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Parliamone, Lorena Bianchetti ha ceduto alla cronaca morbosa

Nel contenitore di RaiDue arriva il giallo di Angela Celentano. Ma non dovevano parlare di famiglia?

pubblicato 26 Settembre 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 01:32

Parliamone, della bandiera bianca alzata da Lorena Bianchetti. La paladina della famiglia e della crisi economica, che già l’anno scorso con i suoi toni pedanti fece crollare gli ascolti dell’Italia sul Due (e quest’anno non si schioda dal 4%), è protagonista di un dietrofront imbarazzante.

L’anno scorso fece discutere anche su TvBlog il cambio di rotta dell’Italia sul Due dopo poche puntate. Vista la partenza fallimentare fu re-introdotta subito la cronaca nera, dopo che la linea Lorenza Lei aveva predicato la sua riduzione in daytime.

La Bianchetti, allora, scaricò la patata bollente sul collega Infante:

“Io non l’ho mai affrontata. Se capiterà, cercherò di non fare lo Sherlock Holmes della situazione, ma di spiegare i risvolti che la violenza può avere, cosa c’è dietro i comportamenti. […] Questi argomenti rientrano se risultano funzionali al racconto dell’evoluzione della società, ad un discorso più ampio. La morbosità del dettaglio o il gioco di chi ha ucciso una persona non porta da alcuna parte e scelgo di non farlo anche se so che fa ascolti”.

Peccato che oggi, a Parliamone in famiglia, la Bianchetti si occupi della pista messicana falsa sul riaperto caso di Angela Celentano, al limite tra la morbosità della nera e gli scomparsi di Chi l’ha visto. Che ci sia cronaca “funzionale” e altra no?

Nel comunicato di Parliamone in famiglia si diceva che “la prima parte della trasmissione sarà dedicata all’attualità”. Oggi si poteva parlare della Polverini, l’incidente alla metro di Milano, del concorsone della scuola…

La Bianchetti è la stessa che, intervistata dalla stampa, ha promesso “una trasmissione totalmente nuova, in uno studio nuovo e con una scenografia completamente rinnovata. Il mio desiderio è che ad intervenire negli argomenti che saranno oggetto di discussione siano le persone vere, che possano quindi raccontare le loro difficoltà e speranze”

Peccato che in studio ci siano i soliti consulenti legali (con sentenze per restare in tema come “E’ lì, dalle relazioni familiari che bisogna partire”) ed esperti di nera. Con la dicitura “i bambini scomparsi” in sovrimpressione, che fa tanto “Famiglia”. Della serie, se dovesse essere stato ucciso qualche orfano maggiorenne non ci interessa (a meno che non sia un figliuol prodigo).

Ah, bei tempi per RaiDue quelli a due cifre di Monica Setta e Caterina Balivo… Ma, tanto, è la stessa Lorena a dirlo: “La Rai mi dà sempre fiducia”.