Pio e Amedeo a Blogo: “Europei su Rtl 102.5 come fossimo sul divano a casa. Emigratis? Numeri sconvolgenti, ci sarà seconda edizione”
“Tornare alle Iene? Da inviati no, da conduttori sì. Le critiche? Chi dice che rappresentiamo l’italiano medio ci prende troppo sul serio, noi nella realtà non siamo così”
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Stasera, domenica 22 maggio, andrà in onda l’ultima puntata di Emigratis, il programma cult di Italia 1 con Pio D’Antini e Amedeo Grieco.
Blogo ha intervistato il duo comico foggiano diventato popolare grazie a Le Iene e che da giugno avrà il compito di raccontare in diretta gli Europei di Calcio su Rtl 102.5.
Partiamo da Emigratis, siete soddisfatti?
Pio: Per la prima volta abbiamo curato ogni minimo dettaglio di quello che è andato in onda: regia, montaggio e tutto il resto. Sapevamo di avere in mano una bella cosa, ma non ci aspettavamo che succedesse questo delirio. Ci ha premiato tutto: quando una cosa funziona l’azienda la prima cosa che vede è lo share. E lì abbiamo fatto numeri abbastanza sconvolgenti. Le visualizzazioni altrettanto. E poi il passaparola: quando una cosa funziona te ne accorgi stando in mezzo alla gente. Quindi siamo super soddisfatti.
E quindi ci sarà una nuova edizione?
Pio: Sì, ci sarà, con nuove mete. Adesso rifiatiamo un attimo, dopo gli Europei ci facciamo un po’ di vacanze e poi da settembre iniziamo a girare.
C’è stata qualche scena che non avete potuto mandare in onda?
Pio: Abbiamo mandato in onda tutto. Qui va dato merito a Italia 1. Non abbiamo censurato assolutamente niente.
Non c’è stato neanche un vip che si è incaz*ato? Un Sorrentino versione Emigratis…
Amedeo: No, diciamo che l’hanno presa tutti molto bene.
‘Pio e Amedeo sono volgari e demenziali’. Quando leggete critiche del genere cosa pensate?
Amedeo: Noi facciamo un mestiere per cui siamo sempre sul banco degli imputati, è giusto che ognuno abbia il suo pensiero. Alcuni non capiscono che noi siamo l’esasperazione dell’immagine dell’italiano all’estero, di quello che pensano gli stranieri di noi quando andiamo all’estero. Siamo il dipinto di un certo tipo di realtà. Alcuni, invece, credono che noi siamo realmente così e si sentono insultati perché rappresentati da quel prototipo. Se così fosse allora ogni napoletano dovrebbe sentirsi offeso rappresentato da Gomorra, ogni romano si dovrebbe sentire offeso rappresentato da Carlo Verdone quando faceva il coatto… Noi siamo un dipinto, niente di più. Chi dice che rappresentiamo l’italiano ci prende troppo sul serio.
Checco Zalone interpreta il personaggio dell’italiano medio coatto e ignorante. Ma ha una laurea in giurisprudenza. Voi interpretate due ignoranti che scroccano da italiani famosi affermati o residenti all’estero. Ma avete almeno il diploma?
(ridono, Ndr). Amedeo: Noi abbiamo una quasi laurea in Scienze della Comunicazione, ci manca qualche esame.
Pio: Ma devi sapere che abbiamo cambiato mille università perché prima di arrivare a Milano abbiamo fatto Lecce, Bari e Roma. E ogni volta con il cambio di facoltà si perde qualche esame. Per tutti gli esami che abbiamo sostenuto dovremmo avere una laurea e mezza!
Intendete conseguirla la laurea?
Pio: A parte le caz*ate, io ci voglio arrivare perché l’ho promesso a mia madre. La tesi è già presentata: è un format televisivo che abbiamo scritto. Quindi alla laurea ci arriveremo. Anzi, approfitto, se qualcuno della Sapienza ci sta leggendo… se ci vuole regalare quei 2-3 esami che ci mancano.
Amedeo: Anche io mi voglio laureare. Per una questione di regali! Alla fine inventerò che mi sono laureato solo per farmi fare la festa e il regalo.
Pio: Oppure aspettiamo l’estate, così non diamo nell’occhio, e ci compriamo qualche esame, come fanno tutti in Italia!
Quindi siete iscritti allo stesso corso di laurea alla Sapienza?
Sì.
E il format presentato nella tesi lo avete poi realizzato?
Amedeo: Ancora non lo abbiamo realizzato.
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Torniamo ai personaggi che interpretate in Emigratis. Siete consapevoli che non dureranno per sempre?
