Paris Hilton condannata

Paris Hilton è stata condannata a quarantacinque giorni di carcere per aver guidato nonostante la sua patente fosse stata sospesa in seguito a una delle sue numerose bravate. La notizia è su tutti i siti di informazione anglofoni ed è presto destinata a raggiungere anche quelli italiani.
Solo qualche giorno fa assistevo, su E!, alla messa in onda di un programma sui più gravi misfatti commessi da celebrità – misfatti in termini di look e abbigliamento, ovviamente. Mica cose serie -: a Paris Hilton (nella galleria di immagini a lei dedicata) si perdonava tutto, visto che è la moda, visto che a dispetto della sua apparente – o reale? – pochezza è riuscita a dettar legge nel mondo frivolo che vuole in qualche modo dominare.

Ma non è stata assolta dal giudice della corte suprema Michael Sauer. Non si tratta – come sostengono i genitori della bella Paris, che hanno abbondantemente inveito contro il giudice dopo il verdetto – di accanimento dovuto alla sua popolarità. Macché. Paris era già stata arrestata a settembre del 2006 per guida in stato di ebbrezza. Alla multa di 1500 $ (un’inezia, per l’ereditiera) erano stati aggiunti un programma di riabilitazione dalla dipendenza da alcool e l’individuazione di un periodo di 36 mesi in cui Paris avrebbe dovuto tenersi lontana dai guai, rispettando tutte le leggi.

Ma Paris non sa tenersi lontana dai guai. Così guida, nonostante la sua patente sia sospesa. E il 27 febbraio viene colta in fallo per l’ennesima volta. Così, il 5 giugno prossimo, dovrebbe varcare la soglia di un carcere per 45 giorni 45. Sì, perché il giudice ha stabilito anche che non ci possa essere alcuna misura alternativa per scontare la pena.

Che farà Paris? Un tour permanente in Europa oppure tenterà di imporre il suo stile anche dietro alle sbarre?