Pippo Baudo fa subito retromarcia: “Domenica In l’anno prossimo? Deciderà Mauro Mazza”

Il futuro professionale di Pippo Baudo? Non lo conosce nemmeno Pippo Baudo. Questo viene fuori dalle dichiarazioni rilasciate dal “Pippo Nazionale” all’Adnkronos con l’intento di smentire, almeno in parte, quel “nel mio futuro televisivo non c’è Domenica In” che si è fatto sfuggire oggi ai microfoni dell’Alfonso Signorini Show sulle frequenze di Radio Montecarlo. Il conduttore ci tiene a chiarire il suo intervento, quelle parole che contenevano anche il rifiuto di uno sbarco su Sky in prospettiva futura. Questo un estratto del suo dialogo con Signorini:

Nel mio futuro televisivo non c’è Domenica In. Dopo cinque anni vorrei cambiare, sono annoiato, sto vivendo un momento di riflessione. Trovo che, in questo momento, le produzioni televisive siano poco interessanti, senza idee: programmi già visti. Non lascerò la Rai per Sky come Mike Buongiorno. Sono un uomo Rai, lo sono sempre stato anche quando lavoravo in Mediaset.

Ineccepibile, almeno all’apparenza, perché Baudo nel pomeriggio sembra aver cambiato idea e torna sull’argomento con parole che vanno in una direzione opposta:

Non dico nessun “no” a nessuno anche perché ancora nessuno mi ha chiesto niente. Evidentemente le mie parole sono state fraintese. La verità è che in questo momento non posso dire né cosa farò né cosa non farò perché non lo so e perché c’è un nuovo direttore di Raiuno, Mauro Mazza, che deve insediarsi domani. Per quanto riguarda Domenica in, se mi verrà chiesto di restare io sono “fedele nei secoli” come i carabinieri. Ma mi sembra giusto aspettare le decisioni del nuovo direttore

E a proposito delle produzioni televisive poco interessanti? Una sua riflessione di cui aveva già reso partecipi i lettori de Il Gazzettino Illustrato a fine marzo? Anche su quello Baudo ha qualcosa da aggiungere:

Quanto al mio stato d’animo rispetto alla tv che vedo oggi in onda è quello di chi vorrebbe che tutti facessero un piccolo sforzo per rinnovare un po’ i palinsesti, che non brillano per originalità. Ma è una riflessione che estendo a tutti gli addetti ai lavori.

La sintesi è chiara: “resto alla finestra“.