Pino Daniele, a 10 anni dalla morte Rai 2 lo ricorda con “Il tempo resterà”
Giorgio Verdelli ‘riporta’ Pino Daniele in tv ricordandone non solo la carriera, ma restituendo il clima complesso della Napoli anni ’70 e ’80 da cui ebbe origine un modo diverso di raccontare la città
4 gennaio 2015 – 4 gennaio 2025: sono passati 10 anni dalla morte di Pino Daniele e sono tanti gli eventi live e mediali organizzati per ricordarlo. Il sigillo ’70-10′, creato dalla famiglia Daniele per marcare gli eventi ufficiali in memoria del cantautore, ricorda le due ricorrenze di questo 2025, sì i 10 anni dalla scomparsa ma anche i 70 anni dalla nascita, che sarà ‘festeggiato’ il prossimo 19 marzo.
Ora però è il momento del ricordo e quello di Pino Daniele non è mai stato così forte, intenso, accorato, trasversale. Il suo modo di raccontare Napoli ha segnato un’epoca – che oggi ahinoi sembra lontana e dimenticata da molti dei ‘nomi nuovi’ della scena musicale campana e partenopea -, riuscendo a fondere le tante anime della città, e di un territorio, senza cadere nel folklore. Lui sì, ci è riuscito, e l’urgenza dei suoi primi dischi soprattutto ce lo ricorda, ogni giorno. E così se al cinema si omaggia Pino Daniele col racconto di uno dei suoi lavori più rappresentativi e significativi – quel “Nero a metà” uscito nel 1980 e che oggi è anche un doc in sala da oggi, 4 gennaio, all’Epifania – la tv lo ricorda riproponendo “Pino Daniele – Il tempo resterà“, in onda questa sera, sabato 4 gennaio, alle 21.20 su Rai 2.
Pino Daniele – Il tempo resterà
Il ricco docufilm diretto da Giorgio Verdelli – di nell’opera cui traspare tutta la stima e l’amore verso Pino – ripercorre la carriera, o meglio il percorso artistico, di Daniele dagli anni ’70 fino ai suoi ultimi anni. Un racconto fatto di memorie e di ricordi, di estratti d’epoca e di testimonianze contemporanee, molte, tutte all’insegna del rispetto per il musicista geniale e dell’affetto per un galantuomo, raccolte da Verdelli poco dopo la scomparsa di Daniele. Era infatti il marzo 2017 quando il docufilm uscì al cinema e nel settembre successivo arrivò in prima tv su Rai 3: a 10 anni dalla scomparsa, la Rai decide di riproporlo in palinsesto, oltre che on-demand su RaiPlay.
Il tempo resterà, le testimonianze
Le canzoni e le frasi di Pino Daniele sono il filo conduttore del docufilm che come voci narranti quella dello stesso Pino Daniele, oltre a quella di Claudio Amendola.
Per ripercorrere gli anni ‘carbonari’, rivoluzionari di Napoli Centrale e per ricostruire il complicato contesto sociale e culturale della Napoli anni ’70 e ’80 non potevano mancare Tony Esposito, Tullio De Piscopo, Enzo Decaro, Lina Sastri, Maurizio De Giovanni, Sandro Ruotolo, così come sono tanti anche gli artisti che hanno collaborato, o meno, con lui che lo ricordano per la sua tecnica musicale, la sua capacità di racconto, la sua umanità: tra loro Giorgia, Fiorella Mannoia, Vasco Rossi, Giuliano Sangiorgi, Alessandro Siani e molti altri. C’è anche un ‘omaggio’ di Massimo Troisi, che con Pino Daniele è riuscito a creare un linguaggio diverso per parlare di Napoli e per Napoli (oggi, ribadiamo, difficile da ritrovare) ma che è andato via molto prima di lui, nel 1994. Un’occasione per ricordarsi cos’è la bella musica e quale ne sia il valore. Non ‘solamente’ commerciale.