Inviti Marco Minniti a Piazzapulita e lo scontro è assicurato. Se due anni fa l’ex ministro dell’Interno litigò con Valentina Petrini, stavolta a fare imbestialire l’ex capo del Viminale è stato Gad Lerner. Un duello serrato, aspro, senza esclusione di colpi, generato ovviamente dalla delicata questione dell’immigrazione.
Che il clima per Minniti sarebbe stato bollente lo si è capito fin dall’inizio, quando all’esponente del Pd è stato mostrato l’intervento di Roberto Saviano che lo reputava “uno dei primi responsabili degli accordi con la Libia”.
Il vero ostacolo è stato tuttavia rappresentato dal giornalista del Fatto Quotidiano, che ha ricordato le tragedie avvenute in mare dal 2014 ad oggi. Osservazioni che Minniti ha subito respinto con foga:
“Rivendico con fermezza che quando ero ministro l’Italia ha fatto uno sforzo per governare i flussi migratori, sono stati tenuti insieme i principi di umanità e sicurezza, che non vanno contrapposti. Con me al governo nel Mediterraneo operava una task force per la sicurezza in mare, adesso questa task force non opera più. In quel periodo ci fu un contenimento degli sbarchi illegali e dei morti in mare. Ne sono contento. Fino al luglio 2018 c’era un sistema di salvataggio in mare coordinato dalla Guardia Costiera italiana e la Guardia Costiera libica, se indicata da quella italiana, era costretta a intervenire. Io non avrei sospeso quell’operazione”.
Opinioni contestate da Lerner (“Da quando è stata chiusa Mare Nostrum, che ha salvato tante persone, si è creato un vuoto terribile”), respinte a loro volta dall’irritazione dell’ex ministro, deciso a puntare lo sguardo sull’attualità: “Lei è come un disco rotto, ripete le stesse cose di tre anni fa. C’era una missione ed è stata sospesa, consentiva di colmare un vuoto creato con Mare Nostrum, lei ha taciuto. La sto richiamando alla responsabilità, se le cose non vanno bene bisogna dirlo sempre”(qui il video).
A far esplodere la rabbia di Minniti è stato però il sorriso di disappunto di Lerner, colto come una provocazione:
“Perché ride? Perché ride su queste cose così serie? Perché è così sciocco da non capire che abbiamo fatto i primi corridoi umanitari della storia dalla Libia fino all’Europa. L’abbiamo fatto insieme alla Conferenza Episcopale Italiana. Se non se lo ricorda, io la scuso, ma non le consento di sorridere su queste cose”. Secca e altrettanto dura la risposta del giornalista: “C’è stata una campagna di denigrazione e boicottaggio delle Ong. Lei è il ministro della guerra alle Ong”.