Premio Tv 2013, Bonolis polemico con Fazio: “A Sanremo si respira un’aria nuova, non siamo abituati”
Il conduttore di Avanti un altro approfitta dell’incursione-evento all’Ariston. A che scopo? Rinfacciare gli elogi al Sanremo di Fazio.
Ad accendere il rito stanco del Premio Tv 2013, con il 90% del jet set televisivo annoiato, ma costretto a presenziare per rappresentanza (fino all’anno scorso Fazio e Lucianina davano sempre picche), è stato solo l’arrivo di Paolo Bonolis. Peccato che il presentatore abbia malcelato nella sua gag un chiaro intento polemico contro la Rai e la stampa.
Pur premiato per Avanti un altro, Paolino non ha mandato giù la consacrazione mediatica del Festival di Fazio, che ha finito per rinnegare il record innovativo del suo Sanremo. Così ha approfittato dell’ospitata-evento su RaiUno, proprio sul palco dell’Ariston, per rinfacciarlo. Lui e Laurenti si sono presentati con due fazzoletti e Paolo ha cominciato a lanciare una frecciatina dopo l’altra:
“Dopo il Festival che hanno fatto Fazio e la Littizzetto qui ci hanno detto che c’è n’altr’aria in Rai. Noi non siamo abituati. Noi veniamo da Mediaset. Noi c’abbiamo delle problematiche. E allora per cautelarci ci abituiamo piano piano all’ambiente perché può essere pericoloso. Questo è l’odore di Verdi, di Wagner. E’ l’odore della cultura. Respiri con cautela, che dà alla testa”.
Laurenti gli ha retto il gioco:
“Ma nel senso che non li hanno ancora sepolti?”.
Un j’accuse in piena regola, quello di Bonolis, contro la nuova ondata radical-chic, ma che sembrava anche “tutto Lucio Presta”, come se il suo agente glielo stesse suggerendo via auricolare. Bonolis, si diceva, aveva già espresso il suo disappunto, questa volta con una dichiarazione ufficiale, al ridosso del Festival di Sanremo:
“Mi spiace che la cassa mediatico-politica abbia dovuto spegnere il successo delle edizioni di Morandi e della Clerici. Si può essere bravi senza cancellare dall’anagrafe o mortificare altri esseri umani. Non credo che sia colpa di Fazio, ma qualcuno ha dimenticato qualche cosa. La valletta, per esempio, non c’era nemmeno nella nostra edizione del 2009; anche noi avevamo proposto la musica classica con Mozart e i Pink Floyd, non parliamo degli ascolti”.
Tornando agli Oscar, Bonolis ha anche avuto una parola polemica contro i giornalisti, prendendo a esempio quelli della giuria:
“La nostra vittoria è merito degli opinion makers, sono persone che pensano quello che noi dobbiamo pensare. Loro hanno pensato che questo è il miglior preserale, mo l’hanno detto e tutti pensano che è il preserale migliore che ci sia. Loro pensano quello che dobbiamo pensare e a questo punto noi possiamo pensarlo. E’ comodo”.
A stemperare il tutto, finalmente, una notazione ironica sul jingle del quiz di Canale5:
“Ricordati che devi morire è un omaggio a Daniele Piombi. E’ vivo, ma è smemorato. Noi tendiamo a farglielo presente. A parte gli scherzi, dall’altra parte il nostro competitor è L’Eredità. Da qualche parte il morto c’è”.