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Parole, baci… e tanto trash!

Seppur in leggero ritardo, non potevo risparmiarvi la feroce critica di una delle tele-visioni più raccapriccianti a cui abbia assistito quest’estate: CD Live Parole e Baci. L’ennesima trasmissione itinerante (in collaborazione con la Lele Mora Entertainment) mandata in onda con un mese di differita – è stata girata i primissimi di luglio – che ha

19 Agosto 2006 09:00

daniele interrante cd live parole e baciSeppur in leggero ritardo, non potevo risparmiarvi la feroce critica di una delle tele-visioni più raccapriccianti a cui abbia assistito quest’estate: CD Live Parole e Baci. L’ennesima trasmissione itinerante (in collaborazione con la Lele Mora Entertainment) mandata in onda con un mese di differita – è stata girata i primissimi di luglio – che ha sancito il battesimo alla “vera” conduzione di Daniele Interrante, già cimentatosi come pseudo-veejay nella consueta versione del sabato.
Ecco, se per definizione di trash continuiamo a tener ferma quella di Tommaso Labranca, parlando di emulazione fallita di un modello alto, si potrebbe addirittura arrivare a paragonare Uomini e Donne a un’opera d’arte (ma con molta fantasia e giusto mettendole a confronto).
Si dà il caso, infatti, che l’ex tronista recuperi la sua vocazione con la fierezza di trovarsi dall’altra parte e dispensare frivoli consigli a un improvvisato “reggino” (orrendo neologismo mutuato non solo dall’incombente trono ma anche dalla città che ospita la manifestazione, Reggio Calabria).
Ebbene, il sirenetto in questione si trova di fronte tre ragazze tra cui dovrà scegliere chi baciare alla fine della trasmissione. Peccato che, per farsi convincere, debba sorbirsi delle performances canore talmente avvilenti da far rimpiangere le basi karaoke di Popstar.
Insomma, lo stesso meccanismo a cui siamo più o meno abituati nel quotidiano televisivo, ma talmente svilito e povero di qualsiasi ragion d’essere da stridere fortemente con il più dignitoso trend defilippico.
In più, a commentare con la sua esperienza artistica (ormai appassita) le varie fasi del corteggiamento c’è un ex compagno di viaggio dell’Interrante, Maurizio Ferrini, inevitabilmente alle prese con una dimessa Signora Coriandoli. Lo spettacolo prosegue senza logica e nella più assoluta anarchia autorale, annunciando cantanti ormai svenduti come Al Bano e Loredana Bertè e riportando sul palco i Gemelli Diversi che si rifiutano perfino di simulare con le labbra un playback.
Qualcuno direbbe che l’unica consolazione resta Laura Barriales, la bellezza esotica de I Raccomandati.
A me viene da rispondere che, di fronte a tale miseria nei contenuti come nella forma, tanto vale riabilitare la genialità di Antonio Ricci e la sua Cultura Moderna. E poi spegnere immediatamente il televisore, che un tempo, in seconda serata, al momento del crollo delle difese, ci offriva una valida alternativa e non una conferma al degrado imperante nelle altre fasce.

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