Home Festival di Sanremo Perché gli ex conduttori di Sanremo devono per forza fare un mini-Festival altrove?

Perché gli ex conduttori di Sanremo devono per forza fare un mini-Festival altrove?

Non solo Amadeus, ma anche Paolo Bonolis e Pippo Baudo. Chi ha condotto il Festival, evidentemente, avverte un senso di nostalgia…

pubblicato 23 Settembre 2024 aggiornato 24 Settembre 2024 20:31

Abbiamo una domanda, già ampiamente ed esplicitamente anticipata dal titolo dell’articolo in questione.

Cosa spinge un ex conduttore del Festival di Sanremo, che solitamente ha presentato la kermesse sanremese portando a casa soddisfacenti risultati, a voler proporre e condurre una sorta di mini-Festival altrove, lontano da Sanremo e lontano dalla Rai?

Di primo acchito, si potrebbe rispondere “nostalgia”. Sta di fatto che prima di Amadeus (perché il riferimento al suo recentissimo Suzuki Music Party è palese), ci sono stati anche altri conduttori “sanremesi” che hanno voluto mettere in piedi una o più serate-evento con la musica in primo piano, maliziosamente simile a Sanremo in alcuni aspetti.

Restando su Amadeus, la sensazione è che il conduttore da poco passato sul NOVE abbia voluto rimarcare i propri meriti, che nessuno gli sta togliendo o negando, di cinque edizioni storiche del Festival di Sanremo che hanno oggettivamente riportato l’Ariston ad essere nuovamente lo specchio della musica pop di questo paese.

E infatti, in questo Suzuki Music Party, abbiamo visto tanti artisti lanciati o rilanciati da Amadeus a Sanremo in questo quinquennio: Tananai, Lazza, La Rappresentante di Lista, Emma, BigMama, l’immancabile Achille Lauro, Francesca Michielin, Paola & Chiara. Più altri artisti decisamente noti tra i giovanissimi come il chiacchieratissimo Baby Gang o Massimo Pericolo.

Amadeus è sul pezzo, se ancora non si fosse capito.

E la valenza di evento è stata garantita astutamente anche dal claim degli “inediti televisivi” ossia singoli editi, ma presentati per la prima volta in tv, e altri inediti. Impossibile non pensare a Sanremo…

Prima di Amadeus, anche Paolo Bonolis, conduttore di Sanremo con successo nel 2005 e nel 2009, propose su Canale 5 nel 2017, con due edizioni andate in onda nello stesso anno solare, il programma-evento dal titolo essenziale Music, quattro serate nelle quali si esibirono ospiti italiani e internazionali del calibro di John Miles, Simon Le Bon, John Travolta, Anastacia, Gérard Depardieu. La presenza di Mickey Rourke e Marilyn Manson garantì le inevitabili polemiche.

Dal punto di vista degli ascolti, il secondo ciclo di puntate non confermò i risultati positivi della prima edizione.

E terminiamo con il presentatore del Festival di Sanremo per eccellenza, Pippo Baudo. Negli anni ’90, Baudo, reduce da cinque edizioni di Sanremo che riscontrarono un enorme successo di pubblico, precisamente nel 1996, passò a Mediaset.

Tra i programmi condotti da Baudo a Mediaset, ricordiamo La canzone del secolo, andato in onda nell’inverno ’99 e che la critica di allora bollò come un “anti-Sanremo”, e La Festa del Disco, andato in onda l’anno prima, di cui la vigilia fu accompagnata da dichiarazioni polemiche di Baudo all’indirizzo del Festival che, in quegli anni, dopo di lui, fu condotto da Bongiorno, Vianello e Fazio.

Questi sono gli esempi più lampanti.

La risposta alla domanda con la quale abbiamo aperto il pezzo, la sanno solo i diretti interessati.

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