Pomeriggio Cinque, Barbara D’Urso intervista il senatore “grillino”: un’intervista degna di Mario di Maccio Capatonda
Il senatore Marino Germano Mastrangeli è intervenuto durante la puntata di oggi.
Alla fine, la redazione di Pomeriggio Cinque è riuscita in quell’intento che, con il trascorrere dei giorni, stava rasentando l’ossessione: intervistare un esponente ufficiale del Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo. Dopo candidati non eletti e filo-grillini non meglio identificati, finalmente il colpo è riuscito: oggi durante la puntata odierna di Pomeriggio Cinque, Barbara D’Urso ha intervistato addirittura un senatore, tale Marino Germano Mastrangeli.
Per portare a casa quest’intervista, la trasmissione ha dovuto sottostare ad alcune rigide regole: niente contraddittorio con altri politici e pubblico immobile e silenzioso (il che non è stato un male). Una semplice intervista vis-à-vis, nonostante il senatore “grillino” fosse in collegamento.
Tralasciando i contenuti di interesse prettamente politico (non è qui la sede per analizzarli e commentarli), urge subito assegnare un voto, giornalistico e televisivo, all’intervista appena andata in onda: per rendere l’idea, diciamo subito che, al termine della visione di questa intervista, le persone calve avrebbero voluto riavere i capelli per poterseli strappare.
L’intervista di Barbara D’Urso al senatore Marino Germano Mastrangeli è sembrata degna di una puntata di Mario, la serie di Maccio Capatonda attualmente in onda su Mtv. Difficile assegnare con precisione le “colpe” di questa parentesi tele-politica sciagurata. I limiti da giornalista della D’Urso sono evidenti e ribadirli è pleonastico: oltre gli slogan e la demagogia da duemila lire, Barbara non è proprio capace ad andare oltre. Mastrangeli è apparso pressoché privo di personalità e l’esponente meno adatto a rappresentare un partito e, facendo riferimento ancora a Mario, ha anche una voce simile al “Passante di professione”, personaggio interpretato da Herbert Ballerina (chi ha visto i primi episodi di Mario, sa di cosa sto parlando).
I pezzi salienti di quest’intervista? Li elenchiamo volentieri:
– il senatore Mastrangeli ha chiesto di non essere chiamato senatore: il pubblico ha iniziato a rumoreggiare (prima regola infranta) con il senatore che ha chiesto di essere chiamato in più modi: “Senatore Cittadino”, “Cittadino Mastrangeli”, “Mastrangeli”, o soltanto “Cittadino”;
– il senatore Mastrangeli, ad un certo punto, si è rivolto alla D’Urso, chiamandola “dottoressa”. La D’Urso non ha potuto resistere all’impulso di rispondere alla sua maniera: “Non sono dottoressa: sono la Dottoressa Giò!”. Mastrangeli, non cogliendo la fine citazione televisiva, è rimasto fermo come uno stoccafisso;
– secondo la D’Urso, Mastrangeli è attivista ed esponente del M5S “da più di vent’anni”: peccato che il movimento di Grillo è stato fondato nel 2009;
– infine, e trattasi di seconda regola infranta, c’è stato un brevissimo scambio di battute tra Mastrangeli e Daniela Santanché de Il Popolo Della Libertà. Mastrangeli ha invitato la Santanchè a confrontarsi nelle sedi istituzionali e quest’ultima ha risposto con un “Bella democrazia, complimenti!”.
E’ scontato affermare che, poco dopo l’intervista, la Santanchè si è letteralmente scatenata in compagnia del pubblico compiacente:
Il movimento di Grillo ha perso milioni di consensi. Questo è un cretino.
Visto quello che abbiamo visto, ora capiamo perché Beppe Grillo abbia ritrosie a sguinzagliare i suoi militanti.
Considerata la figura di oggi, quindi, sicuramente il senatore Mastrangeli sarà tenuto accuratamente lontano dagli schermi televisivi.
Purtroppo non si può fare lo stesso con la D’Urso.