Ci sono programmi Fascino destinati a non lasciare il segno (e guarda caso sono tutti quelli in cui Maria De Filippi, valore aggiunto di sempre, non ci mette la faccia). Eppure, da Temptation Island al Summer Festival passando per il neonato Pequenos Gigantes, hanno tutti un merito innegabile: dare una dignitosa mano a Mediaset a costo semi-zero.
E’ altrettanto evidente, infatti, quanto la Fascino sia diventata una vera e propria fabbrica di contenuti televisivi ad alto potenziale commerciale, tanto in tv quanto sul web. Eppure Pequenos Gigantes, terminato ieri sera su Canale5 con una lusinghiera – seppur non esplosiva – media di 3.902.250 spettatori (per un 18.28% di share) e una critica meno feroce del previsto, merita una riflessione particolare che esula dai numeri e da un tam tam mediatico in fondo (volutamente?) non pervenuto. Contrariamente alle illazioni sulla finta rottura tra Stefano e Belen per lanciare il programma, Pequenos ha gridato tutto fuorché allo scandalo.
Canale5 ha ritrovato un programma per famiglie che le mancava dai tempi d’oro di Chi ha incastrato Peter Pan? o degli Show dei Record di Gerry Scotti. Sarà questo che più mancherà al ritrovato pubblico del venerdì sera di Canale5: la versione fumetto, rassicurante e spensierata, di una grande famiglia allargata. Quella dei collaboratori di Maria diventati una vera e propria gens, tra C’è Posta per te, Uomini e donne e Amici, accomunati dallo stacanovismo della magna Mater.
Grazie a Pequenos Gigantes abbiamo scoperto che anche Rudy Zerbi, dietro il cinismo egoriferito di Tu sì que vales, ha un cuore. O che Giuliano Peparini, oltre a essere un grande coreografo, ha anche un animo sensibile e tenero.
Ma la vera, doppia, rivelazione di Pequenos Gigantes è stata quella di una coppia che abbiamo detestato quando stava insieme e che riscopriamo nella delicata fase della separazione (tra scontate punzecchiature e velati rimpianti). A Belen e Stefano la rottura del giocattolo di copertina ha fatto bene, perché ha restituito a lui l’immagine di un ragazzo che lavora sodo e si suda quello che ha (oltre al fatto che sa farci tantissimo coi bambini) e a lei “la verginità catodica”. Basti pensare al gran ballo di ieri, con lei principessa da sogno e Stefano De Martino principe d’azzurro sui generis, vestito da Uomo Ragno come un papà-modello.
La Rodriguez, conquistando la conduzione in solitaria di un programma per bambini, è ripartita dalla sua veste di mamma puntando alla sobrietà del look e a un’ironia meno sguaiata. Così le favole che l’hanno vista protagonista a mezzanotte le hanno restituito genialmente un candore lontano anni luce dal passato di ‘figlia del Boss’ sull’Isola dei Famosi.
Per un reality vip appena tornato su Canale5 nel disdegno generale, dinanzi a cotanta volgarità, i bambini della De Filippi innanzitutto sono stati dei bambini. A volte un po’ viziati, va detto, ma mai illusi né plagiati. Se il piccolo Giorgio è entrato nel cuore del pubblico per la sua disarmante simpatia, il gioco di squadra nella sua dimensione più ludica è stata la chiave di volta di questo programma. Non a caso Witty tv ha aperto all’inizio del mese già i casting della seconda edizione.
Dopo la caduta di stile di C’è Posta per te, che ha “sostenuto” Matteo Salvini in una gag ‘andata a pu**ane”, il baby-talent ha espiato “le colpe” degli adulti ripartendo dall’innocenza dei più piccoli e dalla loro formazione, visto l’invidiabile premio di una borsa di studio ai vincitori fino all’università. Una bella terapia del sorriso (oltre che di coppia) che ha giovato proprio a tutti.