Pietro Diomede, il comico che ha scritto un tweet su Carol Marchesi aspramente criticato tanto che lo Zelig di Milano lo ha cancellato tra i partecipanti alla serata in programma il 12 aprile, ha dichiarato che non porgerà le sue scuse:
“L’idea di scusarmi non mi è passata neanche per l’anticamera del cervello. Non lo farò mai”.
Intervistato da Grazia Sambruna di MOW, l’uomo ha precisato che non è mai stato un comico di Zelig. In un primo momento infatti era stato scritto da molte testate che nello storico locale di viale Monza fosse previsto un suo spettacolo, quando in realtà si trattava di un open mic (letteralmente “microfono aperto“), una serata nel corso della quale dei comici si alternano singolarmente davanti cercando di far ridere il pubblico:
“Semplicemente, mi ero proposto per una serata a microfono aperto prevista per il 12 aprile allo Zelig di Milano, il locale di viale Monza. Quando accettarono la mia partecipazione, chiesi: “Ma posso dire tutto?” e mi risposero di sì. Aggiungendo di invitare gli amici e di portare gente. Ora, da come tutti ne stanno parlando, pare che mi abbiano cacciato dagli Arcimboldi”.
Proprio per quanto concerne la serata, a comunicarglielo è stato uno dei direttori artistici dello Zelig, Giancarlo Bozzo:
“Giancarlo Bozzo mi aveva chiamato per comunicarmi la decisione presa. E ha avuto tutta la mia comprensione: c’era gente che gli scriveva minacciando di distruggergli il locale se fossi salito sul palco. Cos’altro doveva fare?”.
Un altro fraintendimento è stato pensare che si trattasse di un comico di professione: Diomede ha spiegato di essere un impiegato. Molti non sanno infatti che tanti comici e naturalmente i partecipanti agli open mic svolgono un altro lavoro.
Non manca tuttavia una comparazione con una comica di professione. A Sambruna che gli chiede un parere su un tweet contestatissimo (poi cancellato)di Michela Giraud su Demi Lovato che voleva farsi chiamare con il “loro” come il Mago Otelma, Pietro Diomede risponde:
“Eh, grazie al c***. Quando cancellò quel tweet, scusandosi, aveva in promozione un film a tematiche LGBTQ+ in uscita su Prime Video (Maschile singolare, ndr), ha dovuto scusarsi per forza! A parer mio non certo perché si dolesse profondamente di quella battuta …”.