Home Pippo Baudo non sa stare senza Sanremo: “Se Antonella Clerici vuole un direttore artistico, sono pronto”

Pippo Baudo non sa stare senza Sanremo: “Se Antonella Clerici vuole un direttore artistico, sono pronto”

Pippo Baudo, dai dimenticatoi della Rai – come da lui stesso recentemente accusato – a un’intervista “caliente” concessa a Libero. Il presentatore dei presentatori sparla (diplomaticamente, per carità) del satellite e dei reality show, imbastendo una specie di crociera morale che stentiamo a capire dove possa portarlo. Il re di Sanremo ha proprio per la

14 Agosto 2009 13:50

Pippo BaudoPippo Baudo, dai dimenticatoi della Rai – come da lui stesso recentemente accusato – a un’intervista “caliente” concessa a Libero. Il presentatore dei presentatori sparla (diplomaticamente, per carità) del satellite e dei reality show, imbastendo una specie di crociera morale che stentiamo a capire dove possa portarlo. Il re di Sanremo ha proprio per la kermesse canora più importante d’Italia delle parole che vale la pena di riportare, in particolare dopo le rivelazioni sulla prossima conduzione 2010:

“La Clerici conosce alla perfezione il palco dell’Ariston, il tempo stringe ma farà bene. Tutto passa nella vita, ma se hanno bisogno di un direttore artistico che aiuti Antonella ad allestire il Festival, non potrei che rispondere presente: non per vanità, ma per amore verso la Rai. Verso la quale sono nei secoli, anzi nei siculi, fedele”.

Già una notizia. Don Pippo non ci sarà, ma caso mai ce ne fosse bisogno eccolo là che accorrerebbe. Gli manca, a Baudo, il Festival, non lo riesce a nascondere, soprattutto, crediamo, per un minimo spirito di rivalsa che certamente gli rugge nel petto, dopo le sue ultime deludenti conduzioni e quella a dir poco fantasmagorica di Paolo Bonolis. Il conduttore, tuttavia, rimpiange i tempi passati:

“Confesso: nei miei affetti c’è soprattutto Settevoci, il primo talent-show della storia della Rai. A metà degli anni ’60 lanciai personaggi come Al Bano, Orietta Berti, Massimo Ranieri. È questo il programma al quale sono più legato. Rispetto agli attuali Amici o X Factor c’è una distinzione: all’epoca i giovani concorrenti arrivavano preparatissimi in trasmissione ed esprimevano una personalità canora di livello. Avevano timbriche e voci uniche. Oggi, ad Amici o a X-Factor, si crea una fiera dell’illusione che, spesso, rischia di trasformarsi in fiera della delusione. Si inventano artisti professionalmente deboli”.

Un commento su Fiorello e sull’avventura digitale in generale:

“Voglio bene a Rosario ma penso abbia fatto molto male ad accettare la proposta di Sky. Questo show di 30 minuti, sotto un tendone, con un pianista e un palco disadorno, non gli rende onore. Lui è il più grande, ma paga l’errore della tv a pagamento, cioè quello di aver voluto sfidare la Rai sul versante generalista, del grande varietà. Sky non ha la cultura per questo, ha i soldi ma non le idee. Infatti gli ascolti non hanno dato ragione a Fiorello”.

Dubbi anche sulla prossima avventura di Mike Bongiorno, il RiSkytutto:

“Mike vuole riproporre un format che temo si rivelerà datato. È come se io rifacessi Settevoci. Non avrebbe senso”.

Quanto ai reality show, Baudo ha pronta una risposta educativo-rivoluzionaria:

“Sto preparando una Domenica In nella quale intendo violentare chi sta davanti alla tv. È facile proporre programmi con tette al vento e la Belen in vetrina. Io risponderò con il cinema, il bel teatro, la musica. Lo spettatore va catturato innalzando il livello culturale della televisione. Lo scorso anno costrinsi Alessandro Gassman a riproporre durante Domenica In una lunga sequenza della piéce che stava proponendo a teatro. Fece il 30% di share”.

In bocca al lupo.

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