Home Serie Tv Pretty Little Liars: il successo di una serie “copiona”

Pretty Little Liars: il successo di una serie “copiona”

Iniziata due settimane fa, “Pretty Little Liars” ha già alle spalle due record: quello di essere non solo uno dei migliori esordi per Abc Family, ma anche quello di essere la serie più “copiona” degli ultimi anni. Ma andiamo con ordine. La prima puntata della serie, trasmessa l’8 giugno, è stata vista da 2,47 milioni

pubblicato 21 Giugno 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 14:49

Iniziata due settimane fa, “Pretty Little Liars” ha già alle spalle due record: quello di essere non solo uno dei migliori esordi per Abc Family, ma anche quello di essere la serie più “copiona” degli ultimi anni. Ma andiamo con ordine. La prima puntata della serie, trasmessa l’8 giugno, è stata vista da 2,47 milioni di telespettatori, il secondo miglior debutto della rete dopo “La vita segreta di una teenager americana”.

In particolare, lo show da quando è partito è il numero uno nella fascia 18-34 anni ed in quella femminile, per quanto riguarda le reti via cavo. Tant’è che il secondo episodio di martedì scorso ha aumentato il proprio pubblico, arrivando a 2,48 milioni di persone e confermando il suo primato nelle fasce suddette.

Un vero e proprio successo per il telefilm tratto dai romanzi di Sara Shepard e riadattato per la tv da Marlene King. Il motivo? Semplice. “Pretty Little Liars” prende a piene mani tutti gli elementi delle serie di successo e più amate dal suo pubblico degli ultimi anni e le adatta alla sua storia, in cui un gruppo di quattro ragazze (interpretate da Lucy Hale, Ashley Benson, Troian Bellisario e Shay Mitchell), ritrovatesi dopo la scomparsa della loro leader (Sasha Pieterse), viene pressato dai messaggi di un misterioso personaggio, “A”, che conosce tutti loro segreti. Non vi ricorda nulla?

Pretty Little Liars
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Il riferimento a “Gossip Girl” è evidente. Così come, nel raccontare i segreti delle protagoniste, dei loro amici e parenti (tra cui ritroviamo Holly Marie Combs di “Streghe” e Laura Leighton di “Melrose Place”), la sensazione è che si voglia creare un “Desperate teenagers”, con tanto di amica che non c’è più e scheletri nell’armadio. Tra tradimenti e storie lesbo, gli pseudo scandali sono all’ordine di ogni episodio.

A questo aggiungete le storyline di due protagoniste: una si ritrova a dover gestire la castità del fidanzato figlio di un pastore, (stessa situazione, ma inversa, c’è nel già citato “The secret life of an american teenager”); l’altra è molto simile (con le dovute modifiche) a quella del personaggio principale di “Grey’s anatomy” nella prima stagione, con un amore impossibile ma irresistibile. Il successo è servito. Con questo non vogliamo dire che “Little Pretty Liars” sia una serie da non seguire, anzi: gli amanti del teen drama si lasceranno appassionare dalle dinamiche sentimentali di Aria, Hanna, Spencer ed Emily, che molto probabilmente torneranno anche l’anno prossimo, dopo i dieci episodi della prima stagione.

Però, quando si prendono “a prestito” una serie di idee già viste in altri telefilm, non può parlare di successo pieno quanto di successo scontato. E, per ora, le piccole bugiarde, oltre ad essere carine, sono anche un po’ sopravvalutate.



Pretty Little Liars
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