato alcuni dei protagonisti della prossima stagione per fare un punto veloce sul loro imminenente impegno tv. Paolo Del Debbio ha già ripreso a lavorare e crede che la riconferma di “Quinta colonna” -con la trasformazione in quotidiano- dipenda semplicemente dalla formula stessa. Non manca il confidare continuo nella capacità e nel buon senso degli ospiti, protagonisti stessi della cominicazione tra publico e politico:

“Momenti di tensione ce ne sono stati anche nelle precedenti edizioni ma si sono sempre risolti nel migliore dei modi. Mi auguro che accada la medesima cosa anche in questa nuova stagione!”

Nel passato ricorda con piacere la sua collaborazione e presenza a “Mattino Cinque”, condotto dalla Panicucci (“Con Federica è stata una bellissima esperienza”) ma non ha particolare interesse verso altri nuovi programmi da presentare:

“No, altri programmi che avrei voluto condurre non ci sono, no…”

Toni Capuozzo si è reso disponibilissimo nel raccontare la nuova edizione di Terra!, svelandoci anche alcuni retroscena del suo passato da inviato. Il programma partirà ad ottobre e la prima puntata potrebbe essere ‘speciale’:

“Forse quella del 7 ottobre sarà una replica ma non pigra, per risparmiare. L’ultima puntata andata in onda era dedicata al disastro del Vajont e la partenza della prossima edizione è all’indomani del cinquantesimo anniversario. Ci tengo a mandarla in onda perché a giudizio degli abitanti stessi di quella zona, che ho rivisto quest’estate, aveva un taglio che non si trovava negli archivi della tv italiana. E’ un racconto che affrontava un punto di vista diverso rispetto a quello dell’inchiesta e delle responsabilità. Sarà una replica, diciamo, intelligente. Poi ci saranno i temi della vita quotidiana, della società, restando fedele allo schema dei precedenti anni di Terra”

Poi, prendendo spunto da una sua vecchia dichiarazione (“Preferisco fare l’inviato, la vita da redazione la trovo un po’ noiosa”), gli abbiamo domandato quale, dei numerosi servizi e reportage, ricorda con maggior dolore e quale, invece, con maggiore gioia:

“Se non avessi fatto il giornalista probabilmente avrei fatto il commesso viaggiatore! (sorride, ironico). Ci sono parecchi momenti che ricordo con dolore. Sai, vivendo certi momenti e seguendo determinate situazioni poi ti affezioni, riesci a vedere le persone dietro ai numeri. Faccio fatica a sceglierne una dolorosa tra tante. Tra quelli positivi, un servizio che mi ha lasciato dei bei ricordi, è quello sull’orlo della catastrofe, i 33 minatori in Cile. Si è conclusa bene anche se sarebbe, secondo me, interessante vedere che segni ha lasciato in seguito. Qualcuno è diventato più ricco, qualcuno è ritornato poi in miniera. C’è una sorta di “E vissero felici e contenti”, ma tutti? Sarebbe bello andare a vedere cosa è accaduto dopo”

nuzzi-scampini-quarto-grado

Infine, venerdì 6 settembre riprende Quarto Grado e, insieme a Sabrina Scampini, quest’anno ci sarà Gianluigi Nuzzi che ha preso il posto di Salvo Sottile, volato a La7. Gli abbiamo domandato come sta vivendo il suo nuovo ruolo. Emozionato?

“Un bel carico di adrenalina perché devo affrontare dei fatti insoluti dove c’è un aspetto emotivo delle persone che soffrono, dove c’è una collettività e delle realtà territoriali e dall’altra parte c’è il ritrovare dei dettagli di inchiesta come quelle che facevo in passato ma su temi diversi”

Come avrete letto dalla conferenza stampa che abbiamo seguito in diretta su TvBlog questa mattina, ci sarà ospite una figura religiosa diversa (un prete o una suora) in ogni puntata. Il motivo di questa scelta?

“Perché, per le loro scelte di vita, hanno una sensibilità, dei campi visivi superiori e diversi dai nostri. Possono dare un contributo importante. Poi sono riconosciuti: questo è un programma popolare che si rivolge al tessuto del paese. E’ fatto di piccole realtà urbane dove, se pensiamo al secolo scorso, il maresciallo, il farmacista e il parroco erano tre punti cardinali loro stessi. Avere quindi come ospite un sacerdote o una suora ci danno un’intepretazione e delle chiavi di lettura che servono, che aiutano me -sicuramente- ma credo anche il pubblico”

A Quarto grado, questo venerdì, come anticipato, in studio ci sarà Don Patrizio, sacerdote campano. Sul lato giuridico, invece, ospite il giudice di Milano Giuseppe Gennari

Foto | Twitter Gianluigi Nuzzi