Pino Insegno al posto di Amadeus a Sanremo? No, ma dieci anni fa un clamoroso precedente (al contrario)
Pino Insegno al posto di Amadeus al Festival di Sanremo? La risposta è no, ma vale la pena rievocare un precedente di qualche tempo fa
Ma quindi Pino Insegno condurrà il Festival di Sanremo 2024 al posto di Amadeus, come ha scritto ieri il quotidiano La Stampa? Per carità, tutto è possibile nella vita e maggior ragione in Rai, ci mancherebbe, ma le possibilità che tale circostanza si concretizzi sfiorano, al momento, lo 0%. Diciamolo più chiaramente: salvo incredibili colpi di scena, Amadeus sarà saldamente alla guida del suo quinto Festival consecutivo. Il contratto è già firmato.
Premesso ciò, vi ricordate cosa accadde una decina di anni fa? Successe che un popolare conduttore Rai fu clamorosamente estromesso dal suo programma – Reazione a catena – nonostante avesse dalla sua parte dati Auditel davvero importanti. Il conduttore sostituto era Pino Insegno, all’epoca certezza dei palinsesti della tv pubblica, mentre il conduttore subentrante era Amadeus, che in quel periodo era finito ai margini del piccolo schermo.
Scherzi del destino, si dirà. Intervistato da TvBlog, nel novembre 2013, Pino Insegno ricostruì così quanto avvenuto l’anno prima, quando sembrava ad un passo dall’esclusione nel quiz in favore di Enrico Papi:
Lì c’è stato un misunderstanding, c’è stato qualcuno che ha chiacchierato senza pensare, ma non è stata la Rai. Io feci un piccolo sfogo e basta (su Facebook, Ndr). Non credevo potesse essere possibile; come dicevo con Aragorn, ‘se c’è un giorno della sconfitta non è questo il giorno’. E infatti è stato così.
Da lì a pochi mesi però il giorno della sconfitta arrivò, nel senso che nel maggio 2014 arrivò Amadeus al suo posto. Eppure Insegno ai nostri microfoni a novembre 2013 si era detto speranzoso di tornare alla conduzione di Reazione a catena “a maggio, magari prima“. Una clamorosa sostituzione, in qualche modo mitigata dal fatto che al doppiatore fu affidata Domenica In con Paola Perego.
Si tratta non di un’esclusione, ma di un avvicendamento con un amico. Dopo 4 anni di bellissimo successo, è anche giusta l’alternanza. Ne avevo parlato già con Amadeus (…) Non si tratta di meritocrazia o meno, ma di scelte editoriali. Che non si possono discutere. L’importante è che uno non venga escluso e che ci sia un’alternanza che dia dei frutti. Se è una scelta solo per simpatia o antipatia non la condivido; la scelta deve essere sempre meritocratica; e questo è successo. Io ho sempre detto che il programma, di base, è straordinario. Dopo che fai un programma per 4 anni, il 30% di share, ascolti straordinario…un po’ mi è dispiaciuto perderlo.