Amedeo: Certo, noi non ci siamo mai cullati su quello che è andato bene. Anche gli Ultras dei Vip erano una maschera. Grazie a quella maschera siamo arrivati a fare un film (Amici come noi, Ndr) e tutti si aspettavano il film degli Ultras dei Vip. E invece noi abbiamo scritto una commedia che non c’entrava nulla. Le cose che vanno bene non vanno usurate. Così anche per Emigratis: faremo sicuramente un’altra serie, ma sicuramente non ci fermeremo qua.
Pio: Noi a differenza di Zalone siamo un po’ più giovani, c’abbiamo ancora l’età per poterci permettere certi cazzeggi. Siamo ancora ragazzini, nonché 33enni. Quindi c’è tempo per fare altro.
Lo avete citato, il cinema. È un capitolo chiuso o avete presentato altri soggetti? Con Valsecchi di Taodue va tutto bene?
Amedeo: Sì, con Pietro va tutto bene, ci siamo sentiti qualche settimana fa. Il cinema è un capitolo in sospeso, perché ora vogliamo dedicarci alla produzione di Emigratis, che è divertimento puro: giriamo in posti che non avremmo mai visitato nella vita, incrociamo personaggi che non avremmo mai incrociato nella vita. È il programma televisivo migliore che si potesse fare: vedere posti incredibili e non essere in studio con il copione in mano. Libertà in tutto per tutto.
Quindi, con il cinema non avete chiuso.
Amedeo: No, anzi. Abbiamo qualche soggetto in sospeso. Arriverà il tempo per metterlo in atto.
Tornerete alle Iene?
Pio: Mai dire mai, per il momento però ci godiamo il successo di Emigratis. Come inviati non credo, poi…
Quindi vi candidate a conduttori delle Iene.
Pio: Le Iene è il programma che tutti vorrebbero fare. È casa nostra, Davide (Parenti, Ndr) è una sorta di papà artistico, quindi perché no? È un gran bel format e programma. Lì magari avremmo la possibilità di essere alti e bassi in contemporanea.
Avrai letto della presunta rottura tra Parenti e Mediaset…
Pio: Sì, ho letto, ma non sappiamo nulla in quanto Davide non lo vediamo da parecchio tempo.
Racconterete gli Europei di Francia per Rtl 102.5.
Amedeo: Sì, faremo la radiocronaca di 2 partite su 3 al giorno. Quando giocherà la Nazionale noi ci saremo un po’ meno, perché la radiocronaca sarà un po’ più istituzionale. Cercheremo di rendere le partite interessanti. E rendere interessante Albania-Svezia o Romania-Ucraina non sarà facile. Cercheremo di dare un po’ di brio alle partite con meno appeal.
Avrete ospiti in studio?
Amedeo: Apriremo le gabbie. Concepiremo la visione delle partite come se fossimo sul divano a casa con gli amici. Tutti possono venire, chiunque abbia una relazione con la Nazione che gioca la partita. Chiunque voglia venire sarà ben accetto… basta che porta la birra e la pizza!
La Gialappa’s Band su Radio 2 sarà un vostro concorrente.
Amedeo: Con la Gialappa’s siamo amici, abbiamo lavorato a Le Iene, Marco Santin è un nostro amico. Siamo concorrenti, ma fino ad un certo punto. Siamo amici-nemici. Loro sono dei maestri in questo, hanno un’esperienza più che ventennale, noi siamo novelli. Abbiamo approcci diversi: loro hanno un approccio più alto rispetto a quello che si vede, noi cerchiamo di sdrammatizzare partendo dal basso. Comunque saremo pronti per la battaglia.
Quindi da voi dobbiamo aspettarci qualcosa di diverso da quello a cui ci ha abituato la Gialappa?
Pio: Sì, anche perché noi avremo anche un giornalista, Fulvio Giuliani, che ci farà da spalla.
Ci sarà in collegamento dalla Francia Paolo Pacchioni… o l’avete segato?
Pio: No, Pacchioni sta pagato.
Amedeo: Pacchioni sta nell’albergo a 5 stelle, tanto paga Rtl 102.5. Sta lì a raccogliere gli scontrini da terra per farseli rimborsare dalla radio!
Per chiudere, una domanda alla Marzullo. Chi tra Pio e Amedeo è la spalla di chi?
Pio: Dipende dalle situazioni. Io sono un po’ più pulito, Amedeo è un po’ più sporco. Però dipende dalle gag. Siamo una coppia atipica, siamo una coppia di fatto! Ci troviamo anche in tema rispetto a quello che sta succedendo in Italia. E quindi io a breve andrò a chiedere la reversibilità di Amedeo nel caso lui dovesse venire a mancare.
L’intervista si chiude con – ci fa sapere Pio – Amedeo che “si gratta“.