Home Piazzapulita Piazzapulita, i residenti di Casal Bruciato: “I rom non sono uguali a noi”. Il pubblico applaude, Formigli si dissocia (Video)

Piazzapulita, i residenti di Casal Bruciato: “I rom non sono uguali a noi”. Il pubblico applaude, Formigli si dissocia (Video)

A Piazzapulita ospiti i due giovani protagonisti delle proteste di Casal Bruciato: “I rom non sono uguali a noi”. Il pubblico applaude, Formigli si dissocia: “Cosa sta succedendo?”. Il precedente del 2015

pubblicato 12 Aprile 2019 aggiornato 30 Agosto 2020 21:38

Corrado Formigli bacchetta il pubblico per quello che sembra a tutti gli effetti un déjà-vu. A Piazzapulita si parla di rom e il conduttore intervista Simone Vandalo e Noemi Fasciano, la coppia che ha preso parte alle recenti proteste di Casal Bruciato.

I ragazzi erano insorti per l’assegnazione di una casa popolare a una famiglia rom, la stessa abitazione occupata proprio dai due giovani con il loro bimbo.

Sì, dobbiamo rispettare le leggi da cittadini perbene”, precisa Simone, incalzato da Formigli. “Quei rom sono cittadini italiani, però uguali a noi non è il termine più giusto per il semplice motivo che hanno un’altra tipologia di vita rispetto alla nostra. Insegnano ai figli a fare cose che noi non insegneremmo mai, non danno il buon esempio. La maggior parte è così. Non credo che chi assegna queste case li vorrebbe avere nella palazzina dove vive”.

L’intervento (qui il video) viene accolto da un applauso scrosciante, che Formigli non gradisce affatto. Il giornalista ricorda il precedente del 2015 quando a scatenare l’ovazione del pubblico fu Gianluca Buonanno, che definì i rom “la feccia della società”.

“Era successo solo un’altra volta. Quando Simone con brutalità e autenticità ci dice che in fondo i rom non sono uguali c’è stato un applauso in studio. Però l’applauso sul fatto che un rom non è uguale a noi anche se è cittadino italiano è qualcosa che a me fa paura. Mi domando che cosa sta succedendo e quanto è pericoloso alimentare questo tipo di pensiero. Pure allora mi dissociai come mi dissocio adesso da un applauso che a me non è piaciuto. Non si può applaudire qualcuno che certifica che due esseri umani non sono uguali”.

Al di là delle posizioni sull’argomento, a stupire positivamente è il ritorno alle reazioni di pancia da parte di un pubblico che nei talk politici è al contrario sempre più spesso chiamato ad applaudire a comando, con una scansione regolare che non distingue opinioni e fazioni. Una sensazione dimenticata che fa notizia, forse, anche per questo motivo.

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