Piero Angela, il ricordo di Barbara Gallavotti per TvBlog: “Ha motivato innumerevoli ricercatori”
Barbara Gallavotti ricorda il maestro Piero Angela: “Per me è e resterà una figura importantissima, alla quale devo immensa gratitudine”.
L’annuncio della scomparsa di Piero Angela ha lasciato questa mattina molte persone sgomente. Fra queste indubbiamente ci sono tutti coloro che negli anni hanno lavorato con lui e per questo TvBlog ha deciso di chiedere a Barbara Gallavotti un suo personale ricordo, dopo che nelle scorse ore la divulgatrice ha ricordato il suo maestro tramite un pensiero affidato ai suoi social:
Ciao Piero, mi sembra impossibile anche solo immaginare il mondo senza di te, il senso di vuoto è infinito. Sei stato e resterai sempre una delle persone più importanti della mia vita.
Intervistata alcuni mesi fa da noi, Barbara Gallavotti aveva ricordato un aneddoto sul suo primo incontro con Piero Angela, avvenuto quando il giornalista stava formando la redazione del nascente Ulisse, che sarebbe poi stato guidato dal figlio Alberto, che oggi ha dato l’annuncio della scomparsa del padre. All’epoca Angela la convocò per un colloquio insieme a Yurij Castelefranchi e alla fine le domandò quale strumento sapesse suonare. Gallavotti fece centro rispondendo “pianoforte”, unico strumento su cui avesse mai messo le mani da piccola, risposta che arrivò probabilmente inconsapevole del fatto che Piero Angela sapesse suonare il pianoforte e si dilettasse nel farlo (lo fece pubblicamente anche a Che Tempo Che Fa), riuscendo ad incidere prima della scomparsa anche un album di musica jazz.
A TvBlog Barbara Gallavotti ha voluto consegnare queste parole per ricordare quella che per lei è stata “una figura importantissima”:
Non riesco a smettere di piangere. Ma allo stesso tempo penso alla sua ironia e a tutte le volte che lui scherzava sul momento in cui non ci sarebbe stato più. Diceva ridendo: “Ho un piede nella fossa e l’altro su una saponetta”, e io rispondevo “non te lo puoi permettere, c’è bisogno di te”. Oggi sento che siamo molto più soli. Eppure le persone come lui non ci lasciano mai. Ha motivato innumerevoli ricercatori, ha cambiato la cultura del nostro Paese, il nostro modo di pensare. Tutti noi riconosciamo che è stato una enorme fonte di ispirazione, ma il suo reale impatto positivo sulla società credo sia molto maggiore di quanto immaginiamo. Per me è e resterà una figura importantissima, alla quale devo immensa gratitudine. Anche nelle circostanze più difficili l’ho sempre visto andare avanti, fare quello che riteneva essere il proprio dovere, con enorme rispetto per gli altri, con intelligenza, passione e allegria. È ciò che ha raccomandato a tutti anche con il suo ultimo messaggio. È quello che dobbiamo provare a fare e che spero di riuscire a fare come lui mi ha insegnato.