Pier Silvio Berlusconi a TvBlog: inizio della prima serata dipende dalla RAI, pronti ad allinearci
TvBlog chiede a Pier Silvio Berlusconi di far iniziare la prima serata in orari da prima serata. Il vice presidente di Mediaset si dice disponibile, ma chiede alla Rai di scegliere un orario e rispettarlo. La Tv di stato accoglierà la proposta?
Durante la conferenza stampa di presentazione dei palinsesti Mediaset 2018-2019, TvBlog ha posto tre domande a Pier Silvio Berlusconi. Due ve le abbiamo già dette nel post dedicato alla programmazione delle reti del Biscione. Alla terza, quella più importante, dedichiamo un post a parte, perché si parla di un problema che riguarda tutti i telespettatori italiani: l’inizio della prima serata in orari impensabili (le 21.35 di certi reality di Canale 5 e le 21.50 della controprogrammazione Rai ai mondiali Mediaset sono orari che fanno spavento). La risposta del vice presidente Mediaset fa ben sperare. Ma andiamo con ordine. Gli abbiamo chiesto:
E’ possibile far iniziare la prima serata come una volta, alle 21.15 ed evitare che la seconda inizi all’1.30? Non è rispettoso nei confronti dei telespettatori e mortifica la seconda serata.
Pier Silvio Berlusconi ha risposto onestamente:
Ha perfettamente ragione, ma inseguiamo gli orari del servizio pubblico. Hanno iniziato loro e noi siamo una tv commerciale che non può rischiare di danneggiare gli inserzionisti. Chi fa servizio pubblico deve decidere un orario e metterlo in pratica. Se loro dovessero farlo, noi ci allineeremo.
Da Mediaset, dunque, c’è una chiara apertura all’idea di far tornare in onda i programmi del prime time in orari più consoni alla prima serata. Pier Silvio Berlusconi chiede alla Rai di scegliere un orario e di rispettarlo: Mediaset è pronta ad allinearsi e a fare lo stesso. La parola ora spetta alla Rai.
TvBlog proverà a contattare la dirigenza della tv pubblica per capire se ci sono margini per trovare un accordo.
Chiariamo: a nessuno interessa chi sia stato il primo a sforare. E’ ora di dire basta a questa guerra che danneggia soltanto i telespettatori e azzerare tutto. E’ ora di tornare a fare gli interessi del pubblico. E se si dovesse trovare un accordo, nessuno si azzardi a tradire il gentlemen’s agreement…