“Venire in televisione mi costa moltissimo, non voglio più partecipare”. Lo afferma Carlo Freccero, che poi però si ritrova puntualmente in tv. Accade a Piazzapulita, dove l’ex direttore di Rai 2 torna a distanza di poche settimane per discutere di virus, vaccini e green pass. Tesi di ‘opposizione’ le sue, espresse con la solita veemenza e modalità istrionica.
Se inviti Freccero quasi sicuramente diventa un Carlo contro tutti. Per resa televisiva più che per reale volontà di contrasto. Freccero dà infatti il meglio di sé quando è chiamato a battagliare, ad imporsi, a ruggire.
Di fronte, oltre a Corrado Formigli, ha Myrta Merlino. In tour per la promozione del suo libro (Domenica In e Porta a Porta solo negli ultimi giorni), la conduttrice de L’Aria che tira cita le toccanti storie raccontate in trasmissione in questo anno e mezzo di pandemia, scatenando la reazione di Freccero:
Non siamo dalla D’Eusanio, in un programma di disperazione e intimista, ma di informazione. Evitiamo appelli al core. Io dico che accanto ad un’emergenza sanitaria convive un’emergenza politica. Non fate sempre le persone che devono esaminare i fatti attraverso le confessioni di una persona.
La Merlino incassa, ma dopo qualche minuto ribatte stizzita: “Alda D’Eusanio è una persona degnissima, questa cosa delle emozioni la respingo al mittente. Per me l’informazione per tutti i mesi del covid è stata anche dare voce ai problemi quotidiani delle persone. In questo Paese c’è stato tanto dolore”.
Freccero, dal canto suo, non si scompone. Anzi, porta avanti con convinzione la teoria del “sistema cinese”, delle controindicazioni del vaccino e del certificato verde usato come strumento di controllo sulle persone: “Attraverso il green pass si può stabilire se paghi le tasse o no”.
Il duello prosegue e Freccero ne approfitta pure per criticare la rete: “Io amo molto La7, trovo però che avete perso il senso critico che vi ha guidato in questi anni”. Fino all’attacco più stridente: “Un giorno apriremo anche il discorso della storia delle bare nei camion di Bergamo. Con calma uscirà tutto”.
Un’uscita che irrita Formigli, che lo riprende duramente: “Vuoi dire che a Bergamo i morti non ci sono stati? È un passaggio un po’ sinistro secondo me. È disturbante e lo rifiuto, Carlo. E’ una solenne cazzata, lo possiamo dire?”.