Streaming e tv lineare che si incontrano, atto secondo. Ad inizio Festival vi abbiamo parlato dello spot che Netflix Italia ha voluto realizzare appositamente per la settimana sanremese, in cui -in poche parole- la piattaforma “si fa da parte” durante le cinque serate della rassegna e garantisce che nessuna novità italiana sarà rilasciata questa settimana. Ora che il Festival giunge a conclusione parliamo di Paramount+ e di come la piattaforma -presente in Italia dal settembre scorso– si sia presentata al grande pubblico generalista.
L’idea degli spot andati in onda nel corso delle serate di Sanremo è assolutamente semplice e perfetta per agganciare proprio quel pubblico più ignorante in materia di contenuti streaming. Perché in un’epoca in cui le piattaforme sono davvero tante (o dovremmo dire troppe) farsi conoscere anche da chi è meno avvezzo a questa modalità di visione diventa fondamentale, soprattutto se il proprio catalogo guarda ad un pubblico variegato.
Ecco, quindi, la scelta di guardare al futuro tramite una figura appartenente al passato: quella dell’annunciatrice televisiva. Con uno sfondo semplice ma ovviamente a tema (la montagna di Paramount Pictures) ed un look puramente anni Ottanta, la ragazza scelta per interpretare quello che è stato un ruolo chiave della tv del passato -ad interpretarla Chiara Cimmino- presenta al pubblico quelli che una volta sarebbero stati gli appuntamenti della serata e che ora diventano i contenuti che possono essere visti quando meglio si crede e dove si vuole.
Non a caso, la presentatrice termina il suo annuncio con frasi che ci riportano ai giorni nostri, come “Vi lasciamo a quando volete”, “Gli spettacoli avranno inizio ora, ma anche alle tre di notte o quando volete: è il bello dello streaming”, “E da Paramount+ non è tutto”.
La semplicità degli spot s’intreccia al coinvolgimento che hanno generato tra il pubblico più adulto, proiettato nei ricordi di una tv di allora (difficile che le nuove generazioni abbiano colto la citazione delle Signorine buonasera) ma consapevole di vivere un presente molto differente.
Così, se Netflix ha puntato più sulla rassicurazione ad un pubblico già a conoscenza del proprio servizio, Paramount+ ha giocato prima la carta della rievocazione per poi mettere sul tavolo la carta della promozione. Il risultato, curioso, originale e vintage al punto giusto, ha fatto centro. Unica pecca: non ce ne voglia l’annunciatrice protagonista, ma ci sarebbe piaciuto vedere una delle storiche annunciatrici della tv anni Ottanta e Novanta parlare di streaming e di “Plus”. Quello sì che sarebbe stato un interessante crossover tra passato e presente.