Pitch, su Fox la serie tv che sogna una giocatrice di baseball donna in una squadra di uomini
Su Fox (canale 112 di Sky) Pitch, serie tv con protagonista una giovane donna che diventa la prima lanciatrice di una squadra di baseball della massima categoria, formata da soli maschi
Le serie tv ambientate nel mondo dello sport faticano sempre a conquistare il pubblico. Vuoi perchè sono due linguaggio decisamente diversi, vuoi perchè lo sport in televisione funziona solo quando è “vero” e non recitato. Pitch, in onda da questa sera alle 21:00 su Fox (canale 112 di Sky), ci ha comunque provato, forte della firma di uno degli autori più in crescita degli ultimi anni.
Lo show, infatti, è stato creato da Rick Singer e da Dan Fogelman, artefice del telefilm rivelazione della stagione scorsa, ovvero This Is Us. In Pitch, però, Fogelman si sbizzarrisce ad immaginare cosa potrebbe accadere se una donna entrasse in una squadra che gioca nel massimo campionato di baseball.
Ginny Baker (Kylie Bunbury) è una giovane donna che negli anni si è distinta per il suo talento come lanciatrice, tanto da essere notata da degli scout che riescono a portarla a giocare nei San Diego Padres, squadra di San Diego che gioca ai massimi livelli di campionato. Ginny diventa così la prima donna della storia ad entrare in una squadra completamente maschile, passando dal softball, solitamente riservato alle donne, al baseball e, soprattutto, rivoluzionando l’idea che nella Major League non possano giocare le donne.
Oltre alla soddisfazione, però, Ginny avverte anche molta pressione, sia da parte della stampa, che analizza ogni sua mossa dentro e fuori dal campo, che da parte dei suoi nuovi compagni di squadra, tra cui trova anche Blip Sanders (Mo McRae), amico della protagonista con cui aveva già giocato nelle leghe minori. Ma Ginny deve soprattutto conquistare la fiducia del ricevitore Mike Lawson (Mark-Paul Gosselaar), il leader della squadra, inizialmente scettico all’idea di avere una donna nel team e che, nel frattempo, deve guardarsi le spalle dalla possibilità che la sua carriera si concluda per fare spazio alle nuove leve.
Ad aiutare Ginny a districarsi tra allenamenti, servizi fotografici da contratto pubblicitario ed ansia da prestazione c’è la sua agente Amelia Slater (Ali Larter, Heroes) che, affiancata dal social media manager Eliot (Tim Jo) guida Ginny in un mondo che per lei è praticamente nuovo: sebbene giochi da anni, ora si trova di fronte a nuove sfide, ed alla necessità di dover dimostrare a tutti che una donna può competere allo stesso livello di un uomo. Non mancheranno le sorprese, le delusioni ed i momenti in cui Ginny sembra voler mollare, ma la posta in gioco è troppo alta per rinunciare al primo ostacolo.
Il messaggio di Pitch è potentissimo, tanto che addirittura il severo Parental Television Council, una sorta di Moige americano, ne ha raccomandato la visione a tutte le famiglie, chiedendo alla Fox di tutelarne la messa in onda. Pitch, in effetti, non è una semplice serie sul baseball, ma racconta il difficile inserimento di una donna all’interno di un ambiente prettamente maschile, sia esso un campo di gioco o un ufficio non importa. Fogelman non risparmi i colpi di scena (e così come in This Is Us, anche il finale del primo episodio riserva una sorpresa), ma neanche i momenti più leggeri e quelli più toccanti, formando un mix di emozioni che, per noi italiani, forse vengono un po’ ostacolate da uno sport che non è così popolare in Europa.
Ma componente sportiva a parte, Pitch ha voluto provare ad evidenziare le difficoltà che le donne ancora oggi hanno nel riuscire ad ottenere credibilità quando cercano di fare qualcosa che agli occhi di tutti sembra impossibile: lo sport amplifica l’idea di eroismo e di sacrificio, ma l’idea della serie tv è quella di ricordare al pubblico femminile che i limiti possono essere superati.
Nonostante le buone intenzioni, però, Pitch ha ottenuto bassi ascolti, tanto da spingere la Fox a non rinnovare lo show per una seconda stagione. Ma il messaggio di Pitch è riuscito a superare il campo da gioco ed a farsi sentire.