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Prima Scala 2018, gli ascolti di Attila in diretta su Rai 1

La Prima della Scala in diretta per il terzo anno consecutivo su Rai 1 dalle 17.45.

pubblicato 8 Dicembre 2018 aggiornato 31 Agosto 2020 19:14

Decisamente interessanti gli ascolti della Prima alla Scala 2018: l’Attila di Verdi, diretto da Riccardo Chailly con la regia di David Livermore, in onda in diretta su Rai 1 dalle 17.45 alle 21.00, ha registrato nella presentazione 1.774.000 telespettatori, per uno share del 14,84% e nell’opera 1.938.000, 10,78%.

Ascolti lievemente inferiori a quelli dello scorso anno, quando la media dell‘Andrea Chénier fu di 2.077.000 telespettatori per uno share dell’11,10% tra le 17.59 e le 20.57. In ogni caso ottimi risultati per un’operazione culturale di ampio respiro offerta dall’Ammiraglia della Tv Pubblica.

Prima Scala 2018 in diretta su Rai 1: un Attila da applausi

La Prima alla Scala 2018 ha conquistato la critica nel Foyer e i telespettatori che hanno commentato l’Attila diretto da Chailly nella messa in scena di Livermore sui social. Lungi dal poter fare commenti sulla resa musicale dell’opera e sulle scelte del M° Chailly e limitandomi a notare, da profana, la pulizia e la potenza delle voci protagoniste, quel che mi ha colpito di questo Attila è la sua resa televisiva e, per interposto messo, teatrale. L’aggettivo “spettacolare” trova in questa trasposizione – ambientata in un Novecento non meglio specificato che arricchisce di fascino una storia che ruota tutto intorno al coraggio e alla fermezza di Odabella, circondata da uomini egoriferiti ed emotripi – il suo significato più pieno.

Fin dall’apertura del sipario si è avuta l’impressione che il cinema fosse arrivato in teatro, grazie a luci e fotografia capaci di rendere l’atmosfera livida dell’occupazione di Roma e nello stesso tempo mettere in luce i protagonisti e una scena potente. Una fotografia livida e luminosa che è riuscita a bucare anche in bassa risoluzione e anche senza 4K. L’impressione di una ‘teatralità cinematografica’ ha trovato poi conferma nella scena finale, quando sono state proiettate sullo sfondo le immagini realizzate in esterna e in precedenza, forse il momento meno riuscito per questa sottolineatura di un aspetto che poteva tranquillamente restare in tralice. In ogni caso una multimedialità che ha ispirato e che si è concretizzata sul finale.

Scene, luci e fotografia sono state valorizzate dalla regia televisiva di Patrizia Carmine, che ha regalato stacchi e inquadrature potentissime, quasi caravaggesche, capaci, al di là della bellezza dell’immagine, di seguire con precisione l’andamento narrativo della storia e dell’opera, riuscendo a portare sul piccolo schermo le diverse prospettive del palco sia nella dimensione musicale che in quella strettamente teatrale.

Affascinante, poi, la camera dedicata al backstage: osservare il dietro le quinte nei cambi scena, il lavoro che si svolge in pochi minuti per trasformare un palco imponente come quello della Scala è un contenuto in più, una di quelle esclusive che regalano una magia diversa, e peculiare, alla diretta televisiva. Fin troppo pochi per chi ama ‘il genere’.

Rispetto a tanta bellezza ha stonato forse un po’ la cornice del commento di Milly Carlucci e Antonio Di Bella, penalizzata da audio fuorionda che hanno interrotto la magia, così come il taglio degli applausi finali, per riportarci alla freddezza di un commento ridondante e sostanzialmente fatuo, illuminato da qualche intervista, su tutte quelle di Elio – firma di alcuni dei programmi più interessanti dell’opere in onda su rai 5 – con un Pikachu disegnato sulla guancia. Ma è sul finale, su quel lungo applauso interrotto (che però la regia ha tenuto in barba alle indicazioni per qualche secondo in più) che si è sentito il privilegio di chi ha potuto assaporare la chiusura, si direbbe trionfale, dell’Attila di Chailly e Livermore.

Se gli applausi sul finale sono stati soffocati dalla tv, sono stati invece straordinariamente potenti, anche mediaticamente, quelli rivolti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per la prima volta in tre anni presente alla Scala per la prima: pubblico in piedi, tributo caloroso e lunghissimo, decisamente fuori cerimoniale – così come il coro del pubblico sull’Inno d’Italia che tradizionalmente apre la serata -, a Mattarella, rimasto a godersi un applauso rivolto sì a lui (molti anche i ‘Bravo’ arrivati dal teatro), ma soprattutto all’Istituzione che rappresenta. Un’Istituzione che appare sempre più sotto attacco come quell’Impero minacciato dalla discesa degli Unni e dall’accecante desiderio di potere del Flagello di Dio, che finisce raggirato e ucciso da una donna ferita.

