Pressing, fa discutere il servizio con gli insulti a Lukaku. Zazzaroni: “Io non lo avrei trasmesso”
A Pressing viene mandato in onda senza censure un servizio con gli insulti dei tifosi dell’Inter a Lukaku. Zazzaroni: “Io non lo avrei trasmesso. Non è cronaca”
Fa discutere il servizio di Pressing, trasmesso domenica sera, che raccontava minuto per minuto la cronaca del ritorno a San Siro di Romelu Lukaku. Nel filmato realizzato da Giacomo Magnani venivano riportati, senza censure, gli striscioni, i cartelli e i cori di insulti rivolti all’ex attaccante nerazzurro, accusato dai tifosi della squadra allenata da Simone Inzaghi di essersi reso protagonista in estate di un ennesimo tradimento.
Se l’analisi della partita, seppur impietosa, non ha ricevuto particolari osservazioni (“26 tocchi totali, 9 palle perse, zero tiri, mai pericoloso. Una collezione di scatti a vuoto e passaggi sbagliati. Una serata da incubo, l’unico ricordo saranno i fischi”), decisamente diverso è stato il discorso relativo all’accoglienza dei tifosi, che non si sono limitati al semplice utilizzo dei fischietti. In tal senso, sono stati fatti ascoltare gli insulti a Lukaku, con tanto di sottotitoli non censurati.
Al rientro in studio, Massimo Callegari ha provato fin da subito a giustificare la scelta: “Sono dichiarazioni eccessive che abbiamo riportato per dare l’idea”. Motivazioni che però non hanno convinto Ivan Zazzaroni: “Preferisco tacere, perché sarei molto fastidioso. Finché scherziamo io scherzo, ma a me questo servizio non è piaciuto. Siamo comunicatori, io non avrei trasmesso ‘big merda’ e ‘infame’ e non l’ho fatto. Non l’ho messo nel mio sito. Ognuno è libero di fare quello che vuole. Parliamo di violenza verbale, cosa ti devo dire, non l’ho gradito. È cronaca scrivere ‘big merda’ e ‘infame’ a uno e dare del traditore ad uno in un servizio? È cronaca?”.
La palla a quel punto è tornata a Callegari: “Rispettiamo le considerazioni di Ivan, è la cronaca estremizzata di situazioni che si sono viste e che negli stadi vengono rappresentate così”.
Ma Zazzaroni non ha indietreggiato di un millimetro, ribadendo la propria visione sull’accaduto: “Non voglio dar lezioni a nessuno, non le accetto e non le do. Siamo dei mediatori. Mi dispiace perché contesto il servizio di una trasmissione che mi piace molto. C’è modo e modo di trasmettere il clima di uno stadio. È una mia opinione libera”.