Pierpaolo Spollon a TvBlog: “Tutti a scuola il mio debutto nell’intrattenimento tv. L’anno prossimo il mio primo ruolo da protagonista in una serie”
L’intervista di TvBlog a Pierpaolo Spollon che oggi debutta su Rai1 alla conduzione di Tutti a scuola con Eleonora Daniele
Lo conosciamo per essere uno degli attori più bravi (e più amati) della fiction italiana. I suoi ruoli in Doc e Blanca, due delle fiction più viste ed amate dal pubblico nazionale, gli hanno dato la popolarità. Pierpaolo Spollon, attore di cinema, teatro, fiction e pure recentemente scrittore con “ Tutto non benissimo” debutta alla conduzione tv, insieme ad Eleonora Daniele, nell’appuntamento istituzionale di “Tutti a scuola” oggi pomeriggio su Rai1. Programma in onda dalle ore 16:30 in diretta dal Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II di Cagliari nella sede di via Pintus, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. L’intervista di TvBlog a Pierpaolo Spollon.
Conduci oggi pomeriggio sulla Rete 1 “Tutti a scuola“. Prima di chiederti come ci sei arrivato alla conduzione di questo programma, ti chiediamo come ci sei arrivato al primo giorno di scuola?
Non benissimo. Sono sempre stato un ragazzo estremamente timido. Quel giorno volevo essere perfetto. Ero andato dal barbiere che però mi sbagliò il taglio dei capelli, quindi ero disperato. Ero a Padova e ricordo che ci andai da solo a scuola quel primo giorno, solo a metà strada si aggiunse una mia cara amica.
Che alunno era Pierpaolo Spollon e che studi ha fatto?
Dopo le scuole dell’obbligo ho fatto il liceo scientifico, anche se non è mai stato troppo nelle mie corde quel tipo di scuola. Infatti eccellevo molto nelle materie umanistiche, ma andavo male proprio in quelle scientifiche. Ero un alunno pigro. Nelle cose che mi piacevano andavo benissimo, mentre in quelle che non mi piacevano andavo malissimo. Sono stato pure bocciato in terza liceo per questo motivo. La prof che mi bocciò poi disse di essersi pentita di averlo fatto, ma io credo che tutto sommato mi è servita quella bocciatura. Quell’anno pensavo più all’amore, nel senso fisco del termine, che allo studio (ride, ndr).
Come mai hai scelto allora di fare lo “scientifico”?
Diciamo che mi son fatto “traviare” dai consigli dei miei genitori. Lo scientifico mi dicevano poteva avere più sbocchi lavorativi rispetto al classico.
Uno degli “stacchi” più forti della carriera scolastica di un ragazzo è il passaggio dalle medie alle superiori. Come è cambiato l’alunno Spollon dalla scuola dell’obbligo alle superiori ?
Diciamo che alle elementari basta avere un po’ d’intuito e ci si arriva senza grosse difficoltà a capire le cose. Mentre nelle scuole superiori occorre essere più responsabili nello studio.
Il ricordo più bello e quello più traumatico dei tuoi anni da scolaro
Il più bello e divertente forse coincide con alcune figuracce che facevo, tipo quando mi prendeva la “ridarola” e più gli insegnanti mi riprendevano per questo mio ridere compulsivo e più mi veniva da ridere. Quello più traumatico coincide con i compiti in classe di matematica, che io soffrivo terribilmente. In quelle occasioni per altro provavo a copiare e regolarmente mi beccavano. Sono stati sei anni di liceo meravigliosi, neppure la bocciatura mi ha scalfito (ride, ndr).
Come è cambiata la scuola dai tuoi tempi ad oggi? Che ne pensi di questi genitori che spesso e volentieri vogliono sostituirsi agli insegnanti, contestandoli anche duramente, come purtroppo è testimoniato dai fatti di cronaca davvero brutti successi
Questa è la generazione in cui si è praticamente annullato il gap fra genitori e figli. Le generazioni passate avevano un giusto distacco, quello che ci deve essere, fra genitori e figli. Io non credo alla frase “i genitori devono essere i primi amici dei figli“. I genitori, a mio modo di vedere, non devono essere amici dei figli. Devono essere genitori. Gli amici dei figli sono altri. Ci deve essere una naturale distanza fra il genitore ed il proprio figlio. Mamma e papà ci devono essere sempre, per un consiglio, per un aiuto e sopratutto per educare i propri figli. Devono essere un punto di riferimento, ma non si devono sostituire agli amici. Il problema è che oggi i genitori, quando vanno dagli insegnanti, si sostituiscono ai loro ragazzi, contestando il voto brutto o un certo comportamento del docente. Questa è l’epoca in cui i genitori sono i primi che hanno a che fare, per esempio, coi social network, magari in modo più compulsivo rispetto ai propri ragazzi. Oggi durante il programma farò un monologo che parlerà di questi temi. La necessità di imparare anche a fallire a scuola e della responsabilità che hanno i genitori di lasciar fallire i propri figli. Un fallimento può essere anche più utile di un successo.