Un Attila da applausi, quindi, applausi che sono arrivati prima e dopo la rappresentazione e che sottolineano il valore diegetico ed extradiegetico dell’opera di Verdi. E gli applausi arrivano anche da casa per una resa televisiva di rara eleganza e potenza. Chapeau. E Viva Verdi!

Prima Scala 2018, come seguire l’Attila di Verdi in diretta tv

L’Attila di Giuseppe Verdi in diretta su Rai 1 per la Prima della Scala 2018: l’opera che appare particolarmente contemporanea per temi e protagonisti, è stata scelta per aprire la stagione lirica del Teatro alla Scala di Milano e sarà trasmessa in diretta su Rai 1 oggi, venerdì 7 dicembre dalle 17.45. Un appuntamento ormai consolidato per la Rai, che ha scommesso sulla diretta tv della Prima della Scala anni fa su Rai 5 e che da tre anni è stato ‘promosso’ nel pomeriggio di Sant’ Ambrogio della rete ammiraglia.

In tutto 2 ore e 20′, compreso l’intervallo (con una Prima parte di 73′, un intervallo di 35′ e una Seconda parte di 47′), per una messa in scena diretta dal M° Riccardo Chailly e la regia teatrale di David Livermore, mentre quella tv è affidata ancora a Patrizia Carmine, già alle prese con l’Andrea Chénier lo scorso anno. Nel ruolo di Attila il basso russo Ildar Abdrazakov, in quello di Odabella – vera eroina dell’opera – c’è la soprano spagnola Saioa Hernández al suo debutto alla Scala.

Con Attila Riccardo Chailly prosegue nella sua trilogia sul giovane Verdi iniziata con la Giovanna d’Arco della Stagione 2015/2016 e che si concluderà nei prossimi anni con il Macbeth. Davide Livermore torna alla Scala dopo il Don Pasquale di Donizetti e con lui gli scenografi dello Studio Giò Forma e il costumista Gianluca Falaschi.

Prima della Scala 2018 | Come seguirla in diretta tv e in live streaming

Per seguire Attila in diretta tv dalla Scala di Milano l’appuntamento è alle 17.45 di venerdì 7 dicembre su Rai 1 o Rai 1 HD (DTT, 501). E’ possibile seguire la Prima live su Radio 3 Rai ed è visibile in live streaming sul portale RaiPlay. Sarà poi trasmessa in differita su Rai 5. Come sempre sarà sottotitolata per permettere ai telespettatori di seguire tutto l’intrigo che ha al centro la forte e determinata Odabella, che riesce a piegare anche il Re degli Unni.

Prima Scala 2018 in tv

La diretta tv su Rai 1 sarà condotta, anche quest’anno, dal direttore di Rai News 24 Antonio Di Bella e da Milly Carlucci, volti scelti da Rai 1 per accompagnare i telespettatori nei diversi momenti della Prima, tra approfondimenti sull’Opera e cronache mondane dal Foyer, con l’aiuto di Stefania Battistini, anche lei confermata, in collegamento. A loro l’introduzione di 15 minuti per entrare nel clima della Prima della Scala, prima che si apra il sipario alle 18.00, e il commento tra la prima e la seconda parte dell’opera.

Per Radio3 seguiranno la diretta Gaia Varon e Nicola Pedone, mentre in studio a Roma ci sarà Oreste Bossini, come lo scorso anno.

Tradizione vuole che la Prima sia trasmessa anche all’estero, sia in tv che al cinema grazie a Rai Com che la distribuisce live in circa 30 sale che aderiscono al circuito “All’Opera”: per la tv invece diretta su Arte per Francia e Germania, in Repubblica Ceca su Ceska Televiza, in Ungheria su MTVA, in Svizzera su RSI e in differita televisiva in Portogallo su RTP, in Giappone su NHK e in Corea del Sud su Il Media.

Prima Scala 2018 | Second Screen

Info e approfondimenti sulla Prima 2018 sono disponibili sul sito del Teatro alla Scala e sui suoi social (su tutti Facebook e Twitter, oltre al canale ufficiale Youtube). In prima linea anche Rai 1 su Facebook e Twitter. Gli hashtag ufficiali per commentare sui social sono #PrimaScala e #Attila.

Prima Scala 2018 | Attila | Cast

Direttore: Riccardo Chailly
Regia: Davide Livermore
Scene: Giò Forma
Costumi: Gianluca Falaschi
Luci: Antonio Castro
Video: D-wok

Attila: Ildar Abdrazakov
Odabella: Saioa Hernández
Ezio: George Petean
Foresto: Fabio Sartori
Uldino: Francesco Pittari
Leone: Gianluca Buratto

 

Prima Scala 2018 | Attila | L’opera

Nona opera di Giuseppe Verdi, in tre atti e un prologo, su Libretto di Temistocle Solera e Francesco Maria Piave, che ha visto la sua prima rappresentazione al Teatro La Fenice nel 1846.

