PREFERISCO LE ORE DEI VAMPIRI AI TALEBANI…LIBERATE I VAMPIRI…)
Penso alle donne. Penso alle donne che in Afghanistan manifestano contro la legge chiamata “pro-stupri”. Penso alle altre donne che le contestano a sassate e le accusano di essere “schiave dell’Occidente”. Penso al presidente filooccidentale afgano Hamid Karzai che ha avuto la sciagurata idea di appoggiare con la legge “pro-stupri” le posizioni dei conservatori molto
Penso alle donne. Penso alle donne che in Afghanistan manifestano contro la legge chiamata “pro-stupri”. Penso alle altre donne che le contestano a sassate e le accusano di essere “schiave dell’Occidente”. Penso al presidente filooccidentale afgano Hamid Karzai che ha avuto la sciagurata idea di appoggiare con la legge “pro-stupri” le posizioni dei conservatori molto simili alle idee (perverse) dei talebani (che abbattono le statue d’arte e abbattono, umilandole con scafandri le donne, tutte le donne). Meglio la comica e prosperosa Valeria Marini nella vasca da bagno per Fox, con le tettone coperte sulla corolla da un pizzico di schiuma, ai talebani e alle donne che li ossequiano baciando loro i piedi e non solo (esclusiva del sesso orale e non) indossando i burka-scafandri.
Penso alle donne somale che dovranno entro 72 ore, per ordine degli integralisti, dovranno indossare obbligatoriamente il velo, altrimenti…stupro casalingo. Penso al due ragazzi di Kandhahar, la mitica Kandhahar, fucilati dai talebani perchè erano fuggiti dalle loro famiglie per potersi sposare. In Sicilia c’era la fuitina con obbligo di nozze riparatrici, ma non fucilavano.
Penso alle donne. Alle mie donne che ho cercato di raccontare in quattro puntate di “Donne & Donne” che, per l’ultima puntata andata in onda su Rai3 per “La storia siamo noi” alle 1.10, l’ “ora dei vampiri”, ha ottenuto il buon risultato di 6.83 di ascolto, con 184mila spettatori.
Grazie 184mila, grazie di cuore. Siamo stati insieme nell’ “ora dei vampiri” così come l’ha definita Alessandra Comazzi sulla “Stampa” in una bella recensione dopo le prime puntate di “Donne & Donne”. Un’ora, anzi le ore in cui vengono trasmesse quelle trasmissioni che alcuni critici, come la brava Comazzi o l’altrettanto bravo Dipollina, giudicano appunto riservate ai vampiri. Con il sangue alla bocca (si fa per dire) non siamo comunque pochi. Pochi ma buoni come direbbe Renzo Arbore che della formula-pochi ma buoni- ha fatto il suo vangelo.
Il mio vangelo è un altro. Vorrei che fossimo in tanti ” molti e buoni” secondo il principio che la tv generalista deve, è tenuta, ha bisogno di mettere insieme i “molti” e i “buoni”.
Tutti saremmo capaci di farci il gruppettino di spettatori mediatici, ma a che servirebbe? forse, lo dico per paradosso estremo, soltanto ad autorizzare i talebani televisivi che vorrebbero imporre a tutti il burka della stupidità, della volgarità e dell’insulsaggine. Lo scrive uno che ama le donne, tutte le donne, e che ha imparato molto ad esse; ad esempio che siamo insieme persone e che come persone, e non come oggetti, pacchi vestiti o svestiti, dobbiamo imparare, anzi reimparare a cercarci.
La Comazzi, nella recensione già citata, ha scritto anche che è curiosa una cosa in “Donne & Donne” , e cioè che sia stato un uomo, un maschio (io) a raccontare delle donne. A parte che esiste un film del Luce di Giovanna Gagliardo, “Bellissime” che racconta da donna a donne, e che ho molto apprezzato, ma è forse vero -come ha scritto una donna in un breve dibattito a colpi di post sulla “Stampa”- che molte donne incontrano esse stesse difficoltà a parlare, a fare programmi sulle donne. E’ un tema aperto. E spero che si vada avanti sul tema di base, e cioè su come capirsi meglio fra donna e uomo, tre femmina e maschio, nell’epoca sciagurata dei burka e degli scafandri ideologici e moralisti (la morale è una cosa seria).
Grazie 6.83 per cento, grazie 184mila persone. Vampiri minoritari che aspirano ai giorni e alle tv della luce.
Italo Moscati