Come ci sei arrivato alla conduzione di “Tutti a scuola”? Sai che la tua è un’eredità importante. Il programma che celebra in Tv l’inaugurazione dell’anno scolastico è stato condotto da Fabrizio Frizzi, mentre le ultime edizioni da Flavio Insinna, ora passato a La7
La Rai ha chiamato la mia agente facendole questa proposta. Quando lei me l’ha riferita ho accettato con entusiasmo. Fabrizio Frizzi è un personaggio che conosco televisivamente parlando. Mi ricordo quella sua bellissima risata fanciullesca quando conduceva l’Eredità. Inconfondibile. Lo trovavo una persona simpatica e perbene. Flavio lo conosco molto bene. E’ una persona capace nel suo lavoro. Lo adoro. Ho imparato molto da lui.
Tutti a scuola sarà il primo step per una tv nuova carriera nell’intrattenimento televisivo?
Diciamo che è un inizio. Vedremo cosa accadrà un futuro. Per ora vivo alla giornata, ma è un ambiente che mi affascina. Se mi divertirò a fare Tutti a scuola, perchè privarmi di questo divertimento in futuro? A pigro, l’aggettivo che ti ho menzionato prima, aggiungo pure curioso. Quindi non mi precludo nulla.
Passiamo ora ad un terreno da te già ampiamente percorso e che conosci bene, la fiction. Doc e Blanca, quando inizieranno le riprese e quando vedremo in onda su Rai1 le nuove stagioni?
Doc credo che partiranno le riprese l’anno prossimo, per una messa in onda successiva, ancora però non c’è una data precisa ed è tutto ancora davvero da decidere. Blanca si inizierà a registrare credo ad inizio 2025. Poi il mio personaggio in Blanca è morto, quindi non sarò più direttamente coinvolto.
Beh dopo Bobby Ewing in qualche modo resuscitato in Dallas potrebbe essere la volta di Nanni in Blanca, no?
Devo dirti che la cosa non mi dispiacerebbe. Quel personaggio è il mio preferito fra quelli che ho interpretato. Occorre chiedere agli sceneggiatori (ride, ndr).
Bene allora attendiamo la tua doccia alla partenza della quarta stagione di Blanca
Penso che i personaggi delle fiction abbiano una parabola che in due o tre stagioni debba concludersi. Però devo dire che fa piacere quando per strada in molti mi chiedano di Nanni, molto di più che di Riccardo, vuol dire che il personaggio è uscito bene ed è entrato nel cuore del pubblico.
Certezze e novità rispetto al tuo futuro professionale?
Andrà in onda in autunno un film su Rai1 che ho fatto insieme a Kabir Bedi dal titolo “Questione di stoffa” (che verrà presentato al Prix Italia di Torino ad inizio ottobre, ndr) e sarò per la prima volta protagonista di una nuova serie Lux, che gireremo l’anno prossimo, di cui però non posso dirti ancora niente.
L’ultima domanda è in qualche modo riferita al titolo del tuo libro “Tutto non benissimo“. Qual è la cosa che hai fatto nella tua vita professionale meno bene delle altre e quella invece di cui sei più orgoglioso ?
“Terra ferma” di Emanuele Crialese. Ero in una situazione più grande di me e non l’ho gestita benissimo. Quello è un grosso rimpianto per me. Sulla cosa che mi è riuscita meglio per me è difficile rispondere. Ti svelo questo segreto, io non riesco ad essere mai contento di quello che faccio. Su questo ci sto lavorando.
Ho bluffato, quella di prima non era l’ultima domanda, questa è l’ultima domanda. Hai fra le mani la lampada ed il Genio ti da 3 desideri da esaudire. cosa gli chiederesti ?
Gli chiederei di tornare indietro nel tempo. Per prima cosa al momento in cui scelsi di fare il liceo scientifico e non ebbi il coraggio di seguire le mie velleità artistiche. Gli chiederei poi di avere un teletrasporto stile Star trek per andare in posti belli, lontani e diversi senza fare lunghissimi viaggi in aereo. Per il terzo desiderio chiederei al Genio di essere un fantastico campione dello sport.
Grazie a Pierpaolo Spollon ed in bocca al lupo per tutto!