Home Rai 1 Poveri noi: ogni 8 minuti assistiamo a un litigio o a una rissa verbale in Tv. Dai reality alle trasmissioni sportive

Poveri noi: ogni 8 minuti assistiamo a un litigio o a una rissa verbale in Tv. Dai reality alle trasmissioni sportive

Uno studio originale e, al contempo, che rischia di rappresentare meglio (fin troppo…) la natura televisiva nostrana, viene dall’associazione no profit, “Comunicazione Perbene”, che ha analizzato i contenuti dei dibattiti del tubo catodico, rivelando come ogni 8-10 minuti noialtri telespettatori siamo costretti ad assistere a un litigio, a una rissa con insulti e compagnia cantando.

27 Aprile 2009 14:19

LitigiUno studio originale e, al contempo, che rischia di rappresentare meglio (fin troppo…) la natura televisiva nostrana, viene dall’associazione no profit, “Comunicazione Perbene”, che ha analizzato i contenuti dei dibattiti del tubo catodico, rivelando come ogni 8-10 minuti noialtri telespettatori siamo costretti ad assistere a un litigio, a una rissa con insulti e compagnia cantando. Senza alcuna pretesa di originalità, invece, viene fuori che tra i programmi più litigiosi spiccano in senso assoluto i reality show (nonostante i recentissimi slanci di entusiasmo di Piersilvio Berlusconi…).

Per disegnare tale tracciato l’associazione si è avvalsa di un pool formato da 130 esperti tra psicologi, sociologi e pubblicitari, che ha monitorato le principali reti nazionali nell’arco delle 24 ore. Da qui l’incredibile dato di cui sopra che, attenzione, si riferisce anche alla cosiddetta fascia protetta. Dicevamo dei reality. Non sono soltanto loro, naturalmente, i contenitori litigiosi più smaccati di tale panorama, anche se rappresentano il gradino più alto con i famosi otto minuti. D’altra parte abbiamo tutti potuto constatare come solo nell’ultima edizione del GF ci siano state due litigate furibonde tra concorrenti, altrettanti risse verbali e un lancio di un bicchiere.

Secondo posto, a pari merito: talk show e programmi di informazione. Qui le liti sono in particolar modo verbali e scoppiano ogni 10-11 minuti di trasmissione.

Terzi, con una lite, un’accusa o un insulto ogni 12-15 minuti, troviamo i programmi sportivi.

In ultima posizione i programmi di intrattenimento, con una lite ogni 18-20 minuti, praticamente una casa di riposo per anziani. Tra questi spiccano i contenitori della domenica, come “L’Arena” di Massimo Giletti o “Questa Domenica” di Paola Perego, autentici crogioli di violenza verbale trash, più o meno voluta.

Come porsi di fronte a tale dato? Con noncuranza, tutto sommato? Visto che, da che mondo è mondo, la produzione televisiva risponde a una determinata domanda, e allora siamo pertanto noi, eccoci qui, i fruitori, i “clienti”, a fornire, semmai in maniera del tutto tacita, diretta richiesta agli addetti lavori circa quello che vogliamo o preferiamo vedere. Risse, appunto. Trash, tanto trash. Impazziamo quando Varriale e Zenga dirsene di tutti i colori a “Studio Sport” dopo le partite. Godiamo fisicamente quando Pappalardo e Zequila si minacciano di morte davanti gli occhi sbigottiti di Mara Venier. Siamo lì che sbaviamo ogni volta che vediamo Vittorio Sgarbi comparire da qualche parte e ci fermiamo col telecomando, caso mai gli venisse in mente di insultare la Mussolini o Mike Bongiorno.

Oppure è il caso di porsi con preoccupazione, di fronte a tale dato? Ed esattamente per lo stesso motivo, d’altra parte: se siamo proprio NOI a volere tutto ciò – risse, trash, dabbenaggine, violenza, insulti – si può sapere che caspita siamo diventati e, soprattutto, cosa abbiamo tanto da lamentarci?

Rai 1