 

Prologo

Quadro I. Piazza di Aquileia.
Sul finir della notte Attila, re degli Unni, compare su un carro tra le rovine di Aquileia, acclamato dalle sue orde. Viene condotto davanti a lui un gruppo di donne prigioniere, malgrado il suo ordine di non risparmiare nessuno. Uldino gli dice che si tratta di un omaggio al re, dato che le vergini italiche hanno difeso con le armi i loro fratelli. Attila chiede loro la ragione di tanto valore: Odabella, figlia del defunto signore di Aquileia, gli risponde che il motivo è l’amor di patria. Colpito dal coraggio della giovane, Attila le concede una grazia: Odabella rivuole la sua spada ed egli le porge la sua. La giovane esulta all’idea di potersi un giorno vendicare proprio con quell’arma. Attratto da Odabella, il re le ordina di rimanere presso il suo campo. Accoglie poi il generale romano Ezio, che gli propone l’Impero di Oriente e di Occidente in cambio del dominio sull’Italia. Attila rifiuta sdegnato, Ezio ha un moto d’orgoglio.

Quadro II. Rio Alto nelle lagune adriatiche.
Dalle capanne escono alcuni eremiti che si avviano all’altare, dove ricordano la triste notte e pregano il Signore. Approdano in laguna alcune navicelle, da cui scendono i fuggiaschi di Aquileia guidati dal giovane cavaliere Foresto. Questi rivolge il pensiero all’amata Odabella, che sa prigioniera. Il coro lo esorta alla speranza.

 

Atto primo

Quadro I. Bosco presso il campo d’Attila.
Gli Unni, alle porte di Roma, si preparano ad assalire la città. È notte; Odabella sfoga il suo dolore e crede di scorgere tra le nuvole le immagini del padre e di Foresto. Questi compare all’improvviso, in abiti barbari, accusandola di tradirlo con il nemico; ma la giovane si discolpa e lo mette al corrente dei suoi propositi di vendetta.

Quadro II. Tenda d’Attila.
Un sogno turba il sonno del capo degli Unni: mentre sta per attaccare Roma, un vecchio gli ordina di tornare indietro e di non violare il luogo sacro. Attila, spaventato, racconta il sogno a Uldino, che lo esorta a fugare i timori; ordina quindi ai capi del suo esercito di muoversi subito alla conquista di Roma. Ma agli squilli di tromba fanno eco voci lontane che intonano un canto sacro.

Quadro III. Il campo d’Attila.
Da lontano avanza una processione di vergini e fanciulli guidata da Leone e da sei anziani, che intimano ad Attila di arretrare da Roma. Il re è sopraffatto dal terrore: il sogno premonitore si è avverato.

 

 

Atto secondo

Quadro I. Campo d’Ezio.
Ezio legge sdegnato l’ordine dell’imperatore Valentiniano che gli impone la tregua con gli Unni. Mentre il generale romano sogna la riscossa della patria, arriva un gruppo di schiavi di Attila per invitarlo al campo dei barbari. Ezio accetta l’invito. Uno di loro gli rivela di essere Foresto: gli confida che Attila sta per essere ucciso e gli chiede di piombare, a un segnale convenuto, sul campo nemico. Ezio esulta, malgrado l’esito incerto del futuro scontro.

Quadro II. Campo d’Attila.
Il campo degli Unni è pronto per il solenne convito. Mentre i guerrieri barbari intonano canti, Attila va a sedersi al suo posto; Odabella gli è accanto. Uno squillo di tromba annuncia l’arrivo di Ezio e degli ufficiali romani, tra i quali c’è anche Foresto in abiti militari. I druidi avvertono invano Attila che i presagi sono nefasti; mentre le sacerdotesse intonano un canto lieto, un vento improvviso spegne le torce, tra lo spavento generale. Attila ed Ezio rinnovano i loro intenti bellicosi. Quando i fuochi vengono riaccesi, Foresto indica a Odabella la coppa con il veleno destinata al re dei barbari. Ma la giovane, che rivendica solo per sé la vendetta, avverte Attila dell’inganno e gli chiede di graziare Foresto. Il re acconsente e le impone di sposarlo. Odabella esorta Foresto a fuggire, mentre gli Unni incitano il loro capo a riprendere le stragi.

 

 

Atto terzo

Bosco che divide il campo di Attila da quello di Ezio.
Foresto apprende da Uldino che stanno per aver luogo le nozze tra Attila e Odabella; avverte le schiere romane che si tengano pronte a invadere il campo nemico e, rimasto solo, rimpiange il suo amore perduto. Dall’accampamento romano giunge Ezio, pronto all’attacco. Foresto smania di gelosia, ma Ezio lo placa; arriva Odabella, fuggita dal campo degli Unni, e supplica Foresto di credere alla sua fedeltà. I tre vengono sorpresi da Attila che, vedendosi tradito, rinfaccia a Odabella la sua ingratitudine, a Foresto la grazia ricevuta e a Ezio l’aver congiurato per la salvezza di Roma. I Romani danno intanto l’assalto al campo degli Unni. Foresto si lancia per colpire Attila, ma Odabella lo ferma e trafigge lei stessa il capo dei barbari, vendicando così il padre e il suo popolo