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Presadiretta – tornano le inchieste di Riccardo Iacona. Dal 31 gennaio su Raitre

Da domenica 31 gennaio riparte su RaiTre il programma di Riccardo Iacona, Presadiretta. Vale la pena di ricordare quando torna disponibile la televisione di qualità, soprattutto se è trasmessa dal servizio pubblico, il tanto decantato e quasi mai rispettato. Dagli affitti in nero al business dell’acqua, il programma consterà di sei reportage sui più scottanti

pubblicato 29 Gennaio 2010 aggiornato 2 Novembre 2020 10:00


Da domenica 31 gennaio riparte su RaiTre il programma di Riccardo Iacona, Presadiretta. Vale la pena di ricordare quando torna disponibile la televisione di qualità, soprattutto se è trasmessa dal servizio pubblico, il tanto decantato e quasi mai rispettato. Dagli affitti in nero al business dell’acqua, il programma consterà di sei reportage sui più scottanti casi dell’attualità italiana. In un’intervista al Venerdì di Republica, in edicola oggi, il conduttore promette che non si avvarrà della presenza di politici e spiega:

“Non penso che si possa affidare solo a loro il racconto della realtà. Bisognerebbe aumentare gli spazi delle inchieste in tv. Se sottraiamo le questioni politiche e le emergenze sociali al dibattito ideologico e andiamo a vedere le cose come stanno nella realtà, permettiamo al pubblico di farsi un’opinione diretta”.

La prima inchiesta, allora, tratterà dell’emergenza abitativa:

“Come metafora della crisi del Paese. La puntata s’intitola Case da pazzi ed è quasi interamente girata a Roma, dove ci sono 42mila persone in lista d’attesa per le case popolari. Non abbiamo trovato nessuno che proponesse un contratto regolare: succede all’80 percento degli studenti fuori sede. Un’evasione mostruosa, qualcosa come tre miliardi di euro l’anno”.

Iacona si esprime anche sull’attuale momento dell’informazione televisiva in Italia, probabilmente la più vergognosa tra i paesi eruopei, cosiddetti liberi:

“Siamo nel medesimo clima di quando ci fu l’Editto Bulgaro. La pressione si sente. Il presidente del Consiglio ha preso di petto la rete per la quale lavoro, dicendo in diretta che non gli piace Ballarò. Ma chi se ne frega. Se lo fa Sarkozy in Francia lo prendono in giro per mesi. Quando ho cominciato a RaiTre, la rete era libera, persino dal suo partito di riferimento. Dopo l’Editto Bulgaro ce ne sono stati altri. Questo può provocare autocensura”.

Capitolo Minzolini, con le edizioni del Tg1 “edulcorate” dalla questione Premier-Noemi Letizia-D’Addario:

“Una volta, sia i direttori di rete che dei tg, erano persone che, seppur di area, fondavano il loro mestiere sull’autonomia professionale vera. Per cui, se c’era una notizia la si dava. La questione di Bari è grave. La professione perde autorevolezza. Ne va della faccia di tutti i giornalisti”.

La seconda puntata di Presadiretta sarà incentrata sullo scandalo dell’acqua privata.

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