Di chi la tv non può (più) fare a meno, ovvero chi può offrire ancora qualcosa al pubblico
Una riflessione sui personaggi che la tv sembra aver messo (ingiustamente) da parte o che farebbero bene ai telespettatori
Quante volte è capitato di chiederci perché quel tale personaggio fosse ai margini (se non addirittura fuori) dalla televisione nonostante ai nostri occhi sembrasse essere in possesso di tutti i requisiti per esserci? Quante volte ci siamo chiesti il perché dell’assenza di chi nel passato, più o meno recente, ha dimostrato di poter offrire qualcosa di speciale al pubblico?
Oggi proviamo a fornire delle risposte (ma ci saranno anche molte ulteriori domande) a questi interrogativi. E lo facciamo a pochi giorni dalla presentazione ufficiale dei nuovi palinsesti. Nei quali, per esempio, dovrebbe esserci – stando alle indiscrezioni che per prima Blogo ha diffuso nei mesi scorsi – Lorella Cuccarini. Il talento della showgirl, tra le poche nella tv odierna a poter alternare con medesima efficacia conduzione, recitazione e danza, merita senza dubbio nuovo spazio (al netto dei sospetti legati ad alcune dichiarazioni ‘politiche’ rilasciate di recente). Rimanendo nell’ambito del più puro intrattenimento, quanto manca alla televisione italiana una figura come quella certamente intelligente di Victoria Cabello? A prescindere dai motivi della sua latitanza (ha recentemente spiegato di aver dovuto fare i conti con problemi di salute), uno show pensato e scritto dall’ex vj non potrebbe che aggiungere brio ad una tv sempre più spesso noiosa. Basti pensare al suo Quelli che il calcio che, pur non sbancando l’Auditel e pur dovendo vedersela con l’eredità di Simona Ventura, fece capire che con lei e con la sua frangetta le idee in tv non mancano mai (e invece nella tv di oggi mancano eccome).
Voltando lo sguardo in casa Mediaset, perché Alvin è relegato al ruolo di inviato dell’Isola dei famosi, nonostante il buon debutto e i discreti ascolti del suo Bring the noise su Italia 1 tra il 2016 e il 2017? Non sarà mica arrivato il momento dalle parti del Biscione di puntare per davvero su qualche nuova leva o si pensa che i vari Bonolis, Greggio e Scotti siano eterni? (lunga, lunghissima vita a Bonolis, Greggio e Scotti!). No, non vale l’obiezione ‘Filippo Bisciglia’.
Ed ancora, provando a sparigliare un po’ le carte, siam sicuri che l’esperienza e la naturale simpatia di Giorgio Mastrota, ormai specializzatosi nelle redditizie televendite, non possano essere all’altezza di un programma light da daytime o da prima serata? E come mai Alessandro Greco è stato cancellato dalla tv pubblica dopo la comunque positiva esperienza di Zero e lode in cui ha mostrato una conduzione brillante e garbata?
E non si pensi che qui si dimentichino personaggi di primissimo livello. Da Fiorello (in procinto di diventare testimonial di Rai Play, e forse – ma lo si scrive da anni – di tornare in Rai con uno show tutto suo) a Daniele Luttazzi, la cui presunta esosa pretesa economica sembrerebbe aver frenato l’approdo nella Rai2 di Carlo Freccero. Non ci sono per ‘colpa’ loro? Forse sì, ma al pubblico poco importa chi sia il colpevole.
Infine, per la quota over, al netto delle classiche obiezioni legate al ricambio generazionale, appare più che lecito pensare che un gigante del giornalismo televisivo come Michele Santoro possa – davanti o dietro le telecamere – fornire un contributo ulteriore. E perché no un programma che possa rivolgersi – con una conduttrice familiare, rassicurante e riconoscibile come Rita Dalla Chiesa – ad un pubblico femminile?