Pippo Baudo a Otto e mezzo: “Crozza? L’ho scoperto io. Sogno Sanremo con Maria De Filippi”
Ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo, Baudo ha detto che voterà Renzi e di non credere troppo nel Grillo politico
A Pippo Baudo manca fare televisione. Il vetusto presentatore della tv italiana ha ribadito la sua astinenza dal video nell’ospitata di ieri sera a Otto e mezzo sabato.
Come già emerso da una recente intervista, Baudo è pronto a riscendere in campo:
“Mi manca il lavoro oggi. Vorrei fare, anziché stare seduto e guardare gli altri. E’ uno stato di semi-attività, il mio. Vorrei scendere in campo. Non mi sento infortunato. Ho un contratto che non so se esiste con la Rai. E’ un contratto strano, adesso ne parleremo, spero quanto prima. Saprò se dovrò continuare a fare qualcosa o no. Una certa astinenza televisiva la avverto. Vorrei fare una cosa totalmente nuova, sarebbe comodo pescare i miei programmi e fare varietà e quiz che ho fatto. Preferirei fare niente di tutto questo. Ho provato l’anno scorso con Il Viaggio, che è stata una cosa molto interessante. Non vorrei continuare, ma fare un’altra cosa. Vorrei fare un rotocalco tutto mio, mai gossip per carità. Lo odio. Vorrei fare un rotocalco vero, occupandomi dei vari argomenti per allargare il carattere culturale dell’azienda”.
Nei suoi sogni televisivi, invece, c’è un nuovo Festival di Sanremo con la conduttrice più brava e popolare di tutte:
“Maria De Filippi. E la cambierei. Lei è tutta tranquilla, fa lavorare gli altri. Io la metterei in puntino, la farei ballare. Deve fare la Maria De Filippi che nessuno ha mai visto”.
Ecco cosa colpisce Baudo della tv di oggi:
“Della tv di oggi mi piacciono questi talk show. Gli spettacoli di varietà non mi interessano tanto. Non c’è un programma in particolare… Ma ce n’è di roba da salvare. Ecco, mi piace molto Crozza. E’ un comico nuovo, la sua è una maniera diversa di fare la televisione ironica, intelligente, spiritosa. L’ho scoperto io Crozza, facendogli fare Pavarotti al DopoFestival a Sanremo, quando Luciano era vivo. Lui ha un acuto pavarottiano, una bellissima voce. I Broncoviz erano troppo colti, poi Maurizio ha trovato una chiave popolare e ha sfondato”.
Con un occhio sempre lucido e critico, il presentatore ha detto la sua sul problema dei cachet ai tempi della crisi e sulle nuove frontiere della televisione:
“Io non ho mai guadagnato troppo in Rai, anche quando ero in testa al gradimento degli spettacoli. Ho anche rinunciato a dei diritti d’autore. Forse qualche cachet eccessivo oggi viene dato, quando devono scritturare una vedette particolare di cui hanno bisogno. Mi sembra eccessivo Brunetta, sarebbe brutto mettere quanto uno ha preso. Sembrano le proscrizioni di Silla. Poi c’è stato questo sviluppo delle digitali, che ha sì moltiplicato l’offerta, ma anche aumentato le spese. Sai quante digitali ci sono che fanno 20.000 spettatori, che sono pochi rispetto ai 60 milioni di italiani? La Rai è diventata troppo forte per quanto riguarda l’emittenza, ovviamente dovrà ridurre i suoi compensi ma sarà difficile, le vedette vorranno sempre essere pagate”.
Ovviamente a Baudo c’è una cosa che proprio non gli va giù in onda:
“Spengo la tv se una cosa mi annoia. Quando ci sono tanti programmi di cucina alla fine non ne posso più, sono sazio”.
