PresaDiretta ovvero l’importanza della narrazione
PresaDiretta conferma il proprio stile: il coinvolgimento di Riccardo Iacona e l’analisi di un fenomeno da molteplici punti di vista.
Riccardo Iacona, negli anni e con il trascorrere dei vari cicli di puntate di PresaDiretta, ha costruito e rafforzato un modo di fare giornalismo d’inchiesta riconoscibile, coerente e altamente comprensibile, adatto anche a telespettatori meno preparati o con esiguità di mezzi.
Il programma di approfondimento, tornato in onda stasera su Rai 3, ci tiene a sottolineare e a ricordare al telespettatore l’importanza che la narrazione ricopre e deve ricoprire in una trasmissione di questo genere. E allo stesso tempo, la comparazione con altri talk show politici ormai diventati “classici”, dal punto di vista della forma ma soprattutto della durata, dove solitamente non c’è traccia di narrazione, fa emergere automaticamente tutti i lati positivi di un programma come PresaDiretta.
Il coinvolgimento emozionale di Iacona, eloquente agli occhi del telespettatore, e il modo di scandagliare un tema, analizzandolo sotto molteplici punti di vista, con inchieste diverse ma tutte riconducibili all’argomento cardine, rimangono i punti forti del programma di Rai 3.
Nella prima puntata che ha aperto il ventisettesimo ciclo di puntate, dal titolo Guerra e Fame, Riccardo Iacona ha introdotto gli argomenti della serata ovvero la crisi alimentare mondiale e l’ondata di povertà, dirette conseguenze del conflitto in Ucraina. L’introduzione di Iacona sotto il suono delle bombe e della guerra non è una trovata sensazionalistica fine a se stessa ma un modo per entrare subito nel vivo senza eccessivi preamboli.
Dalla rivolta del pane in Sri Lanka al mercato nero della farina in Libano, passando a prezzi quintuplicati di alimenti che mangiamo tutti i giorni, PresaDiretta, in questo debutto, ha spiegato chiaramente quanto il prezzo del cibo possa diventare una bomba sociale, con riferimento anche all’Italia, dove gli stipendi non bastano per affrontare il rincaro dei prezzi.
Tutto ciò viene mostrato attraverso reportage lunghi, in alcuni casi, ma ritmati, scorrevoli, con ottima cura anche per quanto riguarda la forma oltre che la sostanza.
L’intervista in studio si integra perfettamente con i vari reportage che hanno analizzato il fenomeno anche da altri punti di vista: gli speculatori finanziari, l’Europa che produce e spreca troppo cibo, i sussidi alimentari distribuiti con iniquità, coloro che si oppongono ad un’agricoltura sostenibile, la guerra, e prima ancora la pandemia, che rimarca in modo più netto la disuguaglianza alimentare.
L’inchiesta di Iacona, realizzata in Ucraina prima dell’accordo sul grano, ha sottolineato come l’economia dell’Ucraina sia stata messa in ginocchio con attacchi mirati da parte della Russia che hanno impedito l’esportazione del grano. Solo dal grano, l’Ucraina ricava 28 miliardi.
E nella prossima puntata, si parlerà di gas.
Altrove, si mostrano bollette e si urla in modo inconcludente, a PresaDiretta si raccontano i fatti.