Parla con me ricomincia stasera. Con Elio e le Storie Tese
Ritorna da questa sera su RaiTre, dal martedì al venerdì in seconda serata, Parla con me, condotto da Serena Dandini. Il programma, che ha fatto di quel che rimane della satira – vi ricordiamo, fra l’altro, il premio a Zoro, consegnatogli a Forte dei Marmi – una ragion d’essere insieme alla musica, avrà ancora a
Ritorna da questa sera su RaiTre, dal martedì al venerdì in seconda serata, Parla con me, condotto da Serena Dandini. Il programma, che ha fatto di quel che rimane della satira – vi ricordiamo, fra l’altro, il premio a Zoro, consegnatogli a Forte dei Marmi – una ragion d’essere insieme alla musica, avrà ancora a che fare con la Banda Osiris, ma per quest’anno ci saranno gruppi diversi a esibirsi e proporre le loro performance-colonna sonora.
Questa sera, tocca a Elio e le storie tese, per la gioia di grandi e piccini che – come il sottoscritto – amano ogni loro performance televisiva arrivando al punto di idolatrare il Dopofestival 2008, in cui il gruppo diede il meglio di sé.
Le interviste al citofono di Andrea Rivera cominceranno dall’Aquila (per vedere se i citofoni ci sono) e torneranno ovviamente i vari Dario Vergassola, Ascanio Celestini, Max Paiella e il già citto Zoro. Il reality Lost in Wc avrà a che fare – senza mai nominarlo – con alcuni recenti eventi di Palazzo Grazioli e il Trio Medusa sarà il baluardo della satira interrete, colpendo duramente il Tg1 minzoliniano, ma in maniera leggera, sia chiaro: i tre zozzoni cercheranno di aiutare i giornalisti del telegiornale del Primo Canale a dare le notizie.
Ospiti di questa prima settimana: Umberto Ambrosoli, Quentin Tarantino – per la gioia degli amici di Cineblog che aspetteranno, come mezza Italia, l’uscita del nuovo film del genio di Pulp Fiction, Le Iene, Kill Bill, Jackie Brown: Inglorious Bastards – e Michele Placido.
Nel corso della conferenza stampa di presentazione, Serena Dandini ha precisato che non è stato messo alcun bavaglio al suo programma, ma ha anche dichiarato che
Censura è anche non farti lavorare serenamente. Grazie alla terza rete e a Paolo Ruffini (direttore di Raitre, n.d.r.) viviamo in un’oasi felice. Facciamo il nostro lavoro di autori come abbiamo sempre fatto: tutto oggi è gossip, è questa la nuova realtà socio-culturale di cui dobbiamo prendere conoscenza.
Ruffini, invece, parla del programma e dell’importanza delle voci fuori dal coro – e ne parla serenamente, sebbene si avanzino ormai da tempo dubbi sul suo futuro come direttore di rete -:
La ricchezza della Rai e’ nella pluralita’ di idee: programmi come quello di Santoro, di Floris e della Dandini, incarnano la nostra essenza di servizio pubblico. Credo che sia sbagliato spegnere voci critiche: cio’ che distingue i paesi ricchi e liberi e’ nel confronto delle idee