Se sul fronte degli ascolti ci sarà da tenere botta e sperare che Sanremo non divori tutta la torta, per quel che riguarda l’ironia Piazzapulita ha già vinto. Il Festival da una parte, il talk di Corrado Formigli dall’altra. La sfida è impossibile e il bello è che a La7 lo sanno. Il ragionamento è tanto semplice quanto efficace: “I riflettori saranno tutti puntati altrove, perché negarlo?”. Ecco allora la decisione, curiosa e al contempo intelligente, di percorrere la propria strada in autonomia ma di flirtare con Sanremo, lanciando chiare allusioni e giocando sui tormentoni.
Una missione affidata ai social, dove la kermesse è super-commentata. Come infilare dunque un Pierluigi Bersani ospite a Piazzapulita? Semplice: puntando sull’omonimia, visto che all’Ariston c’è l’altro Bersani, Samuele, che duetta con Willie Peyote sulle note di ‘Giudizi Universali’.
“In fondo bisogna solo scegliere quale Bersani volete sentire stasera”, si legge in un primo tweet, a cui ne segue un altro simile nel momento in cui l’ex ministro entra in studio (“nel frattempo anche su La7 sta cantando un Bersani”). Per poi giocarsi l’evergreen “Che succede?” per introdurre l’annuncio delle dimissioni di Nicola Zingaretti da segretario del Pd.
A giocare in favore di Piazzapulita è inoltre la volontà di andare in onda in versione tradizionale, a differenza di altri programmi, anche diretti concorrenti, che hanno invece optato per titoli inediti tirati fuori nella settimana festivaliera. E così Dritto e rovescio è diventato Dritto e rovescio…e oltre, Fuori dal coro si è trasformato in Sempre più Fuori dal coro, mentre Cartabianca ha aggiunto la dicitura Speciale. Trattasi di una protezione salva Auditel che permette di tagliare fuori il risultato della puntata in questione dalla media stagionale, che non risentirà del probabile crollo di ascolti per via del dominio festivaliero. Un escamotage che La7 non ha voluto adottare.