Baudo ha anche ripercorso i fasti di Beppe Grillo a Fantastico. Il leader del Movimento 5 stelle è stato un’altra delle sue scoperte e gli ha fatto passare i guai, quando in una battuta fortissima accusò i socialisti di rubare:
“Oggi Grillo mi meraviglia, quando si addentra nel mondo della politica effettivamente ne spara qualcuna un po’ sbagliata. Ai tempi di quel famigerato Fantastico, al primo intervallo, ho visto i dirigenti della Rai muoversi perché chiamati dalla direzione generale. Poi l’indomani è scoppiato lo scandalo. Sono stato convocato dalla Sede del Partito socialista italiano per dare giustificazioni. C’era un Craxi potente, c’era anche Manca che comandava, socialista. La battuta era forte. Il comico era così, doveva dire cose grosse, mentre oggi il pubblico non si scandalizza più e la politica ha metabolizzato tutto: ci sono dei dibattiti in tv veramente inutili. Io ricordo sempre questa battuta: ebbi dei rapporti difficili con la Rai e alla fine di questo periodo difficile lasciai la Rai e fui abbracciato da Berlusconi”.
Baudo non poteva risparmiare la sua nota aneddotica sul Cavaliere:
“Quando vuole sa corteggiare bene. Io sono stato corteggiato lavorativamente da Berlusconi. Mi ha detto che avrei fatto il direttore artistico di tutte le sue reti. Io mi sono illuso, poi ho scoperto che non comandavo niente. E allora me ne sono andato. Ha fatto un contratto molto alto che fece scandalo, con me, la Bonaccorti e la Carrà. C’erano 50 miliardi con la pubblicità. Ma ho dovuto pagare una penale pazzesca, sono stato solo sei mesi. Ho fatto uno spettacolo di 13 puntate con la Brigitte Nielsen. Lui giustamente ha preteso un risarcimento consistente. Ho dovuto dargli una casa per pagare anche le tasse sull’anticipo, il palazzo in cui va in onda il Tg5”.
E a quel punto ha sofferto tanto, ad allontanarsi per la prima volta dai riflettori:
“Il momento più critico è quando mi sono trovato a spasso, avendo rotto il contratto con Mediaset. La Rai non mi voleva. Sono stato a Londra per un periodo di ferie, sono state un carcere, stavo triste, volevo tornare. Tornai in occasione di Serata d’onore, ebbi come ospite Celentano gratis e Jovanotti, che per la prima volta fece un grande spettcolo. Ho il vantaggio di aver avuto questa coppia insieme per la prima volta”.
Ecco, invece, che Baudo fa una dichiarazione di voto che non ti aspetti, sulla falsariga di altre celebrity già fedeli all’uomo della Leopolda:
“Glielo do a Renzi il voto perché mi sta simpatico, mi sembra un uomo nuovo. Certe volte esagera, ha la giovinezza dalla sua. Il concetto della politica deve ancora comprenderlo, deve fare a patti con gli altri e stare all’interno di un partito che dovrebbe essere ancora teoricamente forte, come il Pd”.
In compenso, Baudo ha sempre rifiutato di darsi alla politica col centrosinitra, perché “ho sempre detto no alla contaminazione”. Lo stesso discorso vale per la Rete:
“Molti si spacciano per me su Twitter. Non mi piace entrare in questo sistema. Diventa estraniante e ti può far montare la testa”.
Il suo più grande difetto? “Amo parlare tanto, dico la verità, mi scappa qualcosa che non dovrei dire. Starebbe bene essere più circospetto. Il mio impulso mi porta a dire la prima cosa che penso e spesso sbaglio”.
Quando Lilli Gruber gli ha domandato chi vorrebbe ancora in vita, non ha avuto dubbi:
“Raimondo Vianello. Mi piacerebbe averlo accanto per sorridere tanto. Mi sfotterebbe tanto. Staremmo bene insieme, gli ho voluto tanto bene”.
Infine, sui titoli di coda, il consueto ringraziamento a Rin Tin Tin a cui deve il suo boom in tv:
“Settevoci, che è stato il mio cavallo di battaglia, era stato giudicato un programma intrasmettibile da un dirigente Rai. Siccome non arrivò la copia doppiata di Rin Tin Tin allora Iacobacci, che stava al coordinamento, disse ‘mettiamo questo programma che fa schifo’. L’indomani i risultati di gradimento furono enormi. Ho fatto tante edizioni di Sottovoci, l’ho allargata… Poi tutto è venuto per merito di Rin Tin Tin”.