Pipì Pupù e Rosmarina, la seconda stagione dall’8 giugno su Rai Yoyo
Su Rai Yoyo parte la seconda stagione di Pipì Pupù e Rosmarina, serie animata nata da un soggetto originale di Enzo d’Alò.
Pipi Pupù e Rosmarina, i tre animaletti in giro per il mondo alla ricerca del Mapà tornano per la gioia dei bambini a partire dall’8 giugno su Rai Yoyo, il sabato e la domenica alle 17.30.
Il simpatico orsetto lavoratore, l’uccellino goloso, l’affettuosa coniglietta sono protagonisti di un nuovo blocco di 52 episodi prodotti ancora da Cometafilm, Rai Fiction e PTD. La stagione è in prima tv.
Nel loro viaggio fantastico, sereno e divertente, vivono esperienze e avventure di ogni tipo, incontrano simpatici personaggi con i quali condividere, con l’ingenuità tipica dei bambini, le scoperte del mondo.
In ogni episodio, le avventure dei tre personaggi sono accompagnate dalla voce di un narratore d’eccezione Giancarlo Giannini che introduce gli avvenimenti e cerca di interagire con il loro buffo universo. La serie, sceneggiata da Vincenzo Cerami e Anna Laura Cantone, nasce da un soggetto originale di Enzo d’Alò che abbiamo raggiunto per sapere qualcosa sulle novità, sull’evoluzione dei rapporti tra i protagonisti, e su come è cambiata l’animazione per la tv:
“Pipì Pupù e Rosmarina giocheranno di più con la musica, esploreranno nuovi territori, come se non bastassero quelli già esplorati nella serie precedente, e incontreranno nuovi amici.”
“In una serie è difficile parlare di evoluzione dei rapporti tra i personaggi perchè ogni episodio racconta una storia in maniera abbastanza statica e non dinamica per far evolvere i rapporti. I tre animaletti sono personaggi molto particolari: in questa stagione si evoluto il rapporto tra loro tre e il narratore: c’è molta più ironia, il rapporto è più simpatico, e il narratore spesso si mette sul loro piano per risolvere insieme le situazioni.”
“Nel campo dell’animazione televisiva, rispetto al decennio precedente, abbiamo ancora più forte la presenza di serie asiatiche che in questi anni hanno raggiunto la consapevolezza che per sfondare in Europa e rivolgersi ad un mercato internazionale avrebbero dovuto camnbiare la filosofia delle loro storie. In effetti, raccontano un universo che è molto simile all’universo che racconteremo noi